Andrea Pastore - 7 ottobre 2021
Vaccino Moderna sospeso per gli Under 30: cosa sta succedendo?
La Svezia e la Danimarca sospendono Moderna per il rischio di miocardite. Ma uno studio fatto in California smentisce la correlazione tra la malattia ed il siero.
Il vaccino Moderna continua a preoccupare. La casa farmaceutica americana vede il suo siero sospeso per l’ennesima volta.
Infatti, la Svezia ha sospeso l’uso del vaccino Moderna contro il Coronavirus per le persone sotto i 30 anni d’età in via precauzionale. Anche la Danimarca si è mossa sullo stesso versante: il vaccino non potrà essere somministrato alle persone al di sotto dei 18 anni.
Da Amsterdam, sede dell’Ema, è arrivata una nota in cui si spiega che:
analisi preliminari provenienti da Paesi nordici indicano la possibilità che il rischio di miocardite negli uomini più giovani possa essere maggiore dopo una seconda dose di Spikevax (Moderna) rispetto a una seconda dose di Comirnaty (Pfizer/BioNTech).
L’EMA ha anche aggiunto che sarà necessaria una seconda valutazione degli effetti collaterali del vaccino prodotta da Moderna. Il Crap, Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza, è l’organo deputato al controllo dei nuovi dati
Lo studio
Ma esiste uno studio pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine, svolto da un team di medici e ricercatori in California, smentisce la correlazione tra miocardite e vaccino.
Il gruppo, è formato da:
- Anthony Simone, MD;
- John Herald, MD;
- Aiyu Chen, MPH;
- Neil Gulati, MD;
- Albert Yuh-Jer Shen, MD;
- Bruno Lewin, MD;
- Ming-Sum Lee, MD, PhD.
Gli scienziati che si sono occupati dello studio sono ricercatori e medici affiliati a 4 Dipartimenti di ricerca e medicina siti in California, Stati Uniti.
Lo studio è stato effettuato su una popolazione di quasi 2,4 milioni di persone. I ricercatori hanno incluso individui iscritti al sistema sanitario Kaiser Permanente Southern California (KPSC) di età pari o superiore a 18 anni che avevano ricevuto almeno il vaccino mRNA Pfizer o Moderna tra il 14 dicembre 2020 e il 20 luglio 2021.
I potenziali casi di miocardite post vaccino sono stati identificati sulla base delle segnalazioni dei medici al Comitato regionale per la pratica delle vaccinazioni KPSC e identificando l’ospedalizzazione entro 10 giorni dalla somministrazione del vaccino con una diagnosi di miocardite di dimissione.
I casi sono stati analizzati in maniera indipendente da due diversi cardiologi.
I risultati dello studio
Lo studio, effettuato su una coorte di 2,4 milioni di persone di differente etnia. Il 50,2% ha ricevuto almeno una dose di Moderna, un altro 50% ha ricevuto una dose di Pfizer. Il 31,2% sono donne, il 37,5% è più giovane dei 40 anni ed il 93% aveva già ricevuto due dosi di vaccino. L’età mediana del gruppo è di 49 anni. Inoltre, è stato previsto il monitoraggio di un gruppo non esposto al vaccino di circa 1,5 milioni di persone.
Ci sono stati 15 casi di miocardite confermata nel gruppo vaccinato (2 dopo la prima dose e 13 dopo la seconda), per un’incidenza osservata di 0,8 casi per 1 milione di prime dosi e 5,8 casi per 1 milione di seconde dosi in un’osservazione di 10 giorni finestra.
Tutti erano uomini, con un’età media 25 anni. Tra gli individui non esposti, ci sono stati 75 casi di miocardite durante il periodo di studio, con 39 uomini e un’età media di 52 anni.
Otto pazienti hanno ricevuto Pfizer e 7 Moderna. Tutti sono stati ricoverati in ospedale, 14 (il 93%) hanno riportato dolore toracico da uno a 5 giorni dopo la vaccinazione. Nessun paziente ha richiesto il ricovero in terapia intensiva o la riammissione dopo le dimissioni.
Il gruppo ha concluso che, data la natura osservazionale di questo studio, non è stata stabilita alcuna relazione tra la vaccinazione contro l’mRNA del COVID-19 e la miocardite post-vaccinazione.
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