Luca Restivo - 31 ottobre 2022
La lista completa delle armi italiane inviate in Ucraina
Ecco tutte le armi che l’Italia ha inviato in Ucraina fino ad ora e quelle in procinto di partire.
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, il 24 febbraio scorso, l’Italia non ha mai fatto mancare il proprio sostegno al presidente Volodymyr Zelensky, inviando viveri e soprattutto armi. Senza contare i sostegni economici e l’accoglienza dei profughi di cui il nostro Paese e l’intera Europa si è fatta carico.
Ad oggi quante e quali sono le armi che l’Italia ha dato all’Ucraina? L’elenco è davvero lungo: ci sono i missili MLRS, versione potenziata degli Himars e l’Italia darà anche due lanciamissili semoventi corazzati che ne possono lanciare fino a 12. Proprio quelli che, dalle parole del Cremlino, possono far scattare l’escalation nucleare.
Intanto, il neonato governo Meloni si prepara a sottoscrivere il sesto pacchetto di armi che verranno spedite a Kiev, ma è proprio su questo punto che la premier dovrà fare i conti con i malumori interni alla maggioranza.
Il decreto interministeriale dovrà avere la firma del ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, di quello degli Esteri, il forzista Antonio Tajani e del responsabile della Difesa, il meloniano Guido Crosetto. Ed è proprio dalla Lega che potrebbero venire i primi segnali di smarcamento, con Salvini che ha già apostrofato le sanzioni alla Russia come un dramma e parla di pace.
Insomma, con il sesto decreto aiuti all’Ucraina, il governo Meloni è chiamato ad una prova di atlantismo. Intanto, analizziamo la lista completa delle armi italiane inviate all’Ucraina.
Armi italiane all’Ucraina: la lista
Dal momento in cui il governo Draghi ha varato il primo decreto aiuti per l’Ucraina, la lista delle armi inviate a Kiev è rimasta segretata. L’elenco è avvolto dal più assoluto riserbo da parte dei membri del Copasir; tuttavia, nel corso dei mesi, sono emersi diversi tipi di armi e mezzi che l’Italia ha dato all’Ucraina, ma di questi non si ha né la lista tantomeno quella completa o ufficiale.
In passato, però, la lista delle forniture militari italiane all’Ucraina comprendeva:
- M113, veicolo cingolato da trasporto truppe;
- Lince Vtlm, veicolo tattico leggero multiruolo, fondamentali per liberare Cherson e Zaporizhzhia;
- Leopard, carri armati;
- Obici FH-70, da 155 millimetri, utilissimi per la battaglia estiva nel Donbass;
- Munizioni;
- Kit di sopravvivenza.
Oggi la lista o presunta tale si è allungata e comprende mezzi di ultima generazione in possesso dell’Esercito italiano.
Armi italiane all’Ucraina: il prossimo invio
Con il sesto pacchetto di aiuti all’Ucraina, potrebbero essere spediti a Kiev i sistemi di difesa antiaerea che Zelensky chiede da tempo per difendersi dai potenti missili russi. Si tratta di armi con una gittata tale da permettere agli ucraini di difendersi e non di attaccare in territorio russo.
Al momento del nuovo decreto non c’è traccia, la sua stesura è prevista, infatti, dopo l’incontro che il ministro Crosetto avrà in sede Nato.
Da quello che emerge e che riporta Repubblica, Italia e Francia si sarebbero accordate per fornire insieme una batteria SAMP-T, i modernissimi e costosissimi missili terra-aria di produzione europea.
Roma dovrebbe dare i sistemi radar, Parigi i lanciamissili con gli ordigni, strumenti in grado di garantire uno scudo completo a Kiev perché possono intercettare aerei, missili cruise, missili balistici e droni.
L’Italia, inoltre, in coordinamento con la Spagna che addestra gli ucraini, dovrebbe dare batterie - almeno tre - di vecchi missili terra-aria Spada/Aspide tolti dal servizio.
Nella lista delle armi ci sono i pezzi migliori dell’arsenale Nato.
Il nostro Paese possiede complessivamente 18 MLRS, di cui due verranno date all’Ucraina. Si tratta di un sistema pesante e complesso che permette di lanciare in maniera rapida, continuata e a lunga gittata razzi di diversa tipologia, tra cui testate chimiche, biologiche e anticarro.
Poi, ci sono i Pzh2000, obici con un cannone da 155 millimetri con sparo computerizzato. Sono semoventi e capaci di colpire fino a 40 chilometri di distanza. E sparano 20 proiettili in 3 minuti.
Inoltre, verranno inviati 6 semoventi M109L dei 68 in possesso dell’Italia, come stabilito nell’ultimo decreto del governo Draghi.
Da alcuni giorni sono spuntate foto di “movimenti” sulle autostrade del Nord Italia dove si vede che dai depositi dell’Esercito vengono prelevati anche i veicoli di trasporto truppe M113.
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