Assegno unico 2025, quali aumenti e da quando

Assegno unico 2025, quali aumenti e da quando

Pubblicata la circolare sull’Assegno unico universale. Ecco come cambiano gli importi, quali sono gli aumenti e da quando si applicano.

Il 4 febbraio l’Inps ha pubblicato la circolare n. 33 relativa all’assegno unico e universale 2025. Come ogni anno, la misura è sottoposta alla rivalutazione Istat, che per questa volta porta un cambiamento davvero contenuto, appena lo 0,8%. L’adeguamento porta comunque ad aumenti di cui possono beneficiare le famiglie, sempre a seconda della composizione del nucleo familiare e dell’Isee. Anche per quanto riguarda quest’ultimo, l’applicazione del tasso di rivalutazione comporta un leggero incremento dei limiti soglia previsti. In tal proposito, bisogna rinnovare l’Isee entro il 28 febbraio 2025.

Chi non lo avrà fatto riceverà a partire dal 1° marzo 2025 gli importi minimi dell’assegno, proprio come chi ha un Isee superiore al massimo previsto. Sarà comunque possibile ottenere gli arretrati con il nuovo Isee, purché ottenuto entro e non oltre il 30 giugno 2025. Sarà quindi meglio affrettarsi nel caso in cui l’Isee non sia stato ancora rinnovato, perché gli adeguamenti si applicano dal 1° gennaio 2025. Di conseguenza, il pagamento di febbraio dovrà contenere già gli aumenti previsti e gli arretrati riferiti al mese precedente.

Gli aumenti dell’assegno unico 2025

Tutti gli importi di riferimento per l’assegno unico universale subiscono un aumento dello 0,8%, secondo il livello accertato dall’Istat in base al costo della vita. La rivalutazione si applica quindi alla somma base, alle maggiorazioni e anche alle soglie Isee. L’unica eccezione in tal proposito è la maggiorazione forfettaria per le famiglie con almeno 4 figli a carico. Per le famiglie numerose l’importo aggiuntivo resta infatti di 150 euro.

In tutti gli altri casi c’è un incremento dello 0,8% rispetto agli importi riconosciuti nel 2024, ovviamente a seconda dei requisiti soddisfatti dai beneficiari. Per i figli minorenni nel 2025 l’importo va da un minimo di 57,50 euro a un massimo di 201 euro a seconda del reddito. In particolare, può ricevere l’importo più alto chi ha un Isee compreso entro 17.227,34 euro (anziché i 17.090,61 euro previsti l’anno passato, quando l’importo massimo era però di 199,40). Quanto al minimo base, spetta a chiunque abbia un Isee superiore a 45.824,72 euro, in luogo del limite di 45.574,96 euro previsto nel 2024 e associato a un importo di 57 euro. Ricade in questa fascia anche chi non ha presentato il nuovo Isee.

Ovviamente, maggiori sono gli importi, maggiori sono gli aumenti. Per esempio con la maggiorazione del 50% prevista per i figli di età inferiore a 1 anno oppure ai 3 anni se sono presenti almeno 3 figli a carico, si va da un massimo di 301,50 euro a un minimo di 86,25 euro per l’Isee più alto. Sale così anche la maggiorazione per i figli superiori al secondo, compresa quest’anno tra 17,20 e 97,70 euro. La maggiorazione per entrambi i genitori percettori di reddito può invece arrivare fino a un massimo di 34,40 euro, quella per le madri sotto i 21 anni a 23 euro.

Per i maggiorenni, che ricordiamo non avere diritto a maggiorazioni, l’importo nel 2025 va da un massimo 97,70 euro a un minimo di 28,70 euro. Hanno diritto all’Auu soltanto i figli fino ai 21 anni che frequentano un corso di formazione, lavorano o svolgono un tirocinio (con reddito annuale non oltre 8.000 euro), svolgono il servizio civile universale oppure sono disoccupati iscritti all’ufficio di collocamento.

Anche la maggiorazione per i figli con disabilità è applicata soltanto fino ai 18 anni e per questo 2025 sale a:

  • 120,60 euro per i figli completamente non autosufficienti;
  • 109,10 euro per i figli con grave disabilità;
  • 97,70 euro per i figli con disabilità di gravità media.

Vi alleghiamo la tabella completa con tutti gli importi e le fasce Isee per capire come applicare gli aumenti alla propria situazione personale.