Paola Gentile - 20 maggio 2022
Armi laser: cosa sono, a che servono e quanto possono essere pericolose
Armi laser per distruggere i droni ucraini. I russi lanciano la notizia, gli analisti sono scettici. Ma cosa sono queste armi definite “invincibili”?
Nel corso del conflitto russo-ucraino, che ormai imperversa da quasi tre mesi, la Russia ha messo in campo tutto (o quasi) l’arsenale militare a sua disposizione, dimostrando ancora una volta come questa guerra sia totale, almeno per ciò che concerne i vari settori di impegno.
Dal mare, con le navi spia nel Mediterraneo, al cyber spazio: quotidianamente, Mosca cerca di trovare un nuovo terreno di scontro che possa in qualche modo piegare le forze ucraine che resistono strenuamente, come mai nessuno si sarebbe aspettato all’inizio di questo conflitto.
Certo, il grosso lo fanno i Paesi europei fornendo armi e mezzi, oltre ad iniziazioni economiche, ma se non ci fosse il valore e il coraggio dei militari ucraini la difesa non sarebbe così efficace.
L’unico risultato positivo, se così possiamo chiamarlo, per la Russia è stata la resa del battaglione Azov; ma anche lì, l’ordine di evacuare l’acciaieria di Mariupol è stato impartito direttamente dai vertici ucraini, quindi, si può dire che nemmeno in quel caso i russi li hanno sconfitti.
Ora ci riprovano, impiegando le armi laser per distruggere i droni ucraini, metterli fuori uso e impedire loro di colpire gli avversari.
Zelensky apostrofa la cosa “come un fallimento dell’invasione russa,” gli analisti sono scettici sull’effettivo impiego di queste armi.
Ma cosa sono le armi laser, a che servono e quanto possono essere pericolose?
Armi laser: cosa sono
Questa nuova generazione di armi laser, considerate dal Cremlino “armi invincibili”, comparve per la prima volta nel 2018, quando Putin menzionò uno di questi ordigni con il nome di Peresvet. Il primo ministro incaricato dello sviluppo bellico, Yuri Borisov, dichiarò in conferenza stampa che Peresvet viene ampiamente usato per accecare satelliti a 1.500km dalla superficie terrestre.
Armi laser: a cosa servono
Le armi laser russe possono colpire fino a 5km di distanza: “li abbiamo testati martedì e hanno incenerito un bersaglio a 3 miglia in 5 secondi” ha aggiunto Borisov.
Verità o semplice propaganda? Non è dato sapere. Gli analisti sono scettici circa l’impiego delle armi, tuttavia, abbiamo imparato da questa guerra che nulla può essere dato per scontato.
Dapprima, l’idea di usare “il raggio che uccide” era stata rivolta ai satelliti spia. Lo stesso principio è stato poi applicato ai droni, in quanto condividono una peculiarità con i satelliti: i visori ottici, ovvero telecamere ad alta definizione o di altri sensori, molto delicati che vengono completamente bruciati dall’impatto di un laser.
Se un drone viene accecato, non può condurre attacchi né compiere sorveglianze: è completamente fuori uso e diventa impossibile continuare a pilotarlo a distanza.
Armi laser: i limiti
I prototipi russi fino ad ora conosciuti hanno un grosso limite: sono molto grandi e necessitano di generatori che forniscono un raggio potente da inoltrarsi oltre l’atmosfera.
Esistono anche sistemi miniaturizzati in grado di trasformare la tecnologia dei disegnatori laser impiegati per guidare bombe e missili contro bersagli specifici in uno strumento per oscurare i droni; ma in questo settore pare che Mosca sia piuttosto indietro rispetto ai Paesi della NATO, alla Cina, e anche all’Iran, attivo in questo settore dai tempi di Saddam Hussein.
Armi laser: quanto possono essere pericolose
Se l’impiego delle armi laser dovesse esser confermato, ebbene questi ordigni potrebbero essere molto pericolosi perché, di fatto, metterebbero ko un sistema difensivo come quello dei droni.
Gli esperti ne escludono l’utilizzo e Zelensky minimizza, specificando che se i russi le usano è perché stanno cercando di risparmiare sui missili e si sentono con le spalle al muro.
“Tutti hanno già visto la Russia in guerra: militari di leva senza esperienza, lanciati in battaglia come carne da cannone. Predoni che vedono per la prima volta normali elettrodomestici in un Paese straniero. Blindati sovietici senza protezioni moderne. Bombe al fosforo proibite, che usano per bruciare scuole e case. E missili, la maggior parte dei quali usati per distruggere infrastrutture civili senza alcun vantaggio strategico militare”
ha aggiunto Zelensky.
Fatto sta che l’uso delle armi a energia diretta, come vengono chiamate quelle laser, sono all’attenzione del Pentagono che, negli ultimi anni, sta spingendo in ricerca affinché queste armi possano essere imbarcate sulle navi militari e persino su semoventi terrestri.
Alcune sono in fase avanzata di test e possono non soltanto “accecare” i visori, ma distruggere imbarcazioni, aerei ed elicotteri focalizzando un calore enorme sugli obiettivi, fino a far esplodere il carburante.
In Europa, come riporta Repubblica, il monopolio della ricerca è nelle mani dei tedeschi e dei britannici che puntando a costruire mezzi corazzati con un laser in torretta al posto del cannone.
Una guerra sempre più tecnologica e sempre più spaventosa.