Paola Gentile - 6 luglio 2022
Italiani in crisi, tredicesima in fumo: cosa sta succedendo agli stipendi
A causa dell’aumento dell’inflazione, gli stipendi perdono potere d’acquisto. Molti italiani hanno già perso la tredicesima ancora prima di percepirla.
La situazione drammatica che sta vivendo il nostro Paese è sotto gli occhi di tutti, con famiglie in crisi che sempre più a fatica riescono a far quadrare i conti e che preferiscono prodotti che costano di meno, risparmiando sulla qualità. Non per nulla, l’aumento delle code ai discount è un segno evidente della direzione verso la quale si sta andando.
Con l’aumento dell’inflazione giunta al +8%, un numero che non si registrava dal 1986, il potere d’acquisto degli stipendi diminuisce e molti italiani, senza neppure rendersene conto, hanno già speso la tredicesima senza averla nemmeno ancora percepita.
Stando alle ultime stime, infatti, nel primo trimestre uno stipendio è andato perso proprio a causa del caro vita. I prezzi aumentano e gli stipendi restano gli stessi, con conseguente riduzione del loro potere d’acquisto. Di conseguenza, i soldi che si era soliti destinare ai regali di Natale o a un viaggio sono già andati in fumo.
Uno stipendio in meno rispetto a quanto percepito nel 2021 pesa come un macigno sul portafogli degli italiani. L’unico modo per uscire da questa impasse è adottare delle contromisure.
Tredicesima in fumo: cosa sta succedendo agli stipendi
La guerra in Ucraina sta seminando morte e distruzione in quella terra, ma sta avendo effetti domino sull’economia globale. Nel nostro Paese, nei primi sei mesi dell’anno, l’aumento dell’inflazione, che ad oggi ha raggiunto il +8%, ha comportato una perdita notevole del potere d’acquisto degli stipendi.
Secondo quanto afferma la Uil, una famiglia con un reddito di 40mila euro e composta da due genitori e due figli minori, in un solo mese, ha perso oltre 1.200 euro a causa del caro vita. Non meglio per un nucleo familiare che può disporre di 47mila euro di reddito, con due genitori doppio reddito e due figli adulti. La perdita è di oltre 1.500 euro.
Riesce ancora a sopravvivere chi è solo, under 65, e con un reddito di circa 20.000 euro. L’inflazione gli ha sottratto solo 626,76 euro, ma è un numero destinato a crescere.
Se da un lato il governo sta cercando di arginare la scure dell’inflazione sugli stipendi tramite il bonus 200€ e il bonus bollette, dall’altro il problema strutturale resta. Se si andrà avanti così, la tredicesima di fine anno servirà solo a compensare le perdite di questi ultimi 12 mesi e sarà come non averla neppure percepita.
Le ripercussioni della crisi economica si stanno toccando con mano anche sui consumi. Ipsos ha condotto un’indagine per conto di Federdistribuzione ed ha evidenziato come nel secondo trimestre del 2022 (aprile-giugno), la spesa dei consumi alimentari sia aumentata solo dello 0,4%, nonostante l’inflazione, con una perdita di almeno il 3% delle quantità acquistate.
Tredicesima in fumo: cosa deciderà il Governo
Per correre ai ripari e salvare il Natale degli italiani, il Governo Draghi proseguirà gli incontri sul taglio del cuneo fiscale che dovrebbe garantire un aumento dello stipendio tra 50 e 75 euro al mese fino alla fine dell’anno.
Tuttavia, queste misure non risolvono del tutto la situazione, semmai la solo posticipano, in attesa di una prossima crisi. Per questo il Governo sta pensando di affiancare alla riforma del cuneo fiscale quella che introduce il salario minimo in Italia.
In ogni caso la soluzione è aumentare i salari, almeno fino a quando non passerà questo periodo nero, altrimenti si rischia di dover fare a meno di molto più della sola tredicesima.