Giorgia Bonamoneta - 10 dicembre 2022
La verità sul caso di Emanuela Orlandi svelata da una nuova intervista?
Novità sul caso Orlandi. Emersi i nastri dell’intervista di Ambrosini. Cosa contengono?
Una nuova intervista potrebbe svelare la verità dietro il caso della sparizione di Emanuela Orlandi. Tutto riporta al Vaticano e allo scandalo nelle stanze private di alti prelati. “La verità non interessa a nessuno” è stato detto, ma l’interesse per la vicenda non è mai davvero calato.
La verità è che il caso Orlandi ha sempre spaventato molti e questo perché non c’è soltanto il Vaticano di mezzo, ma anche gli affari di malavitosi di spicco come il boss della banda della Magliana Renato De Pedis.
La domanda sul perché Orlandi e, a distanza di poche settimane Mirella Gregori, siano state rapite e poi scomparse è ancora un mistero. Nel tempo interviste e sussurri hanno fatto emergere diversi dettagli riservati come quella di un possibile “sexgate” all’interno delle stanze del Vaticano. Dai nastri dell’intervista sembra emerso anche l’intervento da parte del vicario del Papa, che alla scoperta della “schifezza in corso” ha deciso di intervenire con il rapimento delle due adolescenti.
Nuove informazioni del caso Orlandi: cosa c’è nei nastri dell’intervista?
“Con questa verità non ci fate niente” fu una delle dichiarazioni dell’ex socio di De Pedis, boss della banda della Magliana nell’intervista. Questo racconta dei fatti che accadevano in Vaticano. Alessandro Ambrosini tiene per sé l’intervista per 14 lunghi anni, spiegando che il rilascio di questa non avrebbe aiutato la comprensione dei fatti prima di ora.
Il nome del testimone rimane segreto in vista di possibili indagini, soprattutto per l’alta caratura del personaggio stesso. Cosa c’è nei nastri dell’intervista? Il contenuto è piuttosto esplicito e conferma il rapporto tra i banchieri della mafia e il Vaticano.
Il contenuto dei nastri dell’intervista: verità svelate
Il contenuto del primo nastro racconta del rapporto tra il boss della Magliana e Casaroli. L’audio vede Ambrosini parlare con l’ex socio di Renato De Pedis, le cui iniziali fittizie sono state segnalate come C.U:
C.U.: Ma lei sa chi era Casaroli lei? Quello veniva al riformatorio e ci portava la sigarette. Era pure… INCOMPRENSIBILE… il papa Wojtyla…
AMBROSINI: No ma andiamo…
C.U.: Chi gli ha salvato le chiappe è Casaroli. Casaroli non è intervenuto direttamente, ha fatto intervenire gli ex cappellani di Regina Coeli che portavano whisky, lettere, tutto quello che serviva, droga, all’interno del carcere. Quando è servito qualcosa a chi si sono rivolti?
Nel nastro si sente dire anche che “Wojtyla… AUDIO CENSURATO… pure insieme se le portava a letto, se le portava, non so dove se le portava, all’interno del Vaticano - e conclude - Quando è diventata una cosa che ormai era diventata una schifezza, il segretario di Stato ha deciso di intervenire. Ma non dicendo a Wojtyla ‘ora le tolgo da mezzo’”. Ma a chi si sono rivolti? Nel nastro si sente dire che si è rivolto ai cappellani del carcere.
Ma perché questi nastri non sono emersi prima e perché il loro contenuto non è stato al centro delle indagini? Nel secondo nastro il motivo diventa più evidente. C.U. racconta di essere andato a pranzo con il comandante (audio censurato) e di aver discusso di ciò che era successo. A quel punto C.U. ha commentato così: “A te ti trasferiscono, a me m’ ammazzano, lascia perdere. Purtroppo l’Italia è un paese strano”.
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