Luna Luciano - 5 novembre 2021
Gigi D’Alessio, maxi evasione fiscale da 1,7 milioni: cosa rischia
Il PM chiede il carcere per Gigi D’Alessio a seguito della maxi evasione da 1,7 milioni di euro. Ecco cosa rischia effettivamente il cantautore napoletano.
Chiesto il carcere per Gigi D’Alessio. Sarebbe questa la condanna richiesta dal Pubblico Ministero (Pm) durante la prima tappa del processo al famoso cantautore napoletano. L’accusa sarebbe di evasione ai danni dello Stato per 1,7 milioni di euro. Insieme a D’Alessio altre quattro persone sono finite sotto processo, si tratterebbe del socio e di tre legali rappresentanti, che si sono avvicendati nella Ggd Productions srl, la società di cui era titolare il cantante.
D’Alessio avrebbe tentato di risparmiare non versando l’IRES e l’IVA. Una scelta che potrebbe costare care al cantante. Sarebbe quindi opportuno ripercorrere la vicenda e scoprire effettivamente cosa rischia Gigi D’Alessio.
Gigi D’Alessio: il processo per maxi evasione fiscale
Una presunta maxi evasione fiscale. Per questo motivo Gigi D’Alessio sarebbe finito sotto i riflettori degli inquirenti insieme alla sua società Ggd Productions srl. Le attenzioni dei magistrati si sarebbero concentrate proprio sulla dichiarazione dei redditi e il versamento o meno di alcune imposte. Insieme a D’Alessio altre quattro persone sarebbero finite nel mirino della giustizia: un socio e tre legali rappresentanti che si sono susseguiti a vicenda all’interno della società, e che avrebbero aiutato il cantante a occultare il pagamento all’erario.
La vicenda è ormai risaputa e conosciuta e risale al 2010. La storia è di difficile ricostruzione, a causa del seguente occultamento delle scritture contabili. Ciò che si sa dalle cronache del 2017, anno in cui Gigi D’Alessio è stato rinviato a giudizio, è che nel 2011 il cantautore, che nella sua carriera ha venduto oltre 20 milioni di dischi, era titolare della GGD Production srl, società che nel 2010 D’Alessio avrebbe venduto a un suo amico fidato o uomo di fiducia, come inquadrato dalla procura. Questa persona a sua volta avrebbe venduto “il pacchetto” a un americano residente nel Delaware, titolare di dell’impresa Global Music Entertainment. Questa “scomparsa” della società di D’Alessio e la successiva riapparizione del suo materiale nella società americana avrebbero permesso al cantante, secondo quanto riportato dal Pm, di evitare di dichiarare guadagni pari a 6.040.555 di euro; evadendo le seguenti somme:
- 997.581 euro di IRES (Imposta sul reddito delle società);
- 770.613 euro di IVA, ossia l’Imposta sul valore aggiunto.
Un’accusa grave che vedrebbe una pena molto severa, troppo severa per gli avvocati Pierpaolo Dell’Anno, Gennaro Malinconico, Giuseppe Murone e Dario Andreoli.
Evasione fiscale: cosa dice il Codice penale?
A differenza di quanto si possa credere esiste una soglia di evasione, al di sotto della quale, l’evasione non costituisce un reato. Il Codice penale in materia di evasione fiscale è molto chiaro. Secondo il Dlgs. 74 del 2000, modificato dal Dl 138 del 2011 e ulteriormente ritoccato dal Dlgs. n. 158/2015, l’evasione fiscale diventa reato solo quando comporta l’omissione del pagamento delle imposte sui redditi quindi:
- IRPEF;
- IRES;
- IVA.
Per le altre imposte come Imu, Tasi, Tari, bollo auto e altre, si incorre solo in sanzioni amministrative. Quindi l’evasione diventa penalmente rilevante
L’evasione fiscale diventa penalmente rilevante in 6 casi, nello specifico:
- la dichiarazione fraudolenta, con reclusione da 1 a 6 anni;
- la dichiarazione infedele con reclusione da 1 a 3 anni;
- la dichiarazione omessa con reclusione da 1 a 3 anni;
- l’emissione di fatture false; 6 mesi a 6 anni
- l’occultamento e la distruzione di documenti contabili con reclusione da 6 mesi a 5 anni.
Dal momento che nel processo è finita la società, il Codice Penale prevede che sia perseguibile unicamente la “persona fisica” che rappresenta l’azienda e al quale viene imputato il reato di evasione. Quindi risulta chiaro che, insieme a una percentuale di soldi evasi da restituire, Gigi D’Alessio rischia effettivamente il carcere, in quanto ci si trova di fronte a una dichiarazione fraudolenta, in più a peggiorare la situazione ci sarebbe l’occultamento dei documenti contabili, a causa del quale i magistrati avrebbero avuto più difficoltà a ricostruire con chiarezza la vicenda.
Quanto rischia Gigi D’Alessio?
Una condanna a 4 anni di carcere. È questo ciò che ha chiesto il Pm durante la prima tappa del processo che si è tenuta il 4 novembre. Secondo quanto ricostruito Gigi D’Alessio avrebbe quindi tentato di risparmiare non versando l’IRES, la tassa imposta sul reddito delle società, e l’IVA.
La presunta maxi evasione da 1,7 milioni di euro meriterebbe una pena severa ma giusta. Al termine della sua requisitoria il Pm ha inoltre chiesto che gli altri quattro imputati, il socio e tre rappresentanti legali, siano condannati a scontare 2 anni di reclusione. Adesso non resta che aspettare la sentenza il 9 novembre per conoscere come si concluderà la vicenda.
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