Luca Restivo - 19 dicembre 2022
Assegno unico e universale: come viene calcolato e quando occorre presentare domanda
Tutto quello che c’è da sapere sulle modalità di calcolo e invio dell’assegno unico e universale.
L’assegno unico e universale per i figli a carico delle famiglie del personale delle Forze armate presenta delle importanti novità a partire da marzo 2023.
Infatti, le famiglie non saranno obbligate a ripresentare la domanda di assegno unico a patto che la situazione patrimoniale indicata nella dichiarazione ISEE non sia variata e l’Inps sia in possesso di tutti i dati utili all’erogazione della misura di sostegno.
L’assegno unico e universale è un sostegno economico alle famiglie che viene erogato per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili.
L’importo dell’assegno varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base dell’ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli. A questo si aggiungono eventuali situazioni di disabilità dei figli a carico.
L’Assegno è definito unico, poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila.
L’Associazione sindacale professionisti militari (Aspmi) ha indicato, in un comunicato stampa, tutte le novità che riguardano proprio l’assegno unico e universale.
Assegno unico e universale Forze armate: quando presentare domanda
Aspmi evidenzia che il personale militare che nel periodo gennaio 2022-febbraio 2023 ha presentato domanda di assegno unico universale, e questa si trovi nello stato di accolta e in corso di validità, potrà beneficiare dell’erogazione d’ufficio della prestazione da parte dell’Istituto per la Previdenza a partire dal 1° marzo 2023, senza dover presentare una nuova domanda.
Come descritto nella circolare Inps n.132 del 15 dicembre 2022, il progetto rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che punta a valorizzare le banche dati e gli archivi digitali dell’Istituto garantendo la liquidazione del beneficio in continuità.
Al richiedente viene demandata la comunicazione di eventuali variazioni delle informazioni già inserite nella domanda di assegno unico e universale trasmessa all’Inps nel periodo compreso tra gennaio 2022 e febbraio 2023.
Tra le variazioni che potrebbero essere oggetto di reintegro troviamo:
- Nascita di figli;
- Variazioni Iban;
- Variazione/inserimento disabilità del figlio;
- Separazione;
- Raggiungimento del 22esimo anno di età del figlio (che lo esclude dal beneficio).
Assegno unico e universale Forze armate: obbligo presentazione ISEE
Nella nota stampa di Aspmi si legge che per la quantificazione dell’assegno unico e universale vi è l’obbligo di presentare un nuovo ISEE per il 2023 sia per chi ha già una domanda accolta e in corso di validità, sia per chi si accinge a presentare la domanda per la prima volta.
I valori ISEE in vigore fino al 31 dicembre 2022 saranno considerati per le quantificazioni degli importi da erogare per i mesi di gennaio e febbraio 2023.
Se manca una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica per il 2023, regolarmente attestata, l’importo dell’assegno unico e universale sarà calcolato in riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa.
Se la DSU è stata presentata entro il 30 giugno 2023, gli importi eventualmente già erogati nell’anno saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2023 con la corresponsione dei dovuti arretrati.
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