Chiara Esposito - 19 ottobre 2021
Le migliori auto della storia della Polizia di Stato
Ripercorriamo la storia della mobilità della Polizia di Stato: le auto d’epoca e i veicoli più iconici del comparto.
L’attuale organizzazione della Polizia di Stato risale a 40 anni fa. In onore di questa ricorrenza possiamo ripercorrere la storia delle azioni di sorveglianza delle Forze dell’Ordine proprio a partire dall’evoluzione dei veicoli di cui si è dotata per portare avanti le operazioni di vigilanza del suolo nazionale.
Quando pensiamo agli interventi del comparto sul territorio il mezzo di trasporto per eccellenza è infatti proprio quello dell’automobile; compatto e versatile nelle sue varie forme, in continua evoluzione con il passare del tempo.
Tanti sono stati i modelli acquisiti dal corpo della Polizia di Stato, ma il fascino stilistico di alcuni esemplari cattura ancora oggi l’attenzione degli appassionati e non solo.
Abbiamo raccolto per voi alcune curiosità sui modelli più celebri e quelli che hanno fatto la storia, ripercorrendo lo sviluppo del settore automobilistico poliziesco nelle sue tappe salienti dagli albori sino a oggi.
Le prime vetture post belliche: auto di fortuna
Nel dopoguerra, data la scarsità di risorse, anche la Polizia si arrangiava con mezzi di fortuna. La pratica più mezzi era l’adozione di mezzi dismessi degli anni Trenta ma anche quella di veicoli requisiti nel periodo post bellico.
A tal proposito, la prima vettura fu una vecchia Lancia Augusta del 1937, un’auto requisita a due soldati tedeschi in fuga negli ultimi giorni del conflitto.
Ad essa si affiancarono presto anche delle piccole camionette militari Willys MB (le prime Jeep) che erano state lasciate sul suolo italiano dagli americani. Queste ultime vennero poi riverniciate con un colore rosso brillante ed utilizzate soprattutto dal Reparto celere.
La nascita delle volanti
La Squadra volante venne invece creata dalla Questura di Milano con l’intento di potenziare i servizi di pattugliamento, soccorso, prevenzione e contrasto al crimine. Era il 1945 quando si iniziò a parlare delle prime volanti poiché il termine fu presto associato alle autovetture a causa della tempestività degli interventi messi in atto.
L’ufficio dal quale le macchine partivano infatti era dotato di tre telefoni e un numero di emergenza, il 777 (poi diventato 113 e oggi confluito nel numero unico nazionale 112). Segnalazioni e richieste di aiuto non erano mai state tanto rapide.
L’arrivo dell’Alfa Romeo
Tutti i modelli sopra citati furono rimpiazzati ben presto dalle Alfa Romeo. La prima fu l’A.R. 51, soprannominata "Alfa Matta" perché il giorno della presentazione del primo veicolo, questo venne fatto salire e scendere dalla scalinata della Basilica di San Francesco d’Assisi.
Nel 1952 arrivarono invece le cosiddette Pantere, nuovi modelli dell’Alfa Romeo, le 1900 TI, ovvero una tipologia di berlina che spopolò per il suo stile sinuoso ed elegante: nera e affusolata come il grosso felino nonché scattante grazie al motore a quattro cilindri da 100 cavalli, moderne sospensioni anteriori a ruote indipendenti e freni maggiorati per raggiungere i 170 km/h.
Nel 1957 poi la dotazione della Polizia venne rinforzata dalla Giulietta che, con la sua crescente diffusione, cambiò il colore prevalente dei mezzi di circolazione da nero a rosso.
Ultimo modello iconico della casa di produzione italiana fu la coupé Alfa Romeo 2000 Sprint, seguita presto dalla 2600 Sprint. La sua potenza era impressionante: 145 cavalli e 200 km/h. Perfetta per lanciarsi negli inseguimenti.
La svolta sportiva con Lamborghini
Il picco della velocità, e dello stile, fu però raggiunto dall’impiego della Ferrari 250 Gte nera, ad uso esclusivo del maresciallo Spatafora. In questo caso si trattava infatti di un motore V12 3.0 da circa 240 cavalli.
Nel 2004, 2008 e 2013 infine figura una donazione particolare: quella a opera della Lamborghini. La Stradale ha ricevuto infatti prima delle Gallardo LP 560 da 500 cavalli per 310 km/h poi, nel 2015, una Lamborghini Huracan LP 610-4 con 610 cavalli che raggiunge la velocità massima di 325 km/h. Entrambe le tipologie di auto sono oggi dotate di defibrillatori e sono predisposte per il trasporto rapido di organi.
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