Luca Restivo - 12 gennaio 2023
Militari “alla fame” e carabinieri “presi in giro”, tutti contro la legge di Bilancio 2023: cosa sta succedendo
Il Co.Ce.R. Carabinieri e quello del Comparto Difesa si scagliano contro la manovra che non tiene conto del personale delle Forze armate.
L’Arma dei Carabinieri è sul piede di guerra.
Le recenti disposizioni inserite nella riforma Cartabia, entrata in vigore il 30 dicembre 2022 e che “costringe” il personale dei carabinieri a rivestire il ruolo di cameramen e all’occorrenza anche “trascrittore” di audio integrali delle deposizioni (qui), hanno fatto infuriare il Co.Ce.R. Carabinieri, irritato anche dal mancato ascolto del governo Meloni sui problemi del lavoro svolto quotidianamente dall’Arma e sulle soluzioni per rendere più efficace il servizio.
Un disagio che i carabinieri, si legge nella nota, condividono con i colleghi delle altre Forze di Polizia e delle Forze armate “ non considerati minimamente nella recente legge di Bilancio ”.
Tant’è che il Co.Ce.R. del Comparto Difesa ha chiesto un incontro urgente con il ministro della Difesa Guido Crosetto per discutere delle promesse non mantenute nella manovra.
“Ci sentiamo presi in giro”: Carabinieri contro la legge di Bilancio
Il Co.Ce.R. Carabinieri è consapevole delle difficoltà che il nostro Paese sta vivendo e anche che la risoluzione del caro energia, e la conseguente lotta alla speculazione, è necessaria, però il personale sta continuando a svolgere il proprio lavoro per garantire la sicurezza sul territorio nazionale e nelle missioni all’estero ed è “ stanco di essere preso in giro ”.
Quello che chiede è il personale sono risposte su:
- Previdenza;
- Straordinari;
- Rinnovo del contratto 2022-2024 (leggi qui);
- Nuove incombenze che derivano dalla riforma della Giustizia.
Da qui, la richiesta del Co.Ce.R., portavoce di 100.000 carabinieri, di essere convocato dal premier Giorgia Meloni, poiché “ci sentiamo presi in giro, dateci la possibilità di ricrederci”.
Co.Ce.R. Comparto Difesa: incontro immediato con Crosetto
Il Co.Ce.R. Comparto Difesa, così come quello dei Carabinieri, è sconcertato dall’assenza di misure concrete in favore del personale militare nella legge di Bilancio 2023 e chiede un incontro immediato con il ministro della Difesa Guido Crosetto per chiarire su:
- Emolumenti;
- Condizioni contrattuali del personale militare;
- Impiego e valorizzazione delle competenze acquisite in servizio;
- Rivalutazione mezzi finanziari destinati alla Difesa;
- Maggiore autonomia organizzativa della Forza armata;
- Trattamenti economici e normativi adeguati e in linea con le peculiarità del ruolo ricoperto.
“L’attuale Governo e Parlamento fino ad oggi sta dimostrando solo indifferenza nei confronti del Comparto Sicurezza e Difesa […] e nelle caserme ormai si fa la fame visto che il valore del pasto pro-capite non viene rivalutato ed è fermo da anni a circa 2,5 euro. In momenti geopolitici così delicati, trascurare chi deve tutelare gli interessi nazionali in Italia e all’Estero non sembra una scelta opportuna” ha commentato il delegato Co.Ce.R. Marina Antonello Ciavarelli.
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