Luca Restivo - 6 ottobre 2022
Quanto sta spendendo l’Italia per aiutare l’Ucraina?
Il nostro Paese ha approvato il quinto pacchetto di invio di armi a Kiev.
L’Italia ha varato il quinto pacchetto di aiuti in favore dell’Ucraina. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, in audizione al Copasir, ha relazionato in merito alla guerra in Ucraina e ha reso nota la volontà del governo Draghi, in uno dei suoi ultimi atti governativi, di adottare la disposizione in attesa che si insedi il prossimo esecutivo.
Il governo dimissionario dovrebbe firmare il documento alla fine della settimana e riguarda la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti italiani all’Ucraina.
Secondo il Sottosegretario della Difesa italiano Giorgio Mulé, i partecipanti all’incontro hanno sostenuto all’unanimità i contenuti del nuovo decreto.
Il presidente del Copasir Adolfo Urso ha riscontrato l’aderenza del testo “alle indicazioni e agli indirizzi dettati dal Parlamento”.
Un sostegno militare al Paese di Zelensky che prosegue da parte dell’Italia e che ha incassato anche l’ok della premier in pectore Giorgia Meloni che, nel corso di una prima telefonata con il presidente ucraino, ha confermato “il pieno sostegno alla causa della libertà del popolo ucraino”. Dal canto suo Zelensky, ha invitato Meloni a “recarsi quanto prima a Kiev”.
Ma quanto sta spendendo l’Italia per aiutare l’Ucraina?
Nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina
Il contenuto del nuovo pacchetto (il quinto) di aiuti che l’Italia sta dando all’Ucraina resta top secret, ma i contenuti riguardano la “cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari”.
A differenza del Pentagono, da noi non c’è nessuna lista che ci possa dare contezza del numero di mezzi e strumenti in volo verso Kiev. Il 22 settembre scorso, il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha rivolto a Guerini le necessità delle forze armate ucraine.
Secondo l’Ansa però si potrebbe trattare di una fornitura di:
- Missili controcarro;
- Sistemi di difesa aerea Stinger;
- Mortai;
- Mitragliatrici pesanti e leggere;
- Munizionamento di artiglieria;
- Cingolati per trasporto truppe;
- Veicoli Lince con blindatura antimine;
- Sistemi di comunicazione;
- Dispositivi di protezione individuale;
- Razioni k.
Proprio qualche giorno fa, il Pentagono ha varato un nuovo pacchetto da 625 milioni di dollari di forniture provenienti dai depositi delle Forze armate statunitensi, che va ad aggiungersi all’oltre un miliardo di dollari già precedentemente stanziato.
Quanto sta spendendo l’Italia per aiutare Kiev?
Come per i precedenti pacchetti di aiuti, anche quest’ultimo è secretato per motivi di sicurezza nazionale. L’Unione europea però ha stanziato altri 5 miliardi di aiuti finanziari all’Ucraina, per un totale di 7,2 miliardi di euro di sostegno, raggiungendo i dieci miliardi di euro una volta che l’intero pacchetto diventerà operativo entro la fine del 2022.
Milex.org indica che l’invio di armamenti viene effettuato tramite l’ European Peace Facility, uno strumento finanziario “fuori bilancio” a supporto delle iniziative militari internazionali europee, che per il Trattato Ue non possono essere a carico del bilancio dell’Unione.
Istituito il 22 marzo 2021, con una prospettiva settennale e una dotazione previsionale di 5.692 milioni di euro, l’EPF è finanziato dai contributi annuali degli Stati membri dell’UE stabiliti in base al Reddito nazionale lordo. La quota di contribuzione annuale dell’Italia è quindi di circa il 12,5%.
Il nostro Paese sta contribuendo al finanziamento dell’operazione di sostegno bellico all’Ucraina, al momento confermata (il pezzo di Milex.org è di aprile 2022) per 1 miliardo di euro complessivo, con circa 125 milioni di euro, che ad aprile si attestata sui 187,5 milioni di euro, ma che è destinato a salire visti gli ultimi stanziamenti. Il contributo italiano al Fondo è stato di circa 52,5 milioni nel 2021 e avrebbe dovuto essere di circa 67,5 milioni quest’anno.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nell’aprile 2022, ha annunciato che l’Italia ha speso 610 milioni di euro per aiutare l’Ucraina da quando la Russia ha dato inizio all’invasione militare. Dei 610 milioni di euro, 500 milioni sono stati stanziati per i profughi arrivati nel nostro Paese e 110 milioni sono stati inviati al governo di Kiev.
Forze speciali della Difesa all’estero
Nell’audizione al Copasir, i membri hanno espresso parere favorevole all’unanimità a due schemi di decreto relativi all’impiego di Forze speciali della Difesa all’estero e al contrasto in ambito cibernetico (la novità del decreto Aiuti bis) che prevede che l’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) oltre a uno schema di regolamento relativo alle operazioni sotto copertura.
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