Programma elettorale Azione/Italia Viva: le proposte di Calenda e Renzi

Programma elettorale Azione/Italia Viva: le proposte di Calenda e Renzi

Il duo Calenda-Renzi ha le idee chiare sul ruolo del terzo polo.

Il programma elettorale del due Azione-Italia Viva ha inaugurato, di fatto, la nuova era del terzo polo che, come ha ribadito l’ex presidente del Consiglio, punta ad ottenere il 10% alle elezioni politiche 2022.

Il programma presentato congiuntamente e con il quale Carlo Calenda e Matteo Renzi cercheranno di vincere le elezioni, che si terranno il 25 settembre, richiama la tanto citata “Agenda Draghi”, in una sorta di prosecuzione del lavoro fatto dall’ex presidente della Bce per salvare l’Italia, vittima della pandemia prima e della crisi internazionale poi.

Un progetto politico di ampio respiro, che abbraccia tutti i settori e punta se non a sbaragliare la concorrenza a diventare determinanti, se dalle urne dovesse uscire una maggioranza frammentata come accaduto 2018, quando per la prima volta si votò con il Rosatellum.

Analizziamo i punti principali dell’accordo politico di Calenda e Renzi.

Programma elettorale Azione/Italia Viva: giovani, lavoro e imprese

Con lo slogan “L’Italia sul serio”, il terzo polo nato dalla decisione di correre da soli di Calenda (Azione) e Renzi (Italia Viva), punta alla “detassazione”.

Per quanto riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il terzo polo è per garantire all’Italia il pieno raggiungimento di tutti gli obiettivi che il nostro Paese si è impegnato a rispettare per poter continuare a beneficiare dei fondi europei.

I giovani verranno sostenuti tramite l’azzeramento della tassazione fino a 25 anni e tagliandola del 50% dai 26 ai 30 anni, così “da spingere le aziende ad assumere giovani, frenare la fuga dei neolaureati all’estero e possibilmente anticipare di qualche anno l’uscita dei venti-trentenni dal nucleo familiare dei genitori” hanno fatto sapere i leader.

In questo solco, vi è anche il mutuo prima casa per gli under 35, con lo Stato impegnato a garantire il 20% del valore dell’abitazione, se una banca non ha già accettato di coprire con un mutuo il restante 80%.

Riforme

Punto importante è quello delle riforme, avviate dal governo Draghi e che devono essere completate:

  • Completare le riforme sulla concorrenza;
  • Completare la riforma sull’equo compenso delle prestazioni professionali;
  • Riforma della giustizia;
  • Superamento del bicameralismo paritario;
  • Elezione diretta da parte dei cittadini del Presidente del Consiglio sul modello dei sindaci delle città più grandi.

Fisco

Per quanto riguarda il fisco, i terzopolisti sono per:

  • Riforma Irpef, abolizione Irap e passaggio a un sistema a due aliquote Iva;
  • Riduzione della tassazione del risparmio;
  • Attuazione e miglioramento della riforma della giustizia tributaria.

Pensioni

Sul piano delle pensioni, unanime e concordi entrambi sulla conferma della legge Fornero a cui devono essere affiancate alcune misure di flessibilità per determinate categorie di lavoratori. Il reddito di cittadinanza verrà riformato.

Economia

Sul piano economico occorre:

  • Zero tasse per i giovani che avviano un’attività imprenditoriale;
  • Ripristinare e rafforza Industria 4.0;
  • Potenziare gli ITS investendo 1,5 miliardi;
  • Trasformazione della Agenzia per la Coesione in Agenzia per lo Sviluppo.

Lavoro

I punti chiave per il lavoro sono:

  • Introduzione di un salario minimo;
  • Detassare i premi di produttività;
  • Combattere la precarietà promuovendo la flessibilità regolare;
  • Eliminare il reddito di cittadinanza dopo il primo rifiuto e ridurlo dopo 2 anni;
  • Potenziare la cassa integrazione per i professionisti e le politiche attive per gli autonomi;
  • Agricoltura: per garantire la flessibilità e la trasparenza contrattuale nelle prestazioni occasionali, proponiamo di ripristinare il sistema dei voucher.

Salute

Riformare i meccanismi di governance e coordinamento tra Stato e regioni e in più:

  • Riorganizzazione dell’assistenza territoriale in ottica di prevenzione e promozione della salute e di garanzia della continuità delle cure;
  • Piano straordinario per le liste di attesa.

Scuola

Altro tema cruciale è quello della scuola:

  • A scuola fino a 18 anni e tempo pieno per tutti;
  • Riqualificare in dieci anni tutti gli edifici scolastici;
  • Trasformare gli atenei in fondazioni di diritto privato a capitale interamente pubblico.

Giustizia

Sulla giustizia, la chiave è la riforma costituzionale:

  • Separare le carriere di giudici e pm;
  • Giustizia civile più efficiente;
  • Modificare l’ordinamento penitenziario;
  • Ripristinare le norme sulla prescrizione cancellate con la riforma Bonafede.

Energia e ambiente

Due settori molto importanti sui quali si sta giocando la partita dei rincari (energia) e il futuro del pianeta (ambiente):

  • Ridurre del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 con fonti rinnovabili;
  • Includere il nucleare nel mix energetico per arrivare ad “emissioni zero” nel 2050;
  • Approvare un piano per la gestione del dissesto idrogeologico e aumentare gli investimenti.

Politica estera

In materia di politica estera, l’Agenda Draghi è il faro da seguire:

  • Promuove nell’Ue un price cap per tutto il gas importato;
  • Incrementare il budget per la spesa in Difesa e raggiungere il target del 2% entro il 2025;
  • Ue: abolire l’unanimità nel processo decisionale.

Forze armate

La prosecuzione dell’Agenda Draghi nel programma di Calenda e Renzi fa ben sperare. Tra i tratti distintivi del vademecum draghiano, c’è quello della politica estera, incentrata su un marcato europeismo e atlantismo, oltre al sostegno all’Ucraina anche attraverso l’invio di armi a Kiev.

Quindi, l’impegno dei nostri contingenti nelle missioni internazionali è confermato, come pure le spese per la Difesa portate da Draghi al 2% del Pil, uniformandosi a quanto stabilito dall’Unione europea. E anche in tema di riforma del modello delle Forze armate, è stata approvata la legge, i passi si muovono nella direzione tracciata dal premier Draghi.

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