Rita Gagliarducci - 3 giugno 2019
“Nelle Forze Armate c’è un problema concorsi”: intervista ad un militare dell’Aeronautica
Di seguito un’intervista ad un militare dell’Aeronautica per avere un quadro migliore circa la situazione delle Forze Armate dall’interno.
Le Forze Armate sono al servizio della Repubblica e loro compito prioritario è la difesa dello Stato. Operano per la realizzazione della pace e della sicurezza; concorrono alla salvaguardia delle libere istituzioni e svolgono compiti specifici in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità ed urgenza (Legge 14 novembre 2000, n. 331, art. 1).
Diversi sono i possibili percorsi di accesso nelle Forza Armate: concorsi pubblici aperti a tutti, purché in possesso dei requisiti richiesti, e concorsi interni rivolti ai militari, in servizio e non, che intendano migliorare la propria posizione o ruolo. A seguito del superamento di un concorso si accede ad un periodo di formazione specifico.
Ho avuto modo di parlare con questo militare appartenente all’Arma dell’Aeronautica e ho colto l’occasione per fare alcune domande che potessero dare una visione delle Forze Armate dall’interno.
In che stato versano le Forze Armate viste dall’interno?
Sembra brutto da dire, ma alla luce delle minacce terroristiche e degli andamenti del paese, le Forze Armate stanno vivendo un periodo dove si sentono sostenute dal popolo italiano. Basti pensare che siamo passati da quelli che giocano a carte e rubano gli stipendi, a punti di riferimento e garanti di sicurezza per strada e metro.
Cosa spinge una persona ad arruolarsi?
È un sentimento difficile da spiegare: chi si arruola nelle Forze Armate, ha la voglia di servire e di proteggere il proprio Paese fino all’estremo sacrificio, anche se in alcuni casi non è così.
In che senso?
Potrei farmi dei nemici, ma alle volte l’arruolarsi viene visto come ancora di salvezza data la difficoltà a trovare un lavoro fuori da questo mondo. Ciò non toglie che comunque siano ragazzi/e meritevoli che vincono un concorso molto selettivo.
Come si svolge tale concorso? Cosa prevede?
Ci sono tanti concorsi diversi tra loro, faccio un sunto che li racchiude tutti. Di solito sono concorsi per titoli ed esami. Si svolgono test di cultura generale e specifici, esami medici (molto capillari), esami psicologici, colloqui con periti selettori e prove fisiche. Il tutto reso psicologicamente più pesante per chi tenta di entrare per la prima volta nelle Forze Armate, restando per tutto il periodo del concorso, che varia dai 3 giorni al mese (comprendendo il tirocinio) chiusi in una caserma militare con regole militari. Chi non ci crede, di solito, cede e abbandona l’idea.
Nell’ultimo periodo si sono sollevati malumori e scetticismo per il concorso per entrare in Polizia, vale anche per le Forze Armate?
Malumori e scetticismo per quanto riguarda i concorsi sono dovuti soprattutto alla difficoltà del concorso stesso e dai pochi posti messi a disposizione rispetto alle domande di partecipazione: molto spesso si supera il rapporto di 1 posto per 100 partecipanti. Per quanto riguarda invece il concorso in Polizia purtroppo non ho dati precisi, ma in quel caso i malumori son dovuti principalmente a scorrimenti di graduatoria, cambi di requisiti in corso d’opera.
Posso parlare dell’esperienza di una persona a me vicina… Ha ottenuto un buon punteggio al test (9,375) non rientrando di pochissimo nella prima aliquota che a fronte della molto probabile se non certa modifica, dell’abbassamento del parametro dell’età, si troverebbe a non avere più i requisiti necessari. Come lui ce ne sono tanti e facendo scorrere la graduatoria rientrerebbero nella stessa situazione persone con punteggi molto inferiori il cui merito è solo quello di essere più giovani di qualche anno. Posso capire che bisogna svecchiare le Forze Armate e Forze dell’Ordine, ma non così. Si crea un gap generazionale troppo ampio.
Svecchiare?
Si svecchiare. Non critico l’operato di nessuno, ma la quantità di personale odierno per ogni articolazione, calcolando le nuove emergenze ed esigenze del Paese, è appena sufficiente per soddisfare un servizio ottimale. Il problema si presenterà entro 5 anni con una quantità ingente di personale che andrà in pensione, lasciando una vera e propria carenza organica. Inoltre, con le varie riforme passate che prevedono blocchi della carriera tra le varie categorie, verrà a mancare soprattutto l’anello di congiunzione tra Ufficiali e truppa.
Gli attuali concorsi per il passaggio tra le varie categorie sono estremamente difficili e prevedono quasi sempre il reimpiego del personale. Questo significa che un individuo con, ad esempio, 20 anni di servizio nel ruolo dei graduati di truppa, con una sua famiglia e una vita in un determinato posto, si trova di fronte la problematica di un quasi certo trasferimento.
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