Redazione - 23 ottobre 2018
Carabinieri, regolamento per uso dello smartphone in servizio: la circolare dell’Arma
Nuova circolare dell’Arma dei Carabinieri per regolamentare l’uso dello smartphone in servizio; semplice chiarimento o avvertimento?
Dopo la circolare che vieta di postare foto in divisa sui social network, l’Arma dei Carabinieri è nuovamente intervenuta per regolamentare l’utilizzo degli smartphone in servizio.
Lo ha fatto tramite una nota - intitolata “norme di condotta nel servizio istituzionale e uso di smartphone e dispositivi di connettività mobile” - inviata al Co.Ce.R. Carabinieri, nella quale viene messo riconosciuto lo smartphone come elemento di distrazione per il personale in divisa.
D’altronde lo svolgimento di ogni attività di servizio, specialmente quello svolto in ambiente esterno, necessita della massima concentrazione da parte dei carabinieri interessati; la diffusione degli smartphone, però, ha in parte compromesso la soglia vigile di attenzione richiesta, visto che può succedere che durante il servizio ci si distragga per controllare una notifica su Facebook o anche per condurre una conversazione su Whatsapp.
Ebbene, come precisato dalla nota esplicativa pubblicata dall’amministrazione centrale, bisogna limitare il più possibile l’utilizzo dello smartphone in servizio; non è escluso che, specialmente adesso che l’Arma è intervenuta nuovamente sull’argomento, non si possa essere sanzionati per l’uso scorretto che si fa del proprio cellulare.
Smartphone: cosa dice la circolare dell’Arma dei Carabinieri
Nel dettaglio, la suddetta circolare è costituita da due punti: nel primo si parla di come lo smartphone condizioni inevitabilmente la concentrazione, mentre nel secondo si limita all’utilizzo del dispositivo per uso privato solamente in maniera “occasionale” e per il “tempo strettamente necessario”.
Nel primo punto, poi, l’amministrazione è tornata sull’aspetto riguardante il rapporto tra i Carabinieri e i social network; secondo la circolare dell’Arma, infatti, non solo la “compulsiva verifica di chat, messaggi e applicazioni, condiziona inevitabilmente e sensibilmente la concentrazione”, ma contribuisce anche a peggiorare la considerazione dell’opinione pubblica nei confronti del Corpo visto che per ogni pubblicazione sui social, ad esempio dei “servizi che vengono diffusi in rete anche con relativa documentazione video e/o fotografica”, non mancano i commenti negativi da parte degli altri utenti.
Per non mettere a rischio la sicurezza del personale, nonché per non compromettere la soglia vigile dell’attenzione - necessaria per poter intervenire immediatamente in caso di necessità - quindi, la nota conclude che “è necessario limitare all’ occasionalità, e comunque per il tempo strettamente necessario, le comunicazioni telefoniche e telematiche di natura privata, fermo restando il divieto dell ‘uso di apparati telefonici alla guida dei veicoli”.
L’eccezione, per quest’ultimo punto, è rappresentata dall’articolo 173 del Codice della Strada, con il quale viene permesso l’utilizzo dello smartphone, ma solamente per esigenze operative, ai conducenti delle Forze di Polizia.
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