Paola Gentile - 1 giugno 2022
Cosa si festeggia il 2 giugno: perché è importante per l’Italia?
La Festa della Repubblica è la ricorrenza che unisce tutti gli italiani. Scopriamo cosa si cela dietro la scelta di questa data.
La festa del 2 giugno è una delle ricorrenze simbolo del nostro Paese poiché rappresenta la fine della Monarchia e l’inizio della Repubblica.
Fu proprio il 2 giugno 1946 che si tenne il referendum che portò alle urne gli italiani e li chiamò a scegliere se continuare ad essere una Monarchia o diventare una Repubblica.
Dopo la fine della II Guerra Mondiale e il periodo dell’occupazione nazista, seguito dalle lotte partigiane e dalla liberazione, questa data è divenuta il simbolo della rinascita dell’Italia.
Ed è per festeggiare degnamente questa ricorrenza che si svolgono le celebrazioni della Festa della Repubblica a Roma, con la parata lungo i Fori Imperiali, e terminano con la deposizione della corona d’alloro al Milite Ignoto a Piazza Venezia, insieme allo spettacolo delle Frecce Tricolore.
Ma vediamo nel dettaglio qualcosa di più su questa ricorrenza e perché venne scelta proprio questa data.
Cos’è la Festa della Repubblica
Il 2 giugno è la data che sancisce in Italia la nascita dello Stato moderno, come il 14 luglio per i francesi, per intenderci.
Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati a scegliere quale forma di stato dare al Paese, se la Monarchia, che c’era stata fino a quel momento, o la Repubblica.
Con la percentuale di 54,3% per la Repubblica (12.717.923 voti) e il 45,7% per la Monarchia (10.719.284 voti), il 18 giugno 1946 la Corte dei conti sancì, dopo 85 anni di regno, la nascita della Repubblica italiana e il giorno successivo, 11 giugno 1946, fu dichiarato giorno di festa nazionale.
In gran parte del Paese si svolsero manifestazioni in favore della neonata Repubblica. Il Corriere della Sera, con un titolo a nove colonne nella prima pagina dell’edizione del 6 giugno, annunciò:
“È nata la Repubblica italiana”.
Soltanto in alcune città, in cui la popolazione avrebbe preferito la continuità del regno dei Savoia (a Napoli, ad esempio, dove i voti in favore della monarchia sfiorarono l’ottanta percento), si svolsero manifestazioni di protesta che sfociarono in qualche caso in disordini. Proprio a Napoli, in via Medina, un corteo monarchico che cercava di raggiungere la sede del PCI, dove era stata esposta una bandiera tricolore priva dello stemma sabaudo, fu fermato a fatica da un cordone di polizia. Dagli scontri che seguirono ne risultarono 9 morti e una cinquantina di feriti.
Per evitare di esasperare un clima di tensione già particolarmente infuocato, accettando il responso delle urne, il re d’Italia Umberto II di Savoia decise di lasciare l’Italia e andò in esilio in Portogallo, ma non senza polemiche nei confronti del Governo di Alcide De Gasperi che aveva assunto le funzioni di Capo dello Stato prima della proclamazione ufficiale della Corte di Cassazione.
A partire dal 1° gennaio 1948, data dell’entrata in vigore della Costituzione, venne impedito a tutti i discendenti maschi di casa Savoia di entrare in Italia, disposizione abrogata nel 2002.
Proprio perché il 2 giugno si tenne il primo referendum a suffragio universale che decretò la vittoria della Repubblica sulla Monarchia che venne scelta come data simbolo della “Festa della Repubblica”.
Cosa successe il 2 giugno 1946
Per la prima volta si tennero delle elezioni a suffragio universale e poterono recarsi alle urne anche le donne. Gli italiani sapevano che con quella votazione sarebbero stati artefici del loro destino e la partecipazione fu massiccia.
Si recarono alle urne circa l’89,08% degli aventi diritto e il risultato è quello che sappiamo, vinse la Repubblica con il 54,3%.
Nella notte tra il 12 e il 13 giugno 1946, il seguito al risultato del referendum, il presidente Alcide De Gasperi assunse le funzioni di Capo provvisorio dello Stato mentre l’ex re Umberto II lasciò l’Italia prima ancora di attendere l’esito dei ricorsi presso la Corte di Cassazione.
Il 2 giugno del 1946 non solo si tenne il referendum, ma vennero anche scelti i componenti dell’Assembla Costituente incaricati di redigere la Carta costituzionale.
Quando venne istituita per la prima volta la Festa della Repubblica
La prima Festa della Repubblica si tenne il 2 giugno 1947, ad un anno esatto dal referendum.
La parata militare in via dei Fori Imperiali e il cerimoniale al Vittoriano vennero istituite nel 1948 dall’allora Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi.
Bisognerà attendere il 1949 perché la Festa della Repubblica venga dichiarata ufficialmente festività nazionale.
Nel 1977, a causa di una forte crisi economica che colpì l’Italia, i festeggiamenti per la Repubblica vennero spostati alla prima domenica di giugno, per evitare di perdere una giornata di lavoro.
Fu il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nel 2001, a ripristinare i festeggiamenti al 2 giugno e a ridare nuovamente dignità al cerimoniale e fu fautore di un’azione di valorizzazione dei simboli patri italiani.
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