Paola Gentile - 1 aprile 2022
Contratto statali, via libera al rinnovo: aumenti da maggio, ecco per chi
I dipendenti delle Funzioni centrali riceveranno gli aumenti stipendiali e gli arretrati degli ultimi tre anni.
Il tanto atteso rinnovo per i dipendenti statali è finalmente arrivato a bollinatura ed ora manca solo il disbrigo degli ultimi oneri burocratici, ma già dal mese di maggio si potranno godere degli aumenti e di tutti questi benefit inseriti nel rinnovo contrattuale 2019-2021, firmato lo scorso 5 gennaio dai sindacati e dall’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni).
Un accordo che prevede aumenti fino a 117,00€ per i dipendenti delle Funzioni centrali, e nei cedolini di maggio configureranno anche gli arretrati degli ultimi tre anni.
Dopo aver incassato la “bollinatura” della Ragioneria generale dello Stato, il contratto passerà al ministero della Funzione pubblica che dovrà iscriverlo nell’ordine del giorno in uno dei prossimi Consigli dei ministri per l’approvazione.
Di seguito, gli ultimi passaggi formali: vaglio della Corte dei conti, che avrà tempo massimo 15 giorni per la registrazione, tempo che non può essere tassativamente superato.
Discorso diverso per il Comparto Difesa e Sicurezza che attende ancora che l’iter burocratico venga assolto e che gli aumenti stipendiali e i benefit normativi trovino adempimento.
Contratto statali: chi riguarda
Il rinnovo contrattuale riguarda le Funzioni centrali e coinvolge:
- Lavoratori dei ministeri;
- Lavoratori delle Agenzie fiscali;
- Lavoratori dell’INPS;
- Lavoratori dell’INAIL;
- Lavoratori degli altri enti pubblici economici.
Al vaglio della discussione, anche il rinnovo del contratto per i lavoratori della Sanità e degli Enti locali.
Contratto statali: a quanto ammonta l’aumento
Nel cedolino di maggio, i dipendenti delle categorie su citate, si ritroveranno aumenti lordi tra i 63,00 e i 117,00€ a seconda dell’inquadramento. Inoltre, nella busta paga in pagamento il mese prossimo ci saranno anche gli arretrati degli ultimi tre anni.
La firma del contratto, avvenuta il 5 gennaio 2022, copre il triennio che va dal 2019 al 2021, perciò ai dipendenti spettano quegli emolumenti non percepiti. La stima fatta dai sindacati, come riporta Il Messaggero, riguarda arretrati che vanno dai 900,00 a oltre 1.800€. La buona notizia è che gli arretrati non spettano solo a chi è in servizio, ma anche ai dipendenti andati in pensione tra il 2019 e il 2021.
Contratto statali: come funzionano gli scatti
I nuovi scatti avverranno sulla base dell’anzianità e del merito. Per quanto riguarda le progressioni orizzontali, gli aumenti di retribuzione saranno fino a 2.200€ l’anno per un funzionario di terza fascia; tenendo conto della valutazione individuale che peserà per il 40%, mentre il restante 60% sarà valutato sulla base dell’esperienza di servizio, ovvero proprio l’anzianità.
Le progressioni verticali, che consistono nel passaggio da un’area a quella superiore, quindi avanzamenti di carriera, potranno avvenire in deroga al titolo di studio. Fino al 2025, un assistente della seconda area potrà diventare funzionario senza avere la laurea.
All’interno del contratto è presente una quarta area, riguardante le “elevate professionalità”. Al momento vuoto, questo settore dovrebbe essere “riempito” da esperti e funzionari che saranno assunti grazie ai fondi stanziati nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). In questo settore non potranno essere promossi automaticamente i funzionari di terza area.
Contratto statali: smart working
Continuerà la possibilità di lavorare in smart working, modalità di lavoro agile che ci ha accompagnato in questi due anni di pandemia. La prestazione lavorativa potrà articolarsi in due fasce temporali:
- Contattabilità: dove il lavoratore è raggiungibile sia telefonicamente, via mail e con altre modalità simili;
- Inoperabilità: dove il lavoratore non potrà erogare alcuna prestazione lavorativa.
Lo smart working viene così distinto dal lavoro a distanza e replicherà le stesse regole dell’ufficio, mantenendo il rispetto degli orari anche nel lavoro agile.
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