Paola Gentile - 2 febbraio 2022
Accordo Italia-Russia per la fornitura di gas? Le garanzie di Putin a Draghi
La conversazione telefonica intercorsa tra il presidente Draghi e il leader russo conferma la volontà di garantire le forniture di gas all’Italia.
Le tensioni internazionali tra Russia ed Ucraina potrebbero avere gravi ripercussioni per l’intera Europa sia dal punto di vista della tenuta della pace, sia da quello più strettamente legato a quei Paesi che dipendono dal Cremlino per l’erogazione del gas metano. Tra questi figura, naturalmente, anche l’Italia.
Ed è proprio in virtù del clima geopolitico arroventato, in concomitanza con il caro bollette, che il premier Mario Draghi ha telefonato a Vladimir Putin per sincerarsi che l’Italia non si trovi da un momento all’altro senza forniture di gas.
Accordo Italia-Russia: cosa si sono detti Draghi e Putin
Secondo quanto riportato da una nota del Cremlino, Putin avrebbe confermato al premier italiano la sua disponibilità a continuare a garantire le forniture di gas naturale russo al nostro Paese; inoltre ha espresso anche soddisfazione per l’esito positivo della riunione con gli imprenditori italiani.
Alla preoccupazione di Draghi circa la situazione tra Russia e Ucraina, Putin ha replicato la necessità che “Kiev adotti misure concrete in attuazione agli accordi di Minsk”. L’Ucraina, per Putin, eluderebbe l’adempimento degli accordi presi.
Sul tema delle garanzie di sicurezza, il leader russo ha precisato “l’importanza del rispetto del principio fondamentale dell’indivisibilità della sicurezza così come sancito dagli accordi raggiunti in ambito Osce”.
Putin ha chiesto, inoltre, di trasmettere le sue congratulazioni al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la sua rielezione.
Nel corso della telefonata, il presidente Draghi ha fatto poi appello all’importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni, alla luce delle terribili conseguenze che potrebbe comportare l’apertura di una crisi. Dalla nota di Palazzo Chigi emerge la volontà di entrambi a intraprendere un impegno comune per una soluzione sostenibile, al fine di ripristinare un clima di fiducia.
Accordo Italia-Russia: perché abbiamo bisogno del gas russo
La ventilata ipotesi di una chiusura delle erogazioni di gas all’Italia ha messo sul chi vive il Presidente del Consiglio Draghi. L’aumento massiccio dell’energia, le imprese sull’orlo del baratro e un Paese che dipende quasi interamente dalla Russia per gli approvvigionamenti hanno fatto passare qualche notte insonne all’ex capo della BCE. L’Italia importa all’incirca il 90% dell’energia che consumiamo, circa il 43,3% dalla Russia, secondo dati del Ministero della Transizione ecologica.
Il gasdotto Nord Stream1 rifornisce l’Europa di gas e a causa delle tensioni tra Russia e Ucraina c’è stato un 44% in meno di approvvigionamento rispetto a un anno fa. A frenare il flusso sarebbero proprio i gasdotti che attraversano l’Ucraina.
Accordi Italia-Russia: chi sono i fornitori di gas per il nostro Paese
Come evidenziato in precedenza, il più grande fornitore di metano per l’Italia è la Russia, ma noi ci riforniamo anche da:
- Algeria (22,8%);
- Norvegia (10%);
- Qatar (10%).
Per questo risulta essenziale che la Russia non “chiuda i rubinetti”, altrimenti ci troveremmo con quasi la metà di gas in meno. Nel 2020, in Italia, il gas naturale corrispondeva al 31% del totale dell’energia consumata nel Paese, a fronte di una produzione interna di poco meno del 10%.
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