Luca Restivo - 24 maggio 2022
Raduno Interforze: cos’è, chi ne fa parte e quando si terrà
L’Associazione Italcon ricorda la missione in Libano a 40 anni dai fatti di Beirut.
Il 4° Raduno Interforze - Memorial Day, a 40 anni da Beirut, si terrà sabato 28 e domenica 29 maggio a Nettuno, per ricordare il contingente italiano impegnato nella missione in Libano dal 1982 al 1984 dove “soldati di leva e non professionisti della guerra ma operatori di pace” fecero il loro dovere, sacrificandosi per la Patria e per la Libertà, ricorda il Capitano Mario Rosati, Presidente dell’Associazione Veterani Italcon che riunisce i partecipanti delle missioni Libano 1 e Libano 2.
Per 18 mesi, il contingente italiano salvaguardò la pace il Libano, missione in cui si avvicendarono 8.000 uomini e 121 infermiere volontarie della Croce Rossa, lavorando al fianco di militari di Forze armate di altre nazionalità.
“Le missioni Libano 1 e Libano 2 sono state davvero molto importanti, e il raduno che stiamo organizzando, nel 40° anniversario della prima missione, evidenzia e rinnova la vicinanza fra Libano e Italia” ha aggiunto il Capitano Rosati.
A tale scopo sono state invitate tutte le Forze Armate, lo Stato Maggiore dell’Esercito, della Difesa, dell’Aeronautica, perché “i vari gruppi che hanno preso parte alle missioni, appartengono a tutti gli Stati Maggiori. Un raduno molto eterogeneo, in sostanza un raduno interforze. Una testimonianza del rapporto fraterno delle Forze Armate Italiane con il Paese dei Cedri”.
All’iniziativa sarà presente anche Mira Daher, ambasciatrice del Libano in Italia e Hassan Bouharfouch (comunità libanese in Italia).
Perché è stata importante la missione in Libano
Dopo 37 anni, 3 mesi e 18 giorni dalla fine della II Guerra Mondiale, precisamente il 20 agosto 1982, il Contingente italiano partecipò per la prima volta ad una missione all’estero, mettendo in campo una forza composta da 900 uomini provenienti dai vari reparti del 3° Corpo d’Armata. Il 2° Battaglione Bersaglieri “Governolo”, guidato dal Colonnello Bruno Tosetti, sbarcò a Beirut il 26 agosto 1982. In quell’occasione 1.300 palestinesi vennero accompagnati dalle forze militari italiane al confine con la Siria e nell’isola di Cipro.
L’operazione Libano 1 si concluse il 12 settembre 1982, ma 4 giorni dopo, il 16 settembre 1982 la situazione si aggravò, proprio quando i reparti delle Milizie Cristiano Maronite, dopo aver circondato i campi profughi di Sabra e Chatila, fecero una strage. Sul terreno si contarono circa 3.000 morti. Il 26 settembre di quello stesso anno ebbe inizio la Missione Libano 2, denominata Italcon, volta a garantire l’incolumità del popolo libanese.
La Missione italiana venne funestata da alcuni attentati, il primo fu il 15 marzo 1983 con un attacco ad una pattuglia del Battaglione San Marco, nella quale i due Marò, Luigi Fiorella e Filippo Montesi rimasero gravemente feriti. Il primo rimase paralizzato e il secondo morì una volta rientrato in Italia. In quell’attacco vennero feriti 75 commilitoni. Ma il peggio doveva ancora arrivare.
Cosa successe il 23 ottobre 1983
Alle 6.45 del 23 ottobre del 1983, il contingente interforze fu vittima di un attentato che colpì dapprima la base dei soldati americani, provocando la morte di 241 marines, e successivamente, una seconda esplosione interessò la base francese provocando la morte di 60 paracadutisti. Il Plotone Genio del contingente italiano, guidato dal Capitano Rosati, intervenne per salvare la vita a quante più persone possibili rimaste vittime degli attacchi, riuscendo ad estrarre alcuni di loro vivi dalle macerie.
