Paola Gentile - 26 aprile 2022
Terza guerra mondiale: è ancora possibile?
Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato che il pericolo è reale.
A due mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina prosegue, senza sosta, l’offensiva russa contro la Nazione governata da Volodymyr Zelensky. Il Cremlino non ha alcuna intenzione di mettere in atto un cessate il fuoco, almeno non finché non avrà raggiunto i suoi obiettivi militari: dal Donbass all’intera fascia meridionale.
I raid proseguono, colpendo città e infrastrutture strategiche, con un bilancio in termini di vite umane che si fa sempre più spaventoso. In questo terribile scenario, si riaffaccia prepotente la preoccupazione di una terza guerra mondiale: altrimenti nota come guerra nucleare.
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, è stato chiaro: “il pericolo è serio, è reale. Non si può sottovalutare”.
Coscienti di quanto sia grande e potente l’arsenale militare russo (di recente è stato testato il nuovo missile ipersonico Sarmat), un conflitto nucleare sarebbe una catastrofe: “Non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare e non deve mai accadere” ha aggiunto Lavrov, che è tornato a minacciare la NATO.
Terza guerra mondiale: cosa ha detto Lavrov
L’ipotesi di una Terza guerra mondiale non è mai stata tanto vicina quanto ora. Le parole di Lavrov, braccio destro di Vladimir Putin, non lasciano dubbi. Il rischio c’è, nonostante questo c’è sempre la strada del negoziato, che però langue.
A questo proposito Lavrov ha accusato Zelensky di “fingere” di discutere di negoziazioni, apostrofandolo come “un buon attore, se guardate e leggete attentamente quello che dice, lì troverete mille contraddizioni” ha affermato il capo della diplomazia russa, ricordando i trascorsi attoriali del Presidente ucraino e accusandolo, nemmeno troppo velatamente, di essere manovrato dagli Stati Uniti.
“La buona volontà ha i suoi limiti. E se non è ricambiata, non contribuisce al processo di negoziazione” ha aggiunto Lavrov, calando sul banco una sorta di ultimatum. Nonostante questo “continuiamo a condurre negoziati con il team delegato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky”.
Nel corso degli ultimi incontri a Istanbul, la delegazione di Kiev ha accettato alcune proposte, dalle quali ha poi fatto marcia indietro su “consiglio di Usa e Gb” ha chiarito il ministro russo. E ha sostenuto che i colloqui tra Ucraina e Russia si sono "fermati" perché Mosca non ha ricevuto risposta da Kiev alle sue ultime proposte (senza spiegare i dettagli): “Penso che questo passo indietro sia stato fatto su consiglio dei nostri colleghi americani e britannici, prima di tutto. E forse anche i polacchi hanno giocato un ruolo”.
Terza guerra mondiale: quanto è forte il rischio
A gennaio, le cinque potenze nucleari hanno riconfermato che una guerra nucleare non è ammissibile, “tuttavia non mi piacerebbe molto ora che questi rischi fossero artificialmente gonfiati, e sono in tanti a volerlo. Il pericolo è grave, è reale, non può essere sottovalutato il pericolo è reale”.
Lavrov ha poi paragonato la situazione attuale a quella della crisi missilistica del 1962, ma ha anche ricordato che “a quel tempo c’erano regole, regole scritte. Le regole di condotta erano molto chiare. Era chiaro a Mosca come si stava comportando Washington e Washington aveva chiaro come si stava comportando Mosca (ma) ora rimangono poche regole”.
Terza guerra mondiale: l’affondo contro la NATO
Il ministro ha attaccato duramente la NATO, rea di armare Kiev contro la Russia, e di aver innescato una guerra per procura contro Mosca. Le armi occidentali fornite al governo ucraino, compresi i sistemi Javelin, potrebbero cadere nelle mani dei terroristi e quindi tornare nei Paesi occidentali, ha specificato Lavrov, che ha chiarito come in questa fase del conflitto, la Russia stia usando solo armi convenzionali e non nucleari. Il conflitto ucraino si concluderà con un accordo, ma il suo contenuto dipenderà dalla situazione militare, ha detto ancora Lavrov.
Inoltre, il ministro degli Esteri russo si è scagliato anche contro gli Stati Uniti, responsabili di “aver inviato molte armi in Ucraina, nonostante i nostri avvertimenti” e di “aver ingigantito la loro essenza russofoba”.
Terza guerra mondiale: cosa sta facendo la Russia per evitare la guerra
Interrogato su cosa stia facendo il suo Paese per evitare un terzo conflitto mondiale, Lavrov ha spiegato che:
“la Russia ha già fatto molto in molti modi, per anni. Durante l’amministrazione Trump abbiamo difeso al più alto livello che Mosca e Washington riaffermassero la dichiarazione di Gorbaciov e Reagan del 1987 che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare e che non deve mai accadere”.
Intanto, sono state colpite cinque stazioni ferroviarie nell’Ucraina occidentale e centrale. I bombardamenti nel Donbass e nella regione di Kharkiv non cessano e continua il dramma di circa mille civili intrappolati nell’acciaieria assediata di Azov a Mariupol, con scorte di cibo e acqua solo per 48 ore, insieme a duemila combattenti del reggimento Azov e ai marines ucraini.
“I corridoi umanitari si aprono in base agli accordi delle due parti. Il corridoio, annunciato unilateralmente, non fornisce sicurezza e quindi, di fatto, non è un corridoio umanitario”, ha spiegato la vicepremier di Kiev, Iryna Vereschuk, replicando alle aperture di passaggi sicuri per le evacuazioni promesse dai russi.
Tutto questo mentre da Mosca piovono ancora accuse a Kiev di contrattacchi sulla regione frontaliera di Belgorod, sempre senza vittime, mentre un incendio di origine ancora ignota è divampato in un deposito di carburante a Bryansk, non lontano dalla frontiera con l’Ucraina.
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