Raddoppia la tutela legale per le forze dell’ordine, ma l’Esercito Italiano?

Raddoppia la tutela legale per le forze dell'ordine, ma l'Esercito Italiano?

Il ddl Sicurezza raddoppia i fondi per la tutela legale dei vigili del fuoco e dei poliziotti indagati per motivi di servizio, ma niente per l’Esercito Italiano. Lo scontento dei sindacati.

Il recente comunicato stampa congiunto dell’Associazione sindacale professionisti militari e del Sindacato autonomo dei militari pone l’attenzione sull’ennesima mancanza di attenzione rispetto ai bisogni e ai diritti dell’Esercito Italiano. Ci si riferisce in particolare al ddl Sicurezza, contenente un emendamento che - come decantato dai media in queste ore - incrementa la tutela legale per le forze dell’ordine.

Il personale delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco avrà così maggiore possibilità di rivolgersi a un legale di fiducia per controversie legate al servizio, al fine di ricevere un supporto per l’impegno reso ed evitare che le forze dell’ordine siano eccessivamente limitate nell’esercizio delle proprie funzioni.

Tutto giusto, peccato che nel progetto di raddoppiamento della tutela legale per i lavoratori del comparto Sicurezza è stato dimenticato l’Esercito Italiano, anche se la Forza Armata viene presa in tutt’altra considerazione quando c’è da presidiare la sicurezza delle città italiane. Abbiamo quindi chiesto ai sindacati il proprio commento su questa vicenda spinosa, ovviamente per nulla positivo.

Come si legge nel comunicato stampa, infatti, “SAM e ASPMI chiedono con forza che vengano estese le stesse tutele legali anche al personale dell’Esercito”. Pare che gli interventi sindacali siano già riusciti a far notare questa anomalia, non resta dunque che sperare in una rapida risoluzione.

Tutela legale per le forze dell’ordine, il ddl Sicurezza si dimentica dell’Esercito

Il ddl Sicurezza riguarda per l’appunto l’omonimo comparto e i relativi lavoratori, nel complesso obbiettivo di preservare più efficacemente l’ordine pubblico e l’incolumità della collettività. Le Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario hanno appena ricevuto l’approvazione dalle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera, perciò dovranno ancora superare un lungo iter prima di diventare legge.

Ciononostante è difficile non notare come sia stato necessario l’intervento dei sindacati militari per rendersi conto di una colpevole disattenzione, considerando anche che il disegno di legge della Lega è stato perfino riformulato in diversi punti prima di ricevere il via libera. C’è però tutto il tempo e il modo di rivedere le disposizioni in modo più equo e giusto, a patto che ve ne sia la volontà.

Il ddl Sicurezza contiene molti cambiamenti, ma ciò che interessa alle Associazioni sindacali militari è principalmente l’incremento dei fondi destinati alla tutela legale delle forze dell’ordine. Poliziotti e vigili del fuoco indagati per cause di servizio potranno così contare su uno stanziamento di 10.000 euro, il doppio rispetto a quanto previsto attualmente.

Non è stato però considerato l’Esercito Italiano, che pure svolge un ruolo fondamentale nella tutela e nel mantenimento della sicurezza nazionale. Com’è possibile che la Forza Armata, così spesso adibita a compiti di difesa interna in collaborazione con le altre forze dell’ordine, anche in questo caso debba subire la totale assenza di riconoscimento e riconoscenza?

Ce lo ha sottolineato anche il SAM Esercito:

È come se Strade Sicure, soccorso piste, e tutte le altre attività siano state di colpo cancellate. Tutto dimenticato. Eppure non è così. Da una parte si chiede sempre di innalzare i livelli di sicurezza delle nostre città grazie al supporto dell’Esercito, dall’altra, in un comparto difesa e sicurezza, in barba al principio di equiordinazione, i soldati dell’esercito sono abbandonati.

Bisogna ricorrere subito ai ripari!

Attendiamo che le parole si concretizzino in azioni e che venga riconosciuto questo importantissimo istituto anche al personale dell’Esercito.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’ASPMI, che peraltro da tempo si impegna per far chiarezza sulle operazioni, come Strade Sicure, che vedono i militari impegnati nella Sicurezza senza ricevere una considerazione dignitosa. Ricorderete i recenti sforzi, proprio di ASPMI e SAM Esercito, relativi agli alloggi dei soldati impiegati nell’Operazione Strade Sicure. L’ennesimo duro colpo per il morale di una Forza Armata sempre più discriminata.

E infatti, anche secondo l’ASPMI:

L’ampliamento della tutela legale per le Forze di Polizia e i Vigili del Fuoco è un atto dovuto, ma non è accettabile dimenticarsi dei sacrifici e della dedizione che i militari dell’Esercito Italiano mettono in campo per la Sicurezza, spesso anche fianco a fianco. Ci auspichiamo che venga effettuato un intervento correttivo al più presto, come ci è stato prospettato, non potendo più tollerare questa discriminazione nei confronti dei militari.

Il personale dell’Esercito Italiano si consacra alla professione senza mai tirarsi indietro, nonostante la richiesta di impegno per la sicurezza cittadina sia in continuo aumento. Ci aspettiamo che anche lo Stato riconosca il fondamentale lavoro svolto, soprattutto su un tema delicato quale la tutela legale, sulla quale si impegna anche questa Associazione, alla luce delle pressioni a cui sono sottoposti i militari e alle possibili ripercussioni sulla carriera a fronte di accuse ingiuste.

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