Paola Gentile - 27 gennaio 2023
Frasi per la Giornata della Memoria e la Shoah
Una carrellata di frasi significative per non dimenticare la Giornata della Memoria e la Shoah.
Il 27 gennaio è la data scelta per la Giornata internazionale della Memoria per ricordare, e mai dimenticare, le vittime dell’Olocausto.
Questa data è stata scelta perché, proprio il 27 gennaio del 1945, le truppe dell’Armata Rossa entrarono ad Auschwitz e liberarono il campo di concentramento.
In quell’occasione, il mondo intero dovette fare i conti con le barbarie del nazismo e venne a sapere quello che veniva fatto agli ebrei e non solo nei campi di sterminio.
Per la Giornata della Memoria e per ricordare la Shoah e le sue vittime, ecco alcune frasi e riflessioni sull’argomento, da chi quegli orrori li ha vissuti in prima persona, affrontando la tragica condizione di deportati nei campi di lavoro disseminati in giro per l’Europa: da Primo Levi a Liliana Segre, alla piccola Anna Frank e al suo celebre "Diario.
Giornata Internazionale della Memoria 2023: perché si commemora
La Giornata Internazionale della Memoria nasce per commemorare le vittime dell’Olocausto, lo sterminio degli indesiderabili, quelli che venivano indicati dal Terzo Reich come "razza inferiore": dagli ebrei, agli omosessuali, passando per i portatori di handicap, fino ai rom.
Il 27 gennaio di ogni anno, e in tutto il mondo, si ricorda il giorno in cui nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Nel 2005, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) celebrò il 60esimo anniversario dalla liberazione dei campi di sterminio e la fine dell’Olocausto. L’anno successivo, nel 2006, venne deciso di istituire una giornata dedicata al ricordo delle vittime.
Con la risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del primo novembre 2005, durante la 42esima riunione plenaria, venne fissata la data.
Olocausto e Shoah: quali sono le differenze
Sia il termine Olocausto che Shoah servono ad indicare lo sterminio degli ebrei avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Olocausto traduce dal greco una forma di sacrificio praticato dagli ebrei nell’antichità, quando venivano bruciati sull’altare gli animali come dono a Dio. Tuttavia, l’ambiguità dell’attribuzione al sacrificio animale, portò ad adottare un altro termine per indicare il genocidio: appunto, Shoah ("tempesta devastante").
Le frasi per ricordare la Giornata della Memoria e la Shoah
Sono molte le testimonianze di chi ha toccato con mano l’orrore dei campi di sterminio e la deportazione. Da chi l’ha vissuto a chi lo ha commemorato: ecco le frasi più significative per ricordare la Giornata della Memoria e la Shoah:
- “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre" - Primo Levi;
- “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza” - Liliana Segre;
- "La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta" - Anna Frank;
- “Auschwitz – che simboleggia e riassume tutto l’orrore e la lucida follia del totalitarismo razzista – racchiude in sé i termini di un tragico paradosso. Si tratta, infatti, della costruzione più disumana mai concepita dall’uomo. Uomini contro l’umanità” - Sergio Mattarella;
- “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza” - José Saramago;
- “Quando i testimoni oculari non ci saranno più, dovremo fare affidamento su tutti quei cittadini che vorranno prendersi in carico la responsabilità di ricordare" - Liliana Segre;
- "Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo” - Primo Levi;
- “È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo” - Anna Frank;
- “Dopo Auschwitz non è più possibile la poesia” - Theodor Adorno;
- “Gli ebrei hanno sei sensi. Tatto, gusto, vista, odorato, udito... memoria” - Jonathan Safran Foer;
- “La domanda: Ditemi dove era Dio, ad Auschwitz. La risposta: E l’uomo dov’era?” - William Clarke Styron;
- “I vuoti di oblio non esistono. Nessuna cosa umana può essere cancellata completamente e al mondo c’è troppa gente perché certi fatti non si risappiano: qualcuno resterà sempre in vita per raccontare. E perciò nulla può mai essere "praticamente inutile," almeno non a lunga scadenza” - Hannah Arendt.