Redazione - 27 febbraio 2019
Concorsi Forze Armate, visite mediche non superate: cause e patologie per la non idoneità
Esclusione Forze Armate per mancata idoneità: ecco le patologie e le infermità che possono compromettere l’esito di un concorso.
Volete entrare nell’Esercito cominciando, ad esempio, ad arruolarvi come volontari? Vi interesserà sapere che ci sono dei casi in cui è impossibile intraprendere una carriera militare: questo vale per tutti quei giovani che purtroppo presentano una patologia o una malformazione che comporta l’esclusione dal concorso per non idoneità al servizio militare.
Ci sono delle patologie molto comuni che possono comportare la non idoneità, con la conseguente esclusione dalle procedure del concorso per le Forze Armate al quale si sta prendendo parte.
Di seguito vedremo quali le cause di non idoneità per l’arruolamento all’Esercito, ovvero quando la situazione clinica non ineccepibile può portare all’esclusione.
Accertamenti sanitari: quando non vengono superati?
Una delle fasi più temute dai candidati che prendono parte ad un concorso pubblico per arruolarsi nelle Forze Armate (anche se come volontari) è quella dedicata agli accertamenti sanitari. Durante questa fase una commissione esaminatrice si occupa di verificare che questo sia in possesso di determinate caratteristiche fisiche adeguate alle mansioni che si andranno a ricoprire in caso di arruolamento.
Nel dettaglio, per essere giudicato idoneo e superare le visite mediche il candidato deve ottenere un coefficiente pari a 1 o 2 nelle seguenti caratteristiche:
- psiche (PS);
- costituzione (CO);
- apparato cardio–circolatorio (AC);
- apparato respiratorio (AR);
- apparati vari (AV);
- apparato osteo–artro–muscolare superiore (LS);
- apparato osteo–artro–muscolare inferiore (LI);
- vista (VS);
- udito (AU).
Quindi in caso di coefficiente pari a 3 o a 4 il candidato viene escluso dal concorso per la non idoneità al servizio militare.
A tal proposito è importante sottolineare che il candidato deve essere in linea con i suddetti parametri non solo durante il concorso, ma anche per tutto il tempo del corso: quindi, l’esclusione dalle Forze Armate per non idoneità al servizio è possibile anche dopo il superamento delle visite mediche.
Quali patologie portano all’esclusione da un concorso?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare riferimento a quanto stabilito dal decreto del Ministero della Difesa del 26 marzo 1999, pubblicato lo stesso anno nella Gazzetta Ufficiale n°86: è qui, infatti, che si trova il nuovo elenco delle imperfezioni e delle infermità’ che sono causa di non idoneità’ al servizio militare.
Trovate il testo del decreto in allegato alla fine dell’articolo, nel frattempo ecco i chiarimenti su alcune patologie che possono portare all’esclusione dal concorso.
Partiamo da una patologia molto comune: l’asma. Di questa se ne parla all’articolo 5 del suddetto decreto, parte dedicata alle patologie immuno-allergologiche; qui si legge chiaramente che comportano il non superamento delle visite mediche “l’asma bronchiale allergico e le altre gravi allergie, anche in fase asintomatica, accertate con gli appropriati esami specialistico-strumentali”.
Sempre l’articolo 5, ma nel punto B, include invece le “gravi intolleranze ed idiosincrasie a farmaci od alimenti” tra le cause di esclusione da un concorso pubblico per l’arruolamento nelle Forze Armate. Quindi, quando le allergie o le intolleranze sono talmente gravi da inficiare l’operato del futuro militare queste sono causa di esclusione dal concorso.
A tal proposito è bene approfondire la questione riguardante celiachia e favismo.
Per quanto riguarda i primi, ossia i celiaci che vogliono arruolarsi nell’Esercito, questi sono esclusi da ogni concorso di selezione per entrare nelle Forze Armate dal momento che sono in possesso di un profilo sanitario di tipo AV EI 3 che, come visto in precedenza, in base agli attuali criteri generali e ai requisiti indicati dal bando di concorso, non è sufficiente per l’arruolamento.
Nel caso del favismo, invece, questo non comporta automaticamente l’esclusione dal concorso per le Forze Armate. D’altronde, come specificato dal Decreto in vigore il 1° Agosto 2010, quando la carenza dell’enzima G6PDH è solamente parziale non può rappresentare l’esclusione dal concorso nelle Forze Armate e di Polizia.
Nel dettaglio, quando con l’apposito esame di accertamento viene rilevata un’attività G6PDH inferiore del 30% (nel caso degli uomini) o del 70% (nel caso delle donne) i candidati - ai quali viene attribuito un coefficiente AV-EI 2 - sono idonei al servizio militare incondizionato. Negli altri casi non vi può essere comunque esclusione, dal momento che l’arruolamento è solamente condizionato al fatto che il candidato - non potendo assumere vaccini o eventuali farmaci contro la malaria - non può essere impiegato in missioni all’estero in zone malariche.
Rappresentano altre cause di non idoneità all’arruolamento nell’Esercito Italiano problemi inerenti all’apparato dentale; questo ovviamente riguarda le patologie molto gravi, dal momento che non è sufficiente la presenza di un semplice apparecchio ortodontico a comportare l’esclusione dal concorso.
Anche per i problemi dell’udito è necessario che questi siano molto gravi per portare alla non idoneità al servizio militare: nell’articolo 17 del Decreto, infatti, si legge che sono cause di mancato superamento delle visite mediche solamente quelle malformazioni ed alterazione dell’orecchio talmente gravi da essere “deturpanti o causa di rilevanti disturbi funzionali”.
Insomma, il filo conduttore è chiaro: la patologia per portare all’esclusione deve essere grave. Quindi, se non si presenta in forma aggravata non c’è nulla da temere per il superamento delle visite mediche.
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