Paola Gentile - 29 marzo 2022
La guerra sta per finire? Cosa sta succedendo
Dai negoziati ad Istanbul emerge la volontà della Russia di “rinunciare” a qualcosa per arrivare ad un accordo.
La guerra russo-ucraina è ad un punto di stallo. Gli analisti la chiamano logoramento, gli speranzosi, possibilità che termini il conflitto.
Proprio oggi sono terminati i negoziati ad Istanbul, in Turchia, tra russi ed ucraini, dopo le tensioni dei giorni scorsi e le ipotesi che due mediatori e il magnate Abramovich fossero stati avvelenati dai russi. A questo, si aggiunge anche l’attacco russo su Mykolaiv.
Le trattative per giungere ad un accordo proseguiranno domani. Intanto l’Unione europea ha fatto sapere a Mosca che non pagherà le forniture di gas in rubli come preteso da Vladimir Putin nei giorni scorsi e il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, ha dichiarato che il Cremlino è pronto a reagire qualora la NATO fornisse agli ucraini strumenti di difesa aerea, con lo spettro della guerra nucleare che si fa sempre più vicino.
Guerra in Ucraina: come stanno le cose
Nel corso dei colloqui per la pace tra Russia e Ucraina, tenutisi a Istanbul, il Paese guidato da Volodymyr Zelensky si è detto favorevole alla neutralità con un sistema di garanzie adeguato, chiedendo che la Turchia sia tra i maggiori garanti e che non ci siano basi straniere nel Paese.
Il ministero della Difesa russa ha fatto sapere, tramite i suoi delegati in Turchia, che ridurrà l’attività militare su Kiev e Chernikiv.
Presupposto all’incontro finale Putin-Zelensky deve essere la firma di un accordo tra i ministri di Russia e Ucraina, mettendo nero su bianco quanto detto nel corso dei negoziati che proseguiranno anche domani.
Guerra in Ucraina: cosa è disposta a cedere la Russia
Stando ad una bozza d’intesa svelata dal Financial Times, la Russia potrebbe rinunciare alla:
- Demilitarizzazione;
- Denazificazione dell’Ucraina.
Una decina di Paesi, tra cui l’Italia si impegnerebbero a garantire la sicurezza di Kiev e a difenderla in caso di nuovi attacchi. E la “Russia ridurrà drasticamente l’attività militare vicino a Kiev e Chernikiv” ha detto il consigliere presidenziale russo, Vladimir Medinsky, al fine di “aumentare la fiducia reciproca per i futuri negoziati” ha aggiunto il viceministro della Difesa, Alexander Fomin, anche lui presente in Turchia.
Le “concessioni” della Russia potrebbero avvenire in virtù delle difficoltà riscontrate nell’avanzata militare in territorio ucraino e nella necessaria ritirata tattica: ovvero sia accorciare le linee per evitare che le brigate russe più provate finiscano in trappola e vengano annientate. La resistenza ucraina e gli errori fatti nelle strategie militari hanno messo la Russia di fronte alla realtà: al momento è impossibile conquistare l’intero Paese.
Guerra in Ucraina: cosa è disposta a cedere Kiev
Dal canto suo Kiev:
- Rinuncerebbe ad entrare nella NATO;
- Potrebbe entrare nell’Unione europea.
Affinché il negoziato possa concretizzarsi, deve esserci “una pace piena sul territorio ucraino” ha detto il capo negoziatore ucraino, Mikhailo Podolyak, solo a quel punto si potrà firmare un “qualsiasi accordo finale con la Russia”.
Podolyak ha poi ricordato che “prima di tutto sarà necessario un referendum in Ucraina sui termini dell’accordo con la Russia”. Le condizioni di svolgimento dell’eventuale referendum restano un mistero, vista la situazione, gli sfollati e i profughi.
Guerra in Ucraina: la posizione della Ue
L’Unione europea ha fatto sapere che non pagherà le forniture di gas russo in rubli.
“La nostra posizione è quella del G7: i partner concordano sul chiedere alle compagnie di non accettare questa richiesta” dai fornitori russi, ha dichiarato la Ue, tramite il portavoce della Commissione Europea per l’Energia, Tim McPhie, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.
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