Paola Gentile - 24 settembre 2022
Con quanti voti si vincono le elezioni: le percentuali per governare
Cosa serve per vincere le elezioni? Voti e percentuali per raggiungere la maggioranza.
Con la legge elettorale utilizzata in Italia, il Rosatellum, non è facile farsi un’idea di chi può vincere le elezioni. Anche i sondaggi politici non aiutano, come dimostrano le elezioni del 2018, quando il risultato finale fu molto differente da quello che davano le proiezioni.
Questo perché una parte dei seggi viene assegnata con il sistema maggioritario, per la parte riferita ai collegi uninominali, mentre l’altra con il proporzionale (nei collegi plurinominali). Paradossalmente potrebbe esserci un partito che prende meno voti di un altro ma acquisisce più seggi in Parlamento, in quanto risulta vincitore in un maggior numero di collegi uninominali.
Un fattore che può influenzare i sondaggi, rendendo difficile rispondere alla domanda su quanti voti servono per vincere le elezioni, nonché su qual è la percentuale che devono ottenere partiti e coalizioni affinché possano raggiungere la maggioranza in Parlamento. Anche perché, è bene ricordare, che il Rosatellum non assegna il premio di maggioranza che caratterizzava la legge Calderoli.
Proprio per questo motivo c’è chi attacca il Rosatellum dicendo che non è in grado di restituire un’ampia maggioranza parlamentare, rendendo difficile governare; ed effettivamente l’ultima volta non andò benissimo, visto che il 2018 è ricordato come l’anno della grande crisi politica, quando il Movimento 5 Stelle dovette fare l’accordo con la Lega, dando vita al governo giallo-verde presieduto da Giuseppe Conte.
Come abbiamo avuto modo di constatare cinque anni fa, bastano anche pochi voti per muovere gli assetti e assicurare a partiti e coalizioni una maggioranza forte o una pesante instabilità.
Come vengono assegnati i seggi
Per l’assegnazione dei seggi, il Rosatellum si avvale di due metodi: maggioritario (uninominale) e proporzionale.
Il 37% di deputati e senatori è eletto con il sistema maggioritario nei collegi uninominali, il 61% è eletto con un sistema proporzionale nei collegi plurinominali e il 2% con il voto all’estero.
Il maggioritario elegge 147 deputati e 74 senatori. Nel proporzionale, invece, i deputati eletti sono 245 e i senatori 122. A questi si aggiungono 8 deputati e 4 senatori per gli eletti all’estero.
Percentuale per vincere le elezioni
Dalle elezioni, quindi, deve risultare un numero di seggi sufficienti per governare. Tuttavia, non basta ottenere la maggioranza assoluta dei voti (50%+1), visto che c’è anche il fattore dei collegi uninominali da considerare.
A tal proposito, secondo le stime, per vincere le elezioni e poter governare bisogna vincere in almeno il 70% dei collegi uninominali, oltre a raggiungere almeno il 40% dei voti su scala nazionale. Chiaramente tanto maggiore è la quota proporzionale tanto minore sarà il numero dei collegi nei quali sarà necessario vincere all’uninominale per ottenere una maggioranza.
Molto dipenderà anche dall’affluenza alle urne, per questo i leader dei partiti politici hanno lanciato un appello agli indecisi, per scongiurare il dilagare del fenomeno dell’astensionismo.
La soglia di sbarramento
C’è chi vince ma anche chi perde le elezioni, in particolare chi non riesce a entrare in Parlamento.
Il Rosatellum prevede anche una soglia di sbarramento, per la parte riferita ai collegi plurinominali. Nel dettaglio, il proporzionale prevede una soglia di sbarramento del 10% per le coalizioni, del 3% per il singolo partito.
Qualora una lista di una coalizione dovesse superare l’1%, ma non arriva comunque al 3%, i voti verranno ripartiti proporzionalmente alle liste alleate (se hanno superato lo sbarramento); se invece non arriva neppure all’1%, allora i voti vanno dispersi.
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