“32 anni fa avevo solo 30 anni, ma molti ragazzi italiani, americani, francesi e inglesi ne avevano appena 18-20, alcuni di loro non sono più con noi, molti lo sono ancora ma nelle loro case, malati, impossibilitati a muoversi, con le loro famiglie, alcuni hanno ottenuto e fatto miracoli”
ha aggiunto Rosati.
Miracoli che si sono concretizzati con i social network. Grazie alla pagina Veterani Italcon, un sopravvissuto, Jake Schneider, Marine degli Stati Uniti d’America, si è messo in contatto con gli uomini che gli salvarono la vita.
La bandiera di guerra del 2° Battaglione Bersaglieri “Governolo” venne insignita della decorazione dell’Ordine Militare d’Italia per quanto fatto in Libano; stesso rinascimento è stato conferito anche alla Bandiera del Contingente Italiano.
Perché nasce l’Associazione Italcon
L’Associazione Italcon nasce il 15 gennaio 2015, dopo che gran parte dei veterani del Libano si erano ritrovati tramite il gruppo Facebook “Missione Italcon Libano Beirut- Tutti i veterani delle Forze armate”, grazie al quale il marine Jake Schneider, salvato dalle macerie dell’attacco del 23 ottobre, riuscì a mettersi in contatto con il Capitano Rosati, l’uomo che gli aveva salvato la vita.
Mauro Mellone, vicepresidente dell’Associazione, grazie al racconto dell’ex carabiniere Stefano Mancuso che gli aveva parlato di Jake, riuscì nell’impresa e li fece riabbracciare e da lì maturò l’idea dell’Associazione e del I Raduno dei veterani di Beirut.
Come ha spiegato lo stesso Presidente Rosati, Italcon nasce per ricordare le missioni a cui prese parte il nostro Paese quarant’anni fa (1981-1982-1984), ma in particolar modo per non dimenticare il sacrificio di tanti ragazzi che hanno perso la propria vita per la Pace.
“Sono stato rintracciato da uno di questi ex soldati militari, che esprimeva il desiderio di incontrarmi e ringraziarmi per avergli salvato la vita. Allora si è deciso che era una giusta occasione per creare una associazione, e avviare una serie di eventi di questo tipo, per celebrare tanti ricordi” ha raccontato Rosati.
L’Associazione Italcon è gemellata con la Nave Ardito, un cacciatorpediniere lanciamissile che ha fatto la storia delle missioni all’estero. Messa in disarmo il 1° ottobre 2005, nel settembre 2006 venne ammainata per l’ultima volta.
Dove si svolgerà il Raduno
Ogni anno, i membri dell’Associazione si riuniscono al cimitero militare americano di Nettuno, insieme a tutti coloro i quali hanno preso parte alle missioni internazionali in Libano.
Il raduno si terrà sabato 28 maggio presso il Porto turistico Marina di Nettuno e il 29 maggio presso il Sicily - Rome American Cemetery di Nettuno. L’evento si svolgerà alla presenza dei veterani dell’Associazione e della Autorità.
Ma il filo che unisce Italia e Libano non si spezza. Come ricorda Rosati, quattro anni fa, “siamo tornati a Beirut con un viaggio organizzato insieme a molti di quelli che hanno preso parte, come me, alle missioni. Pur con i nostri limiti, cerchiamo ancora oggi di fare il possibile per cooperare con quel bellissimo Paese”.
Un legame indissolubile che, nonostante siano passati molti anni non cessa di alimentarsi, non solo di ricordi ma di aiuto fattivo verso una popolazione alla quale tutta l’associazione si sente molto legata, anche in virtù della difficile situazione in cui versa il Libano ancora oggi.
E proprio gli ex veterani del Libano, pur non essendo più in servizio si stanno adoperando per quella terra, attraverso “attività umanitaria, assistenza, cooperazione e operazioni di sostegno, di cui è responsabile Marco Italiano, che svolge un mirabile lavoro”.
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