Chiara Esposito - 29 ottobre 2021
G20: cos’è e chi partecipa
Il G20 a presidenza italiana si svolgerà a Roma il 30 e il 31 ottobre 2021. Focus sull’organizzazione, la funzione e la composizione di questa edizione del forum.
Il G20, ovvero “Gruppo dei 20”, è il forum internazionale di cooperazione economica e finanziaria. Ha cadenza annuale e riunisce i capi di Stato e di governo dei paesi più industrializzati del mondo ovvero le principali economie globali che nel complesso rappresentano l’80% del Prodotto interno lordo, il 75% del commercio estero e il 60% degli abitanti del pianeta.
Quest’anno la presidenza è dell’Italia e la città di Roma sarà la cornice dell’evento con due giorni complessivi dedicati a vari tavoli di confronto. Il 30 e il 31 ottobre avranno infatti luogo numerosi convegni in linea con il programma stilato.
Lente d’ingrandimento sugli attori coinvolti, il funzionamento dell’organo e altre curiosità connesse all’evento.
G20: storia del progetto
Il progetto del G20 fu concepito durante una riunione del G7 dall’allora primo ministro canadese Paul Martin e dal segretario del Tesoro degli Stati Uniti Lawrence Summers, convinti che in un mondo sempre più globalizzato i forum G7, G8 e il sistema di Bretton Woods non fossero sufficienti a garantire la stabilità finanziaria a livello globale. Allargando quindi le maglie dei summit si cercò di assicurare inclusione e rappresentanza.
Il primo summit si è quindi svolto a Washington nel novembre del 2008, mentre l’ultimo, a guida saudita, si è tenuto in modalità virtuale nel novembre del 2020.
Come funziona il G20?
Il G20, essendo un raggruppamento a carattere internazionale, non ha una vera e propria sede fisica. La sua presidenza viene rotata di paese in paese tra tutti i membri, esclusa l’UE (per ovvie ragioni logistiche). Gli stati nominati a quel punto la detengono dall’1 dicembre dell’anno precedente al 30 novembre dell’anno successivo.
Oltre al Vertice dei Leader infatti, durante l’anno di presidenza, si tengono varie riunioni Ministeriali, riunioni Sherpa, Gruppi di Lavoro ed Engagement Groups. Il risultato di questo processo confluisce poi nel più ampio Communiqué alla fine del Vertice stesso.
In generale l’agenda annuale del gruppo e le sue varie attività così organizzate vengono stabilite dalla Presidenza di turno in collaborazione con gli altri membri della “Troika” ovvero un team ristretto composto dallo stesso Paese ospitante ma anche dal suo predecessore ed il suo successore. Il fine di questa collaborazione è garantire la continuità del progetto. Attualmente figurano in questa formazione Arabia Saudita (2020), Italia e Indonesia (2022).
Agenda 2021: il piano operativo
In questo caso specifico il Vertice del Media Centre sarà ospitato all’interno del Palazzo dei Congressi mentre le sessioni di lavoro dei Leader si terranno presso la Nuvola di Massimiliano Fuksas.
Sabato 30 ottobre è inoltre prevista una cena al Quirinale e la mattina del giorno dopo una passeggiata nel centro storico (grande photo opportunity). Non a caso per la vigilanza nella capitale sono state dislocate 5.296 unità di rinforzo che affiancheranno le già presenti 5.000 unità in zona Eur.
Le questioni da affrontare in quella sede sono numerose ma il focus è sicuramente direzionato sulla gestione della pandemia, sulla situazione in Afghanistan e sulla crisi climatica. In generale il piano si rifà a tre parole chiave: People, Planet e Prosperity.
Chi c’è al G20?
A discutere queste tematiche saranno Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti (cioè i paesi del G7), i paesi del gruppo “BRICS” – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – ma anche Arabia Saudita, Australia, Argentina, Corea del Sud, Indonesia, Messico e Turchia. In ultimo si annovera la presenza dei rappresentanti dell’Unione Europea.
A questi invitati si aggiungono però alcuni ospiti permanenti: la Spagna e diverse organizzazioni e istituzioni internazionali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale.
Chi mancherà e perché?
Questa organizzazione però viene spesso tacciata di essere un’istituzione esclusivista. Anche se i venti membri rappresentano circa i due terzi della popolazione globale l’Africa è quasi totalmente assente: solo un paese su 54 stati a fronte dei suoi 1,3 miliardi di abitanti (17% del mondo) e del fatto che il continente sia senza dubbio quello più afflitto da ogni crisi di dimensione mondiale.
Nello specifico di questa edizione poi ci saranno due grandi assenti: i leader cinese e russo Xi Jinping e Vladmir Putin che si sono detti preoccupati per la pandemia. Si ipotizza che seguiranno i lavori in videoconferenza ma al momento l’unica certezza è la presenza di loro delegati sul suolo italiano.
Risponderanno no all’appello anche il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, il re saudita Salman e il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador. Parteciperà invece il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, futuro assente alla Cop26 di Glasgow dove la sua controversa politica sull’Amazzonia è già nel mirino dei principali dibattiti in programma.