Luca Restivo - 6 luglio 2022
Carriera nella Polizia di Stato: se avanzi di grado guadagni meno, chi riguarda
Alcuni gradi sono penalizzati più di altri nella retribuzione del lavoro straordinario. Il SILP CGIL chiede un provvedimento per evitare la sperequazione.
Ennesima beffa per il personale della Polizia di Stato, tale per cui se avanzi di grado guadagni di meno. Dovrebbe essere il contrario, ce ne rendiamo conto, però le disposizioni contenute nel nuovo rinnovo contrattuale 2019-2021 dicono l’esatto contrario.
Grazie ai concorsi interni (dlgs 95/2017 - Riordino delle carriere), il personale ha potuto beneficiare dell’avanzamento dai Ruoli Assistenti e Agenti, Sovrintendenti e Ispettori ai ruoli superiori.
Un testo normativo che si attendeva da tempo ma che non corrisponde però ad un riconoscimento economico delle funzioni e delle peculiarità che le donne e gli uomini in divisa non hanno mai fatto mancare, garantendo la sicurezza del nostro Paese.
È quanto rileva il SILP CGIL (Sindacato Italiano Lavoratori Polizia) tramite una nota stampa a firma del segretario nazionale, Mario Roselli, con la quale evidenzia l’incongruenza tra i parametri stipendiali dell’ultimo contratto e l’avanzamento dei gradi, specie per quando concerne la retribuzione del lavoro straordinario, tale per cui chi ha un grado inferiore guadagna di più rispetto a chi ne ricopre uno superiore.
Carriera Polizia di Stato: ecco chi guadagna di meno
Nella tabella contenente i parametri stipendiali del rinnovo contrattuale 2019-2021 (quanto guadagna un poliziotto), nel passaggio da un ruolo all’altro, previo superamento di un concorso, guadagna di meno chi:
- Passa dalla denominazione di Assistente Capo Coordinatore alla qualifica di Vice Sovrintendente;
- Passa dalla denominazione di Sovrintendente Capo Coordinatore alla qualifica di Vice Ispettore;
- Passa dalla denominazione di Sostituto Commissario Coordinatore alla qualifica di Vice Commissario.
Al fine di scongiurare che un lavoratore avanzando di carriera si ritrovi con uno stipendio inferiore al ruolo di provenienza, il legislatore, con il dlgs 193/2003 e poi con il dlgs 95/2017, “ha disposto l’attribuzione di un “assegno personale pari alla differenza” (c.d. assegno ad personam), riassorbibile con i successivi incrementi delle voci fisse e continuative”.
Tale accorgimento è stato fatto al fine di garantire un trattamento stipendiale non inferiore a quello in godimento anteriormente.
Carriera Polizia di Stato: il paradosso dello straordinario
Se con lo stipendio, il legislatore ha trovato una soluzione, resta invece paradossale la situazione della retribuzione del lavoro straordinario.
Se consultate la tabella (che potete trovare qui), salta subito all’occhio la differenza di trattamento economico da lavoro straordinario per il quale “ manca una disposizione normativa perequativa similare, nonostante i compensi per il lavoro straordinario presentino una simmetria rispetto ai parametri stipendiali”.
L’importo orario di lavoro straordinario riconosciuto all’Assistente Capo Coordinatore è superiore a quello del Vice Sovrintendente, sebbene quest’ultimo sia più alto in grado. Stessa cosa per chi ricopre il ruolo di Sostituto Commissario Coordinatore che percepisce di più per lo straordinario rispetto al Vice Commissario che è più alto in grado. Idem per il Sovrintendente Capo Coordinatore che passa alla qualifica di Vice Ispettore.
“È ingiustificato, oltre che incomprensibile, il fatto che se esista una norma perequativa che consente in tali casi di “pareggiare” lo stipendio, ciò non sia garantito analogamente in caso di prestazione lavorativa straordinaria” argomenta il segretario SILP CGIL Roselli.
Il sindacalista chiede che si intervenga con un provvedimento ad hoc o con una misura nella prossima legge di bilancio:
“per l’emanazione di una norma che consenta di superare tale ingiustificata retribuzione in misura ridotta del compenso per lavoro straordinario per ciascun beneficiario di progressione di carriera per concorso o altra forma di avanzamento”.
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