Luca Restivo - 10 agosto 2022
Esercito italiano, in acquisto i missili Spike: cosa sono e a cosa servono
In arrivo nuovi sistemi d’arma controcarro.
Nel solco del programma di ammodernamento delle risorse in dotazione all’Esercito italiano, è approdata in Parlamento la 2° fase del programma di acquisizione dei lanciatori e dei missili Spike Long Race che serviranno a rendere più efficaci i nostri sistemi di difesa e sostituiranno i vetusti sistemi “TOW” e “MILAN”, fornendo così alle unità di fanteria e cavalleria di mantenere la capacità controcarri a media e lunga gittata.
La 1° fase del programma è stata approvata con Decreto ministeriale SMD 36/2019. Avviata nel 2019 si concluderà nel 2030; mentre la 2°, oggetto di approvazione parlamentare, dovrebbe avviarsi nel 2023 per concludersi nel 2028, con una durata complessiva di sei anni.
Inoltre, come illustrato nel DDP 2022-2024, il nostro Esercito punterà su tutta una serie di progetti volti a potenziare il comparto, a rafforzare la compente terrestre e a migliorare la qualità della vita del personale; garantendo elevati livelli di warfighting e di deterrenza.
Cosa sono i missili Spike
I missili Spike sono dei sistemi d’arma controcarro di terza e quarta generazione. Tra le varianti presenti, l’Italia acquisterà i Long Race (lungo raggio).
Il sistema d’arma è prodotto nel suo complesso dalla società israeliana Rafel Advanced Defense Systems Ltd, fondata nel 1948; ma non è da escludersi un coinvolgimento delle industrie italiane di settore nell’assemblaggio dei missili Spike, presenti in Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Liguria.
Lo Spike-LR è una versione portatile a lungo raggio con peso del missile di 14 kg e raggio d’azione di 4000 m, utilizzabile dalla fanteria in modalità “fire-and-forget” o “fire, observe and update”.
La versione LR può essere utilizzata anche in modalità NLOS (Non Line Of Sight) permettendo all’operatore di posizionarsi in zone più sicure.
Secondo quanto riporta Aresdifesa.it, la 2° fase del programma garantirà l’equipaggiamento di circa 10 reggimenti di fanteria con l’acquisto di:
- 124 lanciatori “SPIKE”;
- 165 missili “SPIKE” Long Range;
- 10 sistemi di simulazione indoor e 11 sistemi outdoor;
- Corsi, documentazione, parti di ricambio, special tools e support equipment.
A cosa servono
I missili Spike (lanciatori e missili long race) servono a neutralizzare i veicoli corazzati, compresi i moderni carri da combattimento (inclusi quelli protetti da corazzature reattive e da sistemi antimissile di ultima generazione, quali i sistemi di protezione attiva e le contromisure optroniche).
Lo Spike è utilizzabile in qualsiasi condizione metereologica, diurno/notturno, in ambiente urbano e/o contaminato NBC e non risente dell’azione dei contaminanti/decontaminanti NBC o di disturbo elettromagnetico.
Quanto costano
Come riporta Aresdifesa.it, la 2° fase del programma ha un valore stimato di 143,0M€, di cui una quota parte pari a 51,0M€ è finanziata a valere sugli stanziamenti derivanti da capitoli del settore investimento del Bilancio Ordinario del Ministero della Difesa, nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.
Il completamento del programma, per il restante impiego di 92,0M€, verrà realizzato tramite successivi provvedimenti finalizzati al completamento delle acquisizioni dei missili.
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