Paola Gentile - 7 aprile 2022
Navi russe vicino la Calabria e aerei Usa che li controllano: è tensione nel Mediterraneo
Il Mare Nostrum è al centro della crisi russo-ucraina. Le navi russe stazionano a pochi chilometri dalle coste italiane, nelle aree occupate dalla NATO.
Le conseguenze del conflitto russo-ucraino si riversano, inevitabilmente, anche sulla NATO.
Nel corso delle fasi concitate e non di questa guerra, che dura ormai da più di un mese, l’Alleanza Atlantica è stata più volte chiamata in causa e a vario titolo, circa il poco intervento in quella che è sempre più una guerra di logoramento tra Russia e Ucraina.
Dall’inizio del conflitto, sui cieli italiani sorvolano i bombardieri B-52 degli Stati Uniti, nell’ambito di un’operazione di controllo dei cieli europei, al fine di pattugliare i confini della crisi.
Nei giorni scorsi, due velivoli sono decollati da una base della RAF in Gran Bretagna e si sono diretti verso Creta e Cipro, entrando nei radar dell’incrociatore Maresciallo Ustinov, seguito dal caccia Kulikov e dalla fregata Kasatanov. In seguito, hanno virato verso l’Italia e fatto rotta sulla base.
Inoltre, dalle informazioni fornite dal Messaggero, l’Aeronautica Militare italiana ha inviato il CAEW (Conformal Airborne Early Warning) in ricognizione in Romania. Stessa cosa hanno fatto anche Francia e Gran Bretagna. Il CAEW è in grado di seguire i movimenti nel Mar Nero, in Transnistria e a Odessa.
Tuttavia, a destare preoccupazione è la situazione nel Mediterraneo. Ed è proprio il Mare Nostrum ad essere attenzionato in queste ore.
Navi russe vicino la Calabria
Il Mediterraneo è al centro di una guerra di strategia, condotta in sordina.
Da quando la Turchia ha vietato alle navi russe l’attraversamento del Bosforo, questi hanno perlustrato strade alternative e scelto proprio il Mediterraneo, muovendosi nelle aree di pertinenza della flotta statunitense ed occidentale. Un modo per i vascelli russi di marcare il territorio in aree in cui vi sono anche le navi della NATO, senza però incrociarsi.
Come riportato da RAI News, ad aver diffuso la notizia della presenza di navi russe nel Mediterraneo è un network di ex militari, militari ed appassionati di Marina che usa l’Intelligence Open Source (OSINT) per tracciare tutti i movimenti della flotta russa.
Dall’immagine, scaricata da siti di libero accesso con riprese dai satelliti e network, si vede chiaramente la “Vice ammiraglia Paromov”, una nave russa, nei pressi di Cipro, di fronte alla costa di Tartus, il secondo porto della Siria.
Più a sinistra della mappa, vi sono tre navi di Mosca situate nei pressi dell’isola di Creta con:
- L’incrociatore missilistico "Marshal Ustinov";
- La corvetta di classe Svijazhsk, "Nuyian M";
- L’incrociatore russo Varyag, posizionato a circa 400 miglia nautiche di distanza dallo Stivale.
L’ultimo incrociatore è posizionato lungo la costa della Calabria. Inoltre, dalla petroliera “NOR FLT”, nei pressi dell’isola di Cipro, è stata avvistata la nave russa Vyazma, come riporta in un tweet James Philips, storico navale.
“L’uso di intelligence open source, che include immagini e dati pubblicamente disponibili, si traduce in rapporti in tempo reale sulla guerra in Ucraina su scala sempre più ampia” scrive in un articolo Alison Bath, esperta di marina, e redattrice del giornale Star & Stripes (Stelle e Strisce), unica tra le testate giornalistiche autorizzate dal Dipartimento della Difesa Usa.
Le dichiarazioni di Bath, riportate da RAI News, mettono in evidenza il ruolo giocato dalla Marina russa nella guerra contro l’Ucraina, “utilizzando le informazioni pubblicamente disponibili, per riferire su lanci di missili, blocchi ed altre azioni nel Mar Nero e nel Mediterraneo”.
Qualche tempo addietro, a pochi chilometri dalla Calabria, è stata avvistata anche la portaerei statunitense “Truman” con le sue squadriglie di jet F -18 Hornet pronte a decollare verso il confine orientale della NATO, e ancora l’incrociatore “Maresciallo Ustinov”, una delle più grandi unità da combattimento della flotta russa.
Il parere degli analisti dell’OSINT
Secondo gli analisti di guerra di OSINT, la presenza di navi russe lontano dalla Patria starebbe creando difficoltà per la manutenzione dei mezzi: “Un sottomarino classe Kilo è stato fotografato in superficie dai satelliti in prossimità della costa orientale di Cipro” evidenzia Sutton, tenuto in grande considerazione anche da Washington.
Tuttavia, il tracciamento delle navi russe non implica un’espansione di Putin verso le coste italiane, ma occorre vigilare sui diversi movimenti e farsi trovare pronti.
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