Luna Luciano - 12 giugno 2021
Il vaccino Astrazeneca è rischioso?
AstraZeneca di nuovo sotto i riflettori. Dopo il caso di Camilla Canepa, il Cts torna a parlare della campagna vaccinale: AstraZeneca solo per Over 60, ma per i giovani che hanno già ricevuto la prima dose? Dubbi e informazioni sulla campagna vaccinale.
È di nuovo bufera sui vaccini AstraZeneca dopo la morte della 18enne Camilla Canepa, deceduta a causa di una trombosi presso l’ospedale San Martino di Genova.
Il Comitato Tecnico Scientifico (Cts) si è riunito per cercare di risolvere la situazione: AstraZeneca andrà agli Over 60, mentre ai giovani spetteranno i vaccini a mRna. Intanto i giovani che hanno già ricevuto una prima dose AstraZeneca si chiedono cosa dovranno fare.
I rischi di AstraZeneca
Il caso di Camilla, la ragazza genovese, di appena diciott’anni, morta per una trombosi al seno cavernoso ha sollevato preoccupazioni e timori per il siero a vettore adenovirale, specialmente perché non è stato l’unico nella penisola.
Sempre negli ultimi giorni una donna di 34 anni di Savona è stata ricoverata per presenza di trombi addominali, dopo aver ricevuto la prima dose di AstraZeneca.
Sono stati molti gli studiosi che hanno firmato l’appello dell’associazione Luca Coscioni per non somministrare i vaccini a vettore adenovirale ai giovani, specialmente alle donne, chiedendo maggiori dettagli sugli effetti del vaccino.
Le grandi agenzie come l’Aifa (l’Agenzia italiana del Farmaco) e l’Ema (Agenzia europea del farmaco) hanno elaborato dei report interessanti.
- Secondo l’ultimo report dell’Aifa: il tasso di segnalazione delle trombosi venose intracraniche e in sede atipica, in soggetti vaccinati con vaccino a vettore adenovirale è di 1 caso ogni 100.000 con la prima dose somministrata, mentre dopo la seconda dose i casi sono pari a zero.
- Le tavole elaborate dall’Ema invece mostrano i benefici e i rischi dell’AstraZeneca: con un bassa circolazione del virus i rischi superano i benefici specialmente per i più giovani. L’incidenza di casi trombosi sale a 1,9 ogni 100.000
Per poter far fronte al problema e alle preoccupazioni degli scienziati e della popolazione il Comitato Tecnico Scientifico si è quindi riunito per poter stabilire una linea d’azione.
Il CTS: AstraZeneca solo per gli Over 60
Il vaccino di AstraZeneca sarà fortemente raccomandato per gli Over 60. Lo ha comunicato il Cts durante la Conferenza stampa dell’11 giugno.
Presenti il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il Commissario straordinario Gen. Francesco Paolo Figliuolo, il Coordinatore del Cts, Professore Franco Locatelli e il portavoce del Cts, Professore Silvio Brusaferro. Il comitato ha, quindi, rivalutato le indicazioni all’uso del vaccino di AstraZeneca.
Per fascia sotto i 60 anni c’è la raccomandazione per i vaccini a mRna. In questo contesto epidemiologico mutato il Cts, in dialogo stretto con Aifa e le altre istituzioni sanitarie del paese, ha ritenuto opportuno rivalutare le indicazioni all’uso del vaccino AstraZeneca, perché essendo mutato lo scenario epidemiologico il rapporto tra benefici e potenziali rischi, legati a trombosi rare, cambia in funzione dell’età ma anche del mutato scenario
E i giovani che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca?
Per i ragazzi e le ragazze che hanno già ricevuto la prima dose AstraZeneca la soluzione sarà quella di una vaccinazione eterologa. Dunque ai pazienti sarà somministrata la seconda dose di un vaccino mRna: il Pfizer e Moderna.
Il Ministro Speranza ha poi sottolineato come le raccomandazioni del Cts sul vaccino saranno tradotte dal governo in modo perentorio e non solo come raccomandazioni
L’impatto sulla campagna vaccinale
La decisione su AstraZeneca avrà impatto su campagna vaccinale. Lo ha sottolineato il Generale Figliuolo, rassicurando che per luglio e agosto si dovrebbe riuscire a mitigare questo impatto.
Intanto il Ministro Speranza ha ribadito la centralità della campagna vaccinale, lo strumento più importante e potente per poter contrastare la circolazione del coronavirus. I risultati sono rassicuranti:
- L’incidenza è di 26 casi su 100.000 nell’ultima settimana
- L’RT si è stabilizzato 0,68
- Il tasso di occupazione delle aree intensive e area medica dell’8%
Dati che collocano l’Italia al secondo posto nella classifica europea. L’obiettivo è quello di raggiungere la vaccinazione per la prima dose di 1 italiano su 2.
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