Paola Gentile - 3 marzo 2023
L’Europa si prepara alla guerra, al via Orion2023: cos’è e in cosa consiste
Ha preso il via, in Francia, l’operazione Orion2023, la guerra simulata che prepara a quella vera.
È partita la più grande esercitazione militare degli ultimi anni. Teatro? Il Mediterraneo e il sud della Francia. Si tratta di Orion2023 e la simulazione di guerra vede impegnati circa 7mila militari.
L’operazione simula un intervento in un Paese fittizio, chiamato Arnland, destabilizzato da milizie (i rossi, interpretati da soldati francesi) ben equipaggiate e confinanti con uno Stato potente (Mercurio), artefice dei disordini.
Un’esercitazione alla guerra finta in vista di quella vera? Sta di fatto che l’Europa si sta attrezzando e preparando ad ogni eventualità, compresa quella più terribile e che nessuno vorrebbe mai che si concretizzasse: la terza guerra mondiale.
A questo proposito, sempre nel Mediterraneo, è partita è partita l’esercitazione Dynamic Manta Nato, che vede il coinvolgimento della Marina Militare italiana e quella di altri otto Paesi dell’Alleanza Atlantica.
In cosa consiste Orion2023 e quali sono i Paesi coinvolti?
Orion2023: di cosa si tratta?
Domenica scorsa 700 soldati e 150 mezzi sono sbracati sulle coste dell’Hérault, in Occitania: è questo lo scenario che fa da sfondo ad Orion2023, la più grande esercitazione di guerra simulata degli ultimi decenni in Europa occidentale.
L’esercitazione prevede uno sbarco anfibio e aereo nella zona per respingere le milizie di un potente stato vicino.
Come sempre accade in un conflitto, c’è un paese aggredito (in questo caso quello fittizio di Arnland) e uno aggressore (Mercurio), dove quest’ultimo cerca in tutti i modi di minare la pace e destabilizzare l’altro con attacchi guidati da milizie ben equipaggiate.
Nella simulazione non c’è un canovaccio già prestabilito, per la serie non c’è un copione da interpretare, ma le contromosse delle milizie di Mercurio vengono decise sulla base delle reali evoluzioni delle truppe avversarie sul terreno.
Orion2023: Paesi convolti e soldati impegnati
I Paesi coinvolti nell’esercitazione fanno parte della coalizione internazionale che opera sotto l’egida dell’Onu, vi sono americani, britannici, italiani, spagnoli, francesi e molti altri.
Il numero complessivo di soldati impegnati è di circa 7mila militari, inoltre, sono impiegati carri armati, mezzi anfibi, soldati per strada.
Le operazioni si svolgono non solo nelle zone militari, come poligoni di tiro o aree disabitate, ma anche in città e paesi di 14 dipartimenti del Sud della Francia.
Non è difficile per la popolazione civile che abita quei luoghi vedere sfilare soldati e mezzi.
L’operazione Orion, prevista già nel 2020, assume oggi un significato diverso, proprio alla luce della guerra in Ucraina.
L’esercitazione avrà il suo culmine tra aprile e maggio quando nella regione dello Champagne, a Est di Parigi, verranno impiegati 12mila militari che simuleranno uno scontro aero-terrestre diretto contro Mercurio.
A fine maggio, l’operazione potrà dirsi conclusa e al termine dell’esercitazione avranno preso parte a Orion2023:
- 2.300 veicoli;
- Un centinaio di droni;
- 40 elicotteri;
- 30 navi tra cui la porta-aerei Charles de Gaulle.
“Non abbiamo mai condotto un’esercitazione di questa dimensione su una durata così lunga”, ha commentato il generale Yves Métayer che coordina l’operazione tra aviazione, esercito e marina.
Orion2023: a cosa serve la guerra simulata
L’esercitazione è stata decisa nel 2019 da Thierry Burkhard, all’epoca appena nominato capo di stato maggiore, per ripristinare una capacità di intervento su larga scala che era stata abbandonata dall’inizio degli anni Duemila.
Con lo scoppio della guerra in Ucraina, il concetto di dottrina militare francese ed europea si è ribaltato, quando, invece, si concentrava su operazioni mirate e puntuali e con un numero limitato di mezzi militari coinvolti.
“È il ritorno della guerra ad alta intensità - ha detto a Rfi il generale Vincent Desportes, ex direttore della Scuola di guerra -. Gli europei credevano che la guerra fosse finita e appartenesse a un’epoca sorpassata, ma si sbagliavano. Assistiamo oggi a una guerra estremamente sanguinosa del tipo di quella del 14-18, con le trincee, che viene combattuta a duemila chilometri da Parigi. La guerra esiste e non possiamo farci trovare impreparati ”.
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