SAM Esercito, tutelare la specificità militare delle Truppe Alpine

SAM Esercito, tutelare la specificità militare delle Truppe Alpine

Un welfare adeguato per le Truppe Alpine che tenga conto del caro vita e dei problemi degli alloggi. Questo è l’obiettivo del SAM Esercito.

Fonte immagine: militarynewsfromitaly.com

In parallelo ai lavori di contrattazione che hanno portato al tanto atteso rinnovo, il SAM Esercito si è dedicato alla problematica del caro vita e degli alloggi, in particolare riferimento alle Truppe Alpine. La delegazione del sindacato, guidata dal Segretario generale Antonino Duca e dal Segretario regionale del Trentino Alto Adige Angelo Notaristefano, è stata impegnata in due giorni di attività intense nella Regione. Le assemblee che hanno visto la partecipazione delle APCSM e soprattutto l’incontro presieduto dal Comandante delle Truppe Alpine, il Generale di divisione Michele Risi, hanno permesso di affrontare i problemi legati al caro vita.

Il sindacato ha posto particolare attenzione alla questione degli alloggi e ai disagi che l’assegnazione a una determinata sede di servizio piuttosto che a un’altra comportano per i militari e le loro famiglie. La sede di servizio è imposta al militare nella stragrande maggioranza dei casi e non è giusto che l’adempimento ai doveri di servizio crei delle disparità economiche.

SAM esercito in Trentino Alto Adige: tutelare la specificità

L’ambito altoatesino sta particolarmente a cuore al SAM Esercito, che infatti nel corso della contrattazione si è dedicato alla tutela dei militari che vi operano, in particolare gli operatori di soccorso piste dell’Esercito Italiano. Come vi avevamo raccontato, infatti, il sindacato ha posto l’accento sull’incoerenza dell’esclusione di questo personale dall’indennità di Soccorso Alpino. Il contratto firmato per il triennio 2022 - 2024 mette però fine a questa differenziazione, riconoscendo anche agli operatori del Soccorso piste questa valorizzazione economica.

Si tratta di un traguardo importante per il sindacato, che infatti aveva anticipato:

Il SAM, nel merito, è l’unico sindacato che da anni perora la causa e ha raggiunto un risultato importante, che sarà definito in questo rinnovo contrattuale a tutela degli operatori del soccorso piste dell’Esercito.

Ancor prima di concludere i lavori del rinnovo, tuttavia, la sigla ha cominciato a definire gli obiettivi per il futuro, concentrandosi appunto sulla peculiare situazione delle Truppe Alpine. Di seguito le dichiarazioni di Angelo Notaristefano:

Il caro vita e gli alloggi sono al centro della nostra missione. Un welfare adeguato alla nostra specificità in ambito altoatesino assume un’importanza cruciale a tutela dei colleghi e delle loro famiglie, che ogni giorno devono coniugare il lavoro con la vita familiare lontano dai propri affetti. Non possiamo che essere soddisfatti che, nