Luca Restivo - 30 gennaio 2023
C’è il rischio di un’escalation anarchica in Italia?
L’intelligence lancia l’allarme di possibili attentati anarchici nel nostro Paese. A rischio gli obiettivi sensibili.
C’è il rischio di un’escalation anarchica in Italia? Gli eventi degli ultimi giorni hanno riacceso i riflettori sulla vicenda di Alfredo Cospito, l’anarchico recluso nel carcere di Bancali, a Sassari, in regime di 41-bis e che da oltre 100 giorni ha intrapreso uno sciopero della fame contro il regime carcerario duro.
Tutto questo ha innescato una serie di attacchi di matrice politica ad opera degli anarchici contro le ambasciate italiane ad Atene, Berlino e Barcellona, che fanno il paio con l’attacco ai cavi di un ripetitore a Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, una lettera con un proiettile indirizzata ai giudici inviati al direttore de Il Tirreno, Luciano Tancredi.
A questo si aggiunge la molotov contro un commissariato di Polizia: “azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia”.
È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ha precisato che: “ Lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili, nella convinzione che nessuna rivendicazione o proposta possa essere presa in considerazione se viene portata avanti col ricorso a questi metodi, ancor più se rivolti contro le forze dell’ordine”.
Intanto, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha deciso di rafforzare i presidi delle Forze dell’Ordine presso tutte le ambasciate, e sono stati inviati carabinieri aggiuntivi in quelle sedi diplomatiche che possono essere più sotto tiro rispetto ad altre.
Il ministro ha assicurato che “c’è il controllo della situazione e abbiamo chiesto a tutti i paesi di garantire con le polizie locali più controlli e sicurezza”.
Attentati anarchici in Italia: qual è lo scopo
L’intelligence ha lanciato un allarme per gli attentati anarchici che si sono registrati nelle scorse ore in Italia e all’estero.
I segnali raccolti finora dagli inquirenti e dall’intelligence italiana portano a pensare che lo scenario di un’escalation nelle prossime settimane sia più che concreto, con il caso Cospito diventato ormai un tema di sicurezza nazionale, secondo quanto riporta Repubblica.
Tutto ruota intorno al caso di Alfredo Cospito e in particolar modo circa la sua detenzione nel carcere di Sassari, in regime di 41-bis.
Molti considerano questa forma restrittiva, poco rispettosa dei diritti umani e in particolar modo eccessiva per i crimini per i quali Cospito è stato condannato, che non hanno a che fare con i reati di mafia per i quali vi è la punizione proprio con il carcere duro.
Fintanto che l’opinione pubblica e le Istituzioni si interrogano, gli anarchici hanno le idee ben chiare: vogliono Cospito libero e fuori dal carcere, dove, a detta loro, si trova ingiustamente.
Cos’è la Fai
Alfredo Cospito appartiene da anni alla Fai (Federazione anarchica informale) che ha dato vita ad una rete internazionale di lotta, insieme alla Cospirazione delle cellule di fuoco greca.
Il sodalizio ha dato vita al Fronte rivoluzionario internazionale (Fri) che opera su ampia scala. Undici anni fa, la Fai ha rivendicato la gambizzazione di Adinolfi (una delle imputazioni di Cospito) firmandosi Olga-Fai. Olga è il nome dell’anarchica che in quel periodo si trovava in Grecia in sciopero della fame.
Alfredo Cospito è il teorico delle cellule anarchiche legate al Fai-Fri. Quest’ultima è considerata una frangia oltranzista e violenta ritenuta responsabile, come riporta SkyTg24, di oltre 50 attentati in tutta Europa e non solo.
L’escalation di violenza che si è registrata negli ultimi giorni viaggia di pari passo con lo sciopero della fame di Cospito.
Il leader del Fai-Fri ha superato i 100 giorni di digiuno e versa in pessime condizioni. L’applicazione del 41- bis è stata disposta per quattro anni ed è fissata per il 7 marzo un’udienza davanti alla Cassazione per il ricorso contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha respinto un reclamo contro il regime di 41-bis.
Chi sono gli anarchici
L’idea di base del movimento anarchico è quella dell’autodeterminazione degli individui, negando qualsiasi forma di autorità e, secondo alcuni, tutto ciò passa per le azioni violente.
Il movimento anarco-insurrezionalista, in Italia, rappresenta la maggiore minaccia terroristica della nazione, anche in virtù dei mezzi d’azione particolarmente violenti che vengono usati.
Come riporta Open.it, le “cellule” sarebbero concentrate per lo più in Toscana, Liguria, Piemonte e Milano, con quale apparizione in Campania e nel Lazio.
I gruppi agiscono perlopiù con incendi e attentati dinamitardi. Nel mirino ci sono palazzi istituzionali con particolare carico simbolico, le infrastrutture, le sedi dell’Agenzia delle Entrate, i commissariati, le auto di car sharing e le banche.
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