Paola Gentile - 22 dicembre 2022
Chi era Meyer Lansky e per cosa è diventato famoso: ecco tutte le curiosità su di lui
Il famoso criminale americano di origini bielorusse era amico intimo di Lucky Luciano e potente quanto Al Capone.
Questa sera, in prima serata su Rai 3, alle 21:20, sbarca il film biopic “Lansky” che ripercorre la vita e le imprese di Meyer Lansky, alla scoperta di chi era, per cosa è diventato famoso e tutte le curiosità sul suo conto.
La pellicola del 2021 è diretta da Eytan Rockaway e a vestire i panni del mafioso americano di origini bielorusse è l’attore Harvey Keitel.
Rivelando segreti e dettagli sulle sue azioni criminali, Lansky darà vita ad un nuovo ciclo di morte e rapine che porterà ad un’escalation di violenze senza precedenti.
Fedele ai fatti realmente accaduti, il film Lansky annovera nel cast anche Sam Worthington, protagonista di Avatar, e AnnaSophia Robb.
Chi era Meyer Lansky
Meyer Lansky, al secolo Meyer Suchowlański, è stato un famoso mafioso americano di origini bielorusse. Nato a Hrodna, al confine con Polonia e Lituania, nel 1902, muore a Miami nel 1983, ed è noto per essere stato l’esponente di spicco del cosiddetto “Sindacato ebraico”.
“Siamo più influenti noi della General Motors!” disse in una sua celebre battuta.
Appartenente ad una famiglia ebraica ashkenazita d’origine polacca, a causa di diverse esperienze antisemitiche patite in patria, culminate con un pogrom, la sua famiglia decise di emigrare negli Stati Uniti, a New York, nel 1911.
È sui banchi di scuola, in America, che conosce il celebre gangster di origini italiane Lucky Luciano: Luciano dava protezione ai compagni di corso in cambio di denaro, ma Lansky si rifiutò di pagare; ebbe così iniziò una colluttazione alla fine della quale i due divennero tuttavia amici.
Lansky fu fondamentale nell’ascesa di Luciano nel mondo della malavita: fu lui che assoldò alcuni killer ebrei per eliminare Salvatore Maranzano, che cospirava per l’uccisione di Luciano.
L’inizio dell’attività mafiosa in America
Quando, nel 1936, Luciano fu incarcerato, Lansky trasferì la propria sede operativa in Florida, a New Orleans e a Cuba. Assieme a Siegel fu uno dei promotori del progetto Las Vegas che avrebbe portato alla maggiore espansione della città del Nevada conosciuta per il gioco d’azzardo.
Dopo la condanna - per evasione fiscale - di Al Capone, Lansky trasferì presso banche europee gran parte del denaro proveniente dall’attività dei casinò. Durante la Seconda guerra mondiale fu utilizzato dalla Marina statunitense per scovare infiltrati e sabotatori tedeschi.
Nello stesso periodo cercò di difendere in varie riunioni di capimafia il suo socio Siegel, cui veniva imputato il fallimento del progetto Las Vegas, ma Siegel non riuscirà a scampare al proprio destino, venendo ucciso nel 1947.
Negli anni Sessanta, Meyer Lansky - che nel frattempo aveva iniziato ad investire fondi di provenienza illecita nel business degli hotel - venne coinvolto in affari di droga, contrabbando, prostituzione ed estorsione.
Gli ultimi anni di vita e il ritiro a Miami
Problemi con il fisco lo costrinsero, verso la fine degli anni Settanta, a fare aliyah in Israele, dove tentò, invano, di prenderne la cittadinanza.
Lì visse tre anni prima di fare ritorno negli Stati Uniti, in Florida, a Miami, dove morì nel 1983 a causa di un cancro.
Frattanto che i federali americani indagavano su un presunto bottino da milioni di dollari che Lansky avrebbe nascosto, l’ex boss della criminalità newyorkese raccontò la sua storia al giornalista David Stone (nel film Sam Worthington) rivelandogli particolari succosi, tanto da scatenare una rappresaglia tra clan.
Curiosità su Lansky
Sono tante le curiosità che connotano la vita e la storia di Lansky. Il film in onda su Rai 3 è tratto dalla storia vera del gangstar americano. La sua figura ha ispirato molti film di successo:
- “Un cervello al servizio della mafia” con Richard Dreyfuss nei panni del gangster;
- “The Lost City” con il volto di Dustin Hoffmann;
- “Bugsy”, dove a interpretarlo fu Ben Kingsley;
- A Lansky si ispira il personaggio di Hyman Roth ne “Il padrino - Parte II”.
Altra curiosità è certamente quella che riguarda il legame tra il personaggio di Meyer Lansky e C’era una volta in America, cult di Sergio Leone del 1984 che chiude la Trilogia del tempo.
Per prepararsi al difficile ruolo di David “Noodles” Aaronson, Robert De Niro chiese più volte alla produzione di incontrare proprio Lansky. Nonostante la disponibilità del team, lo stesso gangster rifiutò più volte l’invito.
Harvey Keitel che dà il volto a Lansky è un attore molto noto. Ha recitato nel cult “Taxi Driver” di Martin Scorsese e nei due film icona di Quentin Tarantino “Le Iene” e “Pulp Fiction”.
Al momento è sugli schermi di Disney+ con la serie “Il mistero dei templari”, dove ricopre il ruolo del detective Peter Sadursky già vestito nel film omonimo con Nicolas Cage e Diane Kruger.
Infine, accanto a Keitel recita Sam Worthington. L’attore è celebre per vestire i panni di Jake Sully nei due capitoli di Avatar di James Cameron.
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