Paola Gentile - 12 settembre 2022
Bombe atomiche tattiche: cosa sono e quando potrebbero essere utilizzate
Putin ha davanti a sé tre scelte: il nucleare, la mobilitazione e l’attesa. Il rischio terza guerra mondiale potrebbe essere vicino.
La guerra in Ucraina sta prendendo una piega che il presidente russo Vladimir Putin non si sarebbe mai neppure lontanamente immaginato. Le truppe ucraine, che possono contare su mezzi e denaro occidentale, stanno riconquistando terreno ed hanno strappato ai russi alcuni territori che erano in loro possesso.
A questo si aggiunge la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia dove è stato chiuso l’ultimo reattore nucleare, scongiurando quella che avrebbe potuto assumere i connotati di una tragedia di proporzioni gigantesche.
Per tutta risposta, i russi hanno replicato alla controffensiva di Kiev con un bombardamento a tappeto su tutta l’Ucraina, colpendo le infrastrutture civili e lasciando molte zone del Paese senza corrente elettrica e riscaldamento.
Il morale dei soldati russi è sotto i tacchi e questo Putin lo sa molto bene. A questo punto della battaglia, e nel tentativo di salvare almeno le apparenze, il leader del Cremlino ha davanti a sé tre scelte:
- Escalation nucleare con impiego di armi atomiche nucleari tattiche;
- Mobilitazione dell’Esercito;
- Attesa.
Atomiche nucleari tattiche: cosa sono
I falchi del Cremlino invocano l’opzione nucleare già da molto tempo. È terribile a dirsi ma il nucleare potrebbe rappresentare l’unica opzione che Putin ha tra le mani.
A fare la differenza nel conflitto russo-ucraino sono le armi dell’Occidente in dotazione all’esercito ucraino. Per i russi, i missili a lungo raggio che piovono su Kiev sono le ultime scorte. Le sanzioni ne hanno fermato la produzione e l’acquisto. Oltre a questi, sono in declino anche le incursioni dell’aviazione per ostacolare i rifornimenti della Nato.
Dinnanzi a questo stallo, Putin potrebbe decidere di rompere gli indugi e utilizzare le bombe tattiche nucleari, le sole armi di cui, al momento, l’Ucraina è sprovvista.
Le bombe tattiche nucleari sono ordigni con basso potere distruttivo che possono essere utilizzate sul campo di battaglia. Rispetto a quelle “strategiche” hanno il vantaggio di poter colpire su distanze brevi. Secondo la Bbc la Russia ne possiede circa 2 mila.
Possono essere posizionate su vari tipi di missili che vengono normalmente utilizzati per lanciare esplosivi convenzionali. Possono anche essere sparati come proiettili di artiglieria su un campo di battaglia. Sono stati sviluppati anche per aerei e navi: siluri e bombe di profondità per prendere di mira i sottomarini.
Sebbene scatenino delle piccole esplosioni, le bombe tattiche nucleari sono comunque altamente radioattive.
Quando potrebbero essere utilizzate
Le bombe tattiche nucleari potrebbero essere utilizzate a breve dai russi per dare una svolta al conflitto.
Un ex ufficiale dell’Aeronautica francese, impegnato nel monitoraggio del conflitto in uno dei tanti think tank che mixano informatori sul campo e strumenti open source per verificare le informazioni ufficiali diffuse da entrambi gli schieramenti, ha dichiarato all’agenzia di stampa Dire, come riporta Open, che il rischio del loro impiego è concreto.
“I russi hanno già minacciato di usarle, e le notizie che arrivano dal campo ci portano a considerare seriamente questa possibilità. Putin non accetterà un’umiliazione di questa portata senza reagire”. Ma c’è anche chi pensa che sia tutto un bluff e che le armi nucleari non verranno mai utilizzate.
La mobilitazione dell’esercito
La seconda scelta di Putin per imprimere una zampata alla guerra può essere la mobilitazione generale dell’esercito russo. Ma schierare il suo esercito di leva significherebbe dichiarare ufficialmente guerra all’Ucraina, impiegando l’esercito regolare e non i mercenari e i volontari che sta usando fino ad ora.
Questa decisione implicherebbe dei risvolti politici di enorme rilievo, e potrebbe scontrarsi con il malcontento di chi considera questa battaglia, almeno fino ad ora, invisibile.
L’attesa
Terza ed ultima opzione è quella dell’attesa e aspettare l’arrivo del Grande Inverno. La storia insegna che il freddo è sempre stato propizio ai russi, grazie ad esso hanno avuto la meglio su Napoleone e su Hitler, ma in quel caso era gli occupati e non gli occupanti come adesso.
Però il freddo potrebbe rappresentare una carta vincente per esasperare ancora di più il ricatto del gas nei confronti dell’Europa che, trovandosi a corto di energia, potrebbe cedere qualcosa sul fronte sanzioni.
Per l’economista russo Sergei Guriev questa potrebbe essere per la Russia una dimostrazione di debolezza: “Con il ricatto del gas prova a distruggere l’unità europee affinché vengano revocate le sanzioni. È la dimostrazione che non ha molte altre opzioni”.
Se pure il fronte europeo dovesse sfaldarsi dinnanzi al ricatto russo, resterebbero sempre gli Usa a dare aiuto e sostegno all’Ucraina.
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