Paola Gentile - 14 settembre 2022
Con chi è vietato sposarsi?
La legge stabilisce con chi non ci si può sposare. Se lo si fa si rischia anche il carcere. Tutto quello che c’è da sapere.
“Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani né mai” minacciavano i bravi al pavido Don Abbondio e mai avremmo pensato che quella frase intimidatoria pronunciata secoli fa potesse trovare, con le dovute proporzioni, delle fondamenta reali, normate dal diritto italiano.
Ebbene sì, non ci si può sposare con chi si vuole, o meglio con alcune persone che rientrano in una lista vietata espressamente dalla legge. Quando si scegli il proprio o la propria partner per la vita occorre fare attenzione. Esistono dei limiti e delle circostanze da rispettare se non si vuole incappare in qualche reato che potrebbe anche assumere connotati penali.
Ad esempio, non si può convolare a nozze con un parente stretto, ma non solo. Ecco tutto quello che c’è da sapere su chi è vietato sposare in Italia.
Cosa serve perché un matrimonio sia valido
Per rendere valido un matrimonio occorre rispettare alcuni requisiti. È necessario che i due sposi:
- Non si siano mai sposati;
- Siano stati sposati ma il precedente matrimonio sia stato annullato;
- Che il precedente matrimonio risulti nullo per mancanza di requisiti;
- Che il coniuge del precedente matrimonio sia deceduto e quindi il superstite risulti vedovo.
Con chi è vietato sposarsi
La legge indica le circostanze specifiche in cui conviene non sposarsi, pena l’annullamento del matrimonio. In Italia è vietato sposarsi con chi:
- È già sposato/a ma non è divorziato/a;
- È incapace di intendere e di volere;
- Ha meno di 16 anni;
- Ha costretto con la violenza o la minaccia ad acconsentire alle nozze;
- Se donna è divorziata da meno di 300 giorni dallo scioglimento e dall’annullamento del precedente legame coniugale;
- È condannato/a per omicidio tentato o consumato dell’ex o della ex dell’attuale compagno che intende sposare.
Oltre a questi impedimenti, vi è anche quello legato al vincolo di parentela. Infatti, c’è il divieto di unirsi in matrimonio con:
- Ascendenti o discendenti in linea retta (nonni, genitori, figli, nipoti);
- Fratelli e sorelle;
- Figli adottivi.
Se ci si sposa con una di queste persone si rischia un reato penale: l’incesto, che è punito con la reclusione da 1 a 5 anni.
Quando è possibile chiedere la deroga
Non tutto è perduto. Se la persona di cui siete innamorati rientra tra i legami di parentela, è possibile realizzare il proprio sogno ugualmente, basta chiedere una deroga al Tribunale.
Il giudice darà il lasciapassare alla celebrazione del matrimonio tra persone legate da un vincolo di parentela, purché si rientri nei seguenti casi:
- Zio, zia e nipote;
- Suocero e nuora, suocera e genero, patrigno e figliastra, matrigna e figliastro, quando però deriva da un matrimonio dichiarato nullo;
- Parenti affini in linea collaterale di secondo grado come i cognati;
- Adottato e coniuge dell’adottante;
- Adottato e parenti in linea collaterale degli adottanti.
Divieto temporaneo di sposarsi
Il caso di divieto temporaneo a sposarsi riguarda soltanto la donna che non può passare a nuove nozze se non siano passati prima 300 giorni dallo scioglimento, annullamento o cessazione degli effetti civili del precedente matrimonio.
Lo scopo è quello di evitare conflitti su eventuali presunzioni di paternità. Il divieto non si applica quando:
- Il divorzio è stato chiesto e concesso in seguito a una separazione legale durata tre anni;
- Il matrimonio non è stato consumato;
- Il matrimonio è stato dichiarato nullo per impotenza del precedente marito.
Qualora il matrimonio venisse ugualmente celebrato sarebbe valido lo stesso e la sposa sarebbe tenuta a pagare solo una sanzione di non oltre 82 euro.