Paola Gentile - 27 maggio 2022
Perché l’invio di missili all’Ucraina può dare inizio alla terza guerra mondiale
Armare l’Ucraina con missili in grado di attaccare in territorio russo potrebbe non essere la soluzione per condurre alla pace.
Le truppe russe stanno avanzando prepotentemente nel Donbass, nella cui regione vi sono le due Repubbliche autoproclamatesi di Donetsk e Lugansk, deportando ed uccidendo in massa i civili.
È quanto denuncia il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky che chiede ormai da settimane agli Usa di inviare altre armi e pare che ora il Presidente Joe Biden si sia deciso ed abbia sciolto le riserve sull’invio di razzi a lungo raggio in Ucraina.
Secondo quanto afferma la Cnn, le nuove e potenti armi servirebbero all’Ucraina per attaccare anche in territorio russo. Così facendo l’escalation militare che si voleva evitare si concretizzerebbe e la terza guerra mondiale potrebbe essere quanto mai prossima, in virtù anche della situazione nel mar Nero (qui).
La decisione degli Usa
Il Presidente degli Usa Joe Biden è certo: invierà i sistemi missilisti a lungo raggio all’Ucraina. Si tratta dei Multiple Launch Rocket System o i MLRS, che possono sparare missili a ripetizione colpendo obiettivi lontani anche centinaia di chilometri.
La controffensiva alla Russia sarebbe dunque servita e l’ipotesi che il Cremlino risponda colpo su colpo è tanto scontata quanto pericolosa.
Proprio per la portata dei missili e per la loro capacità di rispondere agli attacchi dell’avversario che Biden si era mostrato titubante nell’invio, ma pare che ora la fornitura sia decisa.
Cosa può comportare l’invio di missili all’Ucraina
I risvolti che l’attacco ucraino alle città di confine russo potrebbero essere molteplici.
Con lo spostamento del conflitto in territorio russo le cose prenderebbero una piega diversa e la Russia non solo potrebbe mettere in campo tutto il suo arsenale, nucleare compreso, ma rivalersi anche su chi ha fornito le armi, ovvero gli Stati Uniti, concretizzando così quello che Putin ha sempre desiderato dall’inizio di questa operazione speciale: tirare in mezzo gli Usa e costringerli ad una guerra globale, NATO compresa.
Siamo alla vigilia di una terza guerra mondiale?
Se all’inizio del conflitto sembrava un’ipotesi remota e peregrina, per come stanno le cose adesso un terza guerra mondiale non è da escludere. Tre sono i segnali che marciano in questo senso:
- Aumento della tensione tra Cina e Stati Uniti, dopo le parole di Biden Su Taiwan;
- I tavoli diplomatici che oramai sono un puro miraggio, così come la pace;
- Invio di sistemi missilistici a lungo raggio per aumentare le capacità militari dell’Ucraina.
Il pericolo è serio, inutile nascondersi. Nei giorni scorsi la Dpa ha rivelato un patto siglato dai paesi della NATO, finora smentito, dove l’Alleanza Atlantica si era impegnata a non fornire tank o aerei caccia al Paese di Zelensky proprio pe evitare rappresagli russe.
Allo stesso modo, era stata proprio la NATO a bloccare la Polonia quando questa voleva fornire all’Ucraina i suoi Ming 29. Ora che gli Usa sono disposti all’invio di armi potenti, e con la tensione già alta in Ucraina e anche nello Stretto di Taiwan, il rischio che il conflitto prenda risvolti drammatici potrebbe esserci.
“Dobbiamo provare in tutti i modi a fare sì che ci sia un cessate il fuoco e un canale diplomatico importante sempre aperto perché la guerra deve terminare il prima possibile” ha detto il Presidente della Camera, Roberto Fico.
Il contrario di quello che ha in animo di fare Biden e gettare benzina sul fuoco potrebbe non essere la soluzione.
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