Elsa Corniglio - 15 agosto 2021
Chi sono e cosa vogliono i Talebani
Una marcia che va avanti da tempo, quella dei talebani per controllare l’intero Afghanistan: ma chi sono e cosa vogliono nello specifico?
È successo: i talebani sono entrati a Kabul. L’Afghanistan è di nuovo in mano a loro nonostante una campagna di liberazione messa in atto dall’occidente durata diversi anni.
Siamo al punto di partenza: i talebani hanno in mano l’Afghanistan e sono pronti a minacciare l’Occidente. Ma chi sono davvero i talebani e cosa vogliono?
Cosa significa essere talebani
Il termine talebani o talibrani deriva dalla lingua pashtu, ossia una derivazione arcaica dell’afgano e significa studente. Il lemma talebani, infatti, indica tutti quegli studenti delle scuole del corano - il testo sacro dell’Islam - in zona iranica, incaricati della cosiddetta prima alfabetizzazione, basata su testi sacri islamici.
Il temine talebani, poi, è stato usato impropriamente dai mezzi di comunicazione di massa per indicare la popolazione di orientamento religioso fondamentalista che oggi è presente in territorio afgano e del Pakistan.
Il fondamentalismo islamico è una linea di pensiero di attivismo teorico e politico con spinta conservatrice che, utilizzando delle interpretazioni letterali del Corano e di altri testi sacri dell’Islam, rivendica un ritorno a quelli che vengono dagli appartenenti a tale credenza definiti i fondamenti puri e originari.
Chi sono oggi i Talebani
L’accezione con cui i media si riferiscono ai talebani riguarda un movimento politico e militare nato per la difesa dell’Afghanistan durante la guerra che ha seguito il crollo del regime sovietico.
In quell’occasione, i talebani si sono distinti per essere i portatori dell’ideale politico e religioso che avrebbe voluto recuperare la grandezza sociale, giuridica e culturale dell’Islam per costituire un Emirato, ossia una sorta di principato.
I talebani, in seguito a una guerra civile che li ha portati a predominare sui territori afgani, hanno governato su gran parte dell’Afghanistan dal 1996 al 2001, ricevendo anche un riconoscimento diplomatico da Pakistan, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.
Cosa vogliono i Talebani
Il potere al Governo nella maggior parte dei Paesi islamici è da tempo considerato empio e impuro dai talebani, poiché del tutto incapace di rispondere ai reali fabbisogni della Umma islamica, ossia la comunità dei fedeli, che è oggi lacerata dal confronto con una modernità occidentale che viene vista come del tutto estranea all’Islam e antagonistica verso i suoi primari valori.
In tal senso, bisogna ricordare che l’Islam non funziona come il Cristianesimo. Per quanto difficile possa essere alla mente di un cristiano, nell’Islam non esiste la scissione tra vita sociale, ossia l’appartenere alla comunità politica, economica e quotidiana di un individuo e il momento religioso.
In Italia, cristianità e vita quotidiana possono o meno coincidere; nell’Islam tutto è un’unica amalgama e credere nei testi sacri arriva necessariamente a regolare ogni singolo aspetto della vita privata e di comunità. Per questo, per un fattore culturale che esiste da sempre, un talebano che crede nella ijtihād non potrà mai scindere la propria vita da quella della comunità, né la religione in cui crede dal proprio essere umano e dal proprio affacciarsi al mondo.
La questione dell’ijtihād
L’ijtihād è una questione centrale per la cultura islamica. Il significato del termine è da intendersi nel seguente modo: “interpretazione dei testi sacri al fine di proporre norme di regolazione giuridica”. Da qui si può facilmente capire quanto la vita sociale, politica e giuridica di un islamico sia strettamente legata alla religione, cosa che non avviene nel Cristianesimo. Secondo l’ijtihād sono invece i testi sacri a dettare perfino le norme giuridiche di un popolo.
Di fianco all’ijtihād si colloca la Sunna, ossia un codice di comportamento etico e sociale della Umma. Dopo il Corano, la Sunna è considerata la seconda fonte della Legge islamica ed ha priorità sull’ijtihād.
In mancanza di una Chiesa, il musulmano è autorizzato a interpretare personalmente i testi sacri del Corano e della Sunna, tuttavia in concordanza con una tradizione antichissima di studi esegetici che sono durati oltre 14 secoli. In questa interpretazione, i talebani danno il via a una re-interpretazione della tradizione islamica ripudiando ogni moderatismo e ogni occidentalizzazione.
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