Aurora Marinaro - 16 aprile 2024
La Guardia di Finanza può fare l’alcol test?
La Guardia di Finanza può fare l’alcol test? Ecco cosa prevede la legge, quali sono i poteri e i limiti.
In Italia i cittadini fanno spesso confusione sulle competenze dei vari organi di controllo, soprattutto quando si viene a che fare con corpi come la Guardia di Finanza che hanno mansioni e ambiti di competenza davvero molto specifici. Non è certo un mistero che la Guardia di Finanza si occupa prettamente dei reati di tipo economico e finanziario e dei controlli nella stessa materia. Ciò però non impedisce agli agenti di polizia di intervenire ed esercitare le funzioni di controllo e sicurezza anche al di fuori di questa materia, laddove necessario.
Un dubbio che affligge molti automobilisti riguarda proprio la possibilità della Guardia di Finanza di comminare sanzioni per le contravvenzioni del Codice stradale e di accettarle, soprattutto di sottoporre i cittadini all’alcol test. In effetti l’utilizzo dell’etilometro richiede il rispetto di determinate regole, ma ciò non vuol dire che sia permesso soltanto alla Polizia Stradale. Non bisogna dimenticare che la guida in stato d’ebbrezza, oltre un certo tasso alcolemico, è un reato e pertanto di competenza di tutte le Forze dell’Ordine.
Ovviamente, i cittadini hanno comunque gli stessi diritti e doveri in merito all’accertamento del tasso alcolemico. Ecco cosa c’è da sapere.
La Guardia di Finanza può fare l’alcol test?
Anche se la Guardia di Finanza ha poteri in ambito fiscale, ha comunque competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica in quanto parte delle Forze di Polizia. Questo significa che anche la Guardia di Finanza può fare l’alcol test, accertare violazioni stradali e notificare i verbali delle multe. Anzi, ha perfino più margine di competenza rispetto alla Polizia Municipale e alla Polizia Provinciale (in genere quindi alla Polizia Locale), le quali possono accertare violazioni ed elevare multe soltanto nel proprio territorio di competenza.
In ogni caso, la Guardia di Finanza deve seguire le stesse regole affinché sia garantita la validità del test e la legittimità dell’accertamento. In particolare, è indispensabile che l’etilometro sia uno strumento omologato e sottoposto alla taratura periodica. A parte le considerazioni di livello tecnico, comprese le modalità di esecuzione del test, non ci sono particolari limitazioni.
La Guardia di Finanza può ordinare l’esecuzione dell’alcol test anche in seguito a un semplice controllo, così come nell’eventualità di particolari sospetti o uno stato di alterazione evidente. Ovviamente, la misurazione del tasso alcolemico è rilevante esclusivamente in relazione alla guida di veicoli. Di conseguenza, può essere chiesto di sottoporsi all’alcol test ai conducenti, così come ai cittadini che hanno con tutta evidenza guidato da poco.
Per esempio, la Guardia di Finanza può sottoporre al test con l’etilometro anche chi ha appena parcheggiato o è poco distante dall’auto da poco impiegata. Controversa, invece, la questione contraria, che riguarda cioè chi è in procinto di mettersi alla guida. Nel nostro ordinamento non è possibile punire l’intenzione, dunque tendenzialmente non è possibile fare l’alcol test a chi entra in un veicolo finché non è incontrovertibile che stia per guidare effettivamente (ad esempio dopo aver messo in moto il veicolo).
In ogni caso, eventuali contestazioni sull’uso di questo strumento da parte degli agenti devono essere mosse in seguito alla sanzione, presentando l’apposito ricorso ed eventualmente difendendosi in sede giudiziaria documentando i motivi di illegittimità. Non è invece possibile rifiutarsi di sottoporsi al test, pena l’applicazione della sanzione più severa (presumendo cioè che il conducente superasse il tasso alcolemico più alto), ovviamente a meno che manchino del tutto i presupposti (per esempio se ci si trova a piedi e senza probabile utilizzo di alcun veicolo).
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