Paola Gentile - 23 marzo 2022
La Russia potrebbe utilizzare armi nucleari: la conferma del Cremlino
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che la Russia utilizzerà armi nucleari se sentirà minacciata la propria sicurezza.
A quasi un mese dal conflitto russo-ucraino, lo scenario della guerra sta cambiando. Se all’inizio lo strapotere della forza russa dava per spacciato l’esercito ucraino, meno attrezzato e con meno uomini di quello agli ordini di Vladimir Putin, ora le cose pare stiano cambiando.
È quanto fotografa il Pentagono, parlando di una tenace resistenza ucraina che ha impedito, fino ad ora, ai russi di impossessarsi delle principali città, riuscendo a strappare all’ “aggressore” il controllo di Makariv, uno degli accessi alla capitale, che resiste stoicamente da quasi trenta giorni.
Ed è proprio per questo motivo, la difficoltà di espugnare la “terra di confine”, che Putin sta seriamente pensando di concretizzare gli incubi del mondo intero e di ricorrere al nucleare.
Lo ha detto senza mezzi termini il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un’intervista rilasciata alla CNN.
Che quello del nucleare fosse il primo vero pallino di Putin lo avevamo capito da tempo, e si è trasformato in certezza quando la guerra ha iniziato a mutare da “lampo” in “stagnazione”.
La paventata ipotesi di sganciare una bomba tattica nucleare nel Mar Nero, così da prendere Odessa, potrebbe oggi estendersi ad un utilizzo massiccio di ordigni nucleari e, in quel caso, i protagonisti in campo cambierebbero, e la NATO potrebbe intervenire.
Le armi nucleari in possesso di Stati Uniti e Russia sono amplissime e c’è più di un’analista ad affermare che il vero obiettivo di Putin sia trascinare la NATO, e gli USA, in questo conflitto, usando l’Ucraina come esca.
La Russia potrebbe utilizzare armi nucleari: le parole di Peskov
Incalzato dalla giornalista della CNN, Christiane Amanpour circa l’eventualità che Putin utilizzi le armi nucleari, il portavoce del Cremlino Peskov è stato molto chiaro:
“Se c’è una minaccia esistenziale per il nostro Paese, allora possono essere utilizzate secondo il nostro concetto”.
Peskov ha smentito le voci circa un indebolimento dell’avanzata russa in Ucraina: “L’operazione militare speciale in Ucraina sta procedendo chiaramente secondo piani e compiti stabiliti”.
Tornando alle “motivazioni” che spingerebbero la Russia a usare armi di distruzione di massa, Peskov ha chiarito: “Potete leggere tutte le ragioni per l’uso delle armi nucleari,” rimarcando di giungere all’estrema conseguenza solo se la Russia dovesse ravvisare una minaccia alla propria sicurezza. Dal momento che la percezione di pericolo è soggettiva, la Russia potrebbe ricorrere al nucleare indipendentemente dal fatto che il pericolo sia reale o meno.
Intanto, i russi hanno sequestrato un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti diretti a Mariupol per trarre in salvo la popolazione civile. Secondo quanto riferito dal governo ucraino, i russi avrebbero sequestrato gli autisti dei mezzi e diversi operatori dei servizi d’emergenza.
Peskov ha riferito anche che i negoziati proseguono, così come i contatti con il Presidente francese Emmanuel Macron, Presidente di turno del Consiglio dell’Ue, nel corso dei quali Putin ha discusso circa gli accordi diplomatici russo-ucraini.
Peskov ha anche bollato come ‘fake news’ le notizie di civili deportati in Russia e costretti in campi di concentramento:
“Non è vero, queste sono falsità, questa è una guerra di propaganda. Dovete conoscere dall’interno le cose ed è difficile a volte capirle”.
Nel frattempo, una fonte della difesa USA, riportata dall’ANSA, ha riferito che le forze russe sono entrate a Mariupol, tra queste ci sono anche separatisti del Donbass.
“Gli ucraini stanno lottando molto duramente per non far cadere la città" nelle mani di Mosca”, ha sottolineato la fonte. Il funzionario ha riferito inoltre che gli Stati Uniti hanno “constatato attività navale russa nel Mar Nero ma questo non significa che un attacco con mezzi anfibi contro Odessa sia imminente”.
La Russia potrebbe utilizzare armi nucleari: le contromosse di Biden
Frattanto che la guerra prosegue e i negoziati languono, è in arrivo un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca.
Il Presidente americano, Joe Biden, sta mettendo a punto nuove sanzioni contro oltre 300 membri della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo.
Nell’incontro che si terrà domani a Bruxelles con il vertice NATO, i leader del G7 e il Consiglio europeo sull’Ucraina, Biden sottoporrà la sua linea. Fonti informate hanno riferito al New York Times che il pacchetto sarà annunciato in coordinamento con l’Unione europea e i leader del G7.
Nel suo viaggio europeo, Biden annuncerà misure per ridurre la dipendenza energetica dell’Europa da Mosca: “Siamo con l’Ucraina e continueremo a garantire che Putin paghi un pesante prezzo economico per le sue azioni”, ha aggiunto il Presidente americano.
Il portavoce del Pentagono, John Kirby, intervistato dalla CNN, ha ribadito che i contrattacchi delle forze dell’Ucraina contro Mosca ci sono: “I russi sono in difficoltà”, ribaltando la narrazione fornita da Peskov e ripotata dalla TASS.
Per il Pentagono le forze russe hanno problemi logistici e gli ucraini stanno guadagnando terreno a sud, vicino Kherson, anche grazie agli aiuti dell’Occidente.
Per i russi stanno finendo le scorte di cibo, mentre gli ucraini possono fare affidamento sulle Razioni K, inviate dall’Italia (qui l’approfondimento sulla vita al fronte dei soldati ucraini).
In tutto questo clima infuocato, i bombardamenti sull’Ucraina proseguono, così come l’esodo dei civili.
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