Ddl sicurezza, tutela per le Forze di Polizia: le proposte dell’USIF

Ddl sicurezza, tutela per le Forze di Polizia: le proposte dell'USIF

Il ddl Sicurezza viene approvato alla Camera, ma la tutela per le Forze di Polizia non sembra ancora completa. Ecco le proposte dell’USIF.

La Camera ha approvato il ddl Sicurezza, che passa ora all’esame del Senato. Il testo, che comunque potrebbe ancora cambiare prima dell’approvazione definitiva, introduce nuovi reati e aggravanti, oltre ad alcune misure specifiche in tutela dell’ordine pubblico. Tra queste ultime, alcuni emendamenti in tutela delle Forze di Polizia, che potranno dotarsi delle bodycam per difendersi più efficacemente da accuse infondate o aggressioni.

Proprio l’ammissione dei dispositivi di sorveglianza, su base facoltativa, incontra la soddisfazione dell’USIF, che ha commentato:

È un provvedimento che il nostro sindacato chiedeva da tempo e che abbiamo recentemente denunciato con forza tramite comunicati stampa, note e su tutti i nostri canali social, mettendo in luce l’insostenibile situazione in cui si trovano quotidianamente i nostri colleghi. Questo è solo un primo passo verso un più ampio riconoscimento della sicurezza e dignità di chi, ogni giorno, si impegna a garantire la legalità e la sicurezza pubblica.

Il sindacato della Guardia di Finanza, tuttavia, ritiene le misure ancora insufficienti, lamentando l’inefficace tutela dell’incolumità degli agenti, sottoposti continuamente ad aggressioni, minacce e ingiurie. Per questa ragione USIF propone, oltre alle disposizioni già contenute dal disegno di legge, alcune novità che sarebbero utili a dissuadere la delinquenza a danno delle Forze di Polizia.

Più tutela per le Forze di Polizia, le proposte di USIF

Come anticipato, l’USIF ha accolto in modo molto positivo l’approvazione in prima lettura del ddl Sicurezza, inserendosi quest’ultimo in una lunga battaglia portata avanti dal sindacato per tutelare l’incolumità del personale. Gli emendamenti sono però ritenuti ancora insufficienti per preservare in modo efficace la sicurezza degli agenti, che “operano spesso in scenari complessi e delicati, dove le minacce alla loro incolumità sono costanti”, e difendere i diretti rappresentanti dello Stato.

“Chi attacca un uomo dello Stato attacca lo Stato stesso, e a questa minaccia deve essere data una risposta ferma e decisa” sottolinea infatti il sindacato, che chiede l’introduzione di deterrenti più concreti. È importante evidenziare che l’USIF non cita l’inasprimento delle pene, una delle soluzioni più citate in questo genere di situazioni ma problematica sotto diversi punti di vista (come ricordato anche dal ministro Crosetto), ma porta soluzioni concrete maturate con l’esperienza e l’ascolto del personale.

In particolare, l’arresto obbligatorio in flagranza nei confronti di chi viola un posto di blocco o commette aggressioni agli agenti. In secondo luogo, deterrenti economici perché “solo colpendo il patrimonio e le provvidenze possiamo creare una vera deterrenza”. Nello specifico l’USIF pensa all’esclusione da ogni beneficio economico e assistenziale di natura pubblica nei confronti degli autori di reati a danno delle forze dell’ordine.

Nel comunicato stampa sull’argomento, il sindacato sottolinea come proprio la Guardia di Finanza necessiti di maggiori tutele, esposta continuamente a situazioni di pericolo elevato. Un pericolo che non si limita a chi opera nei reparti ATPI (antiterrosimo pronto impiego), ma condiviso anche dai reparti aeronavali e dale altre articolazioni operative del Corpo.

Ddl Sicurezza: cosa cambia per le Forze di Polizia

Il ddl Sicurezza contiene al momento alcune misure dedicate alla tutela del personale delle Forze di Polizia, per quanto oggetto di riflessioni contrapposte. Oltre all’uso delle bodycam, viene ammessa la videosorveglianza durante gli interrogatori (utile in caso di accuse pretestuose di abuso d’ufficio e anche il porto d’armi quasi illimitato anche quando gli agenti non sono in servizio.

A ciò si aggiunge un aumento dei fondi a disposizione per la tutela legale del personale, quando necessaria in relazione a motivi di servizio, che tuttavia manca ancora di includere i militari impegnati nell’Operazione Strade Sicure. Norme concepite per tutelare il concetto di legalità, con l’obiettivo di preservare tanto le forze dell’ordine dalle accuse false quanto i cittadini da eventuali abusi.

Un proposito che si ritrova anche nel resto del testo del disegno di legge, sebbene in maniera più indiretta.

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