Rita Gagliarducci - 29 gennaio 2019
Polizia Penitenziaria: una raccolta per ricordare la storia
L’Ispettore capo del corpo della Polizia Penitenziaria - Federico Olivo - ha curato la pubblicazione di una raccolta di articoli e di eventi riguardanti la storia del Corpo sin dal 1968.
La pubblicazione curata Federico Olivo “Storia Penitenziaria. Fatti di cronaca 1968” racconta molte situazioni come il sovraffollamento delle carceri, i cambiamenti del sistema carcerario, i personaggi che si sono intercorsi in 50 anni di vita.
Sono molte infatti le vicende che hanno visto le nostre carceri protagoniste di racconti di storia del nostro Paese. Con questa raccolta Federico Olivo, Ispettore capo del corpo della Polizia Penitenziaria, ha voluto tracciare una sorta di mappa per seguire i percorsi, gli intrecci che hanno portato all’oggi:
È per questo che anni fa ho iniziato a mettere da parte qualche libro, qualche link e qualche immagine e oggi ho iniziato a tracciare una mia mappa. Questo lavoro quindi è una mia esigenza personale che però spero possa essere utile anche ad altri.
La pubblicazione
“Storia Penitenziaria. Fatti di cronaca 1968” è una pubblicazione scaricabile gratuitamente a questo link, iscrivendosi alla newsletter. È una raccolta di articoli, commenti a situazioni e vicende che hanno segnato la storia.
Utilizza inoltre la tecnologia multimediale inserendo video e articoli cliccabili o scaricabili tramite QRCODE per avere un contesto generale degli anni e dei fatti storici di quel periodo. Ci sono collegamenti multimediali all’archivio Luce o all’archivio Rai, a YouTube o ancora a Vatican News.
L’Ispettore Capo del corpo della Polizia Penitenziaria, Federico Olivo, ha quindi voluto raccontare la Storia “ai nuovi colleghi che entrano oggi a far parte del Corpo di Polizia Penitenziaria ma anche a chiunque voglia “entrare in carcere”. È un’iniziativa che mira inoltre a far conoscere i tanti Agenti di Custodia, divenuti poi Polizia Penitenziaria, che hanno scritto alcune delle pagine più gloriose della Storia del Paese, senza che mai gliene venisse riconosciuto merito.
Prima della Polizia Penitenziaria (clicca qui per la storia completa del Corpo) esisteva infatti il Corpo degli agenti di Custodia, un corpo militare del Regno d’Italia e poi della Repubblica Italiana attivo dal 1890 al 1990 con il compito di mantenere in sicurezza le carceri italiane. In origine aveva carattere militare e dipendeva dal Ministro dell’Interno, poi passó sotto la competenza del Ministero della Giustizia.
Fu sciolto nel 1990 e riformato nel Corpo di Polizia Penitenziaria, di carattere civile. Infatti, oltre a garantire la sicurezza nelle carceri collabora anche al trattamento rieducativo e di reinserimento sociale dei detenuti. Ad oggi la Polizia Penitenziaria svolge la propria azione in 206 istituti penitenziari per adulti e nei 19 per minori.
Ed è proprio alle nuove reclute che l’Ispettore capo si rivolge, raccontando fatti e riappropriandosi di una storia che tendenzialmente viene dimenticata. Esordisce così infatti:
Come siamo arrivati, dopo 50 anni, allo stesso punto di partenza? Eppure negli ultimi decenni la società è profondamente cambiata; il sistema penitenziario è profondamente cambiato. Cosa è successo nel frattempo nelle carceri e per caso, c’è qualche collegamento con quanto avvenuto nel resto d’Italia e nel mondo?
La raccolta inizia con l’anno 1968 e racconta le vicende, i fatti di cronaca, le varie rivolte avvenute all’interno dei carceri, come quello di 1800 detenuti a Poggioreale riportato da La Stampa il 13 luglio 1968. In questi articoli vengono riportati nomi dimenticati, sommersi dai fatti di cronaca: allievi agenti, agenti di custodia feriti o in alcuni casi uccisi.
Iscrivendosi alla newsletter si ha modo di ricordare e imparare dal passato, seguendo la pubblicazione delle varie annate.
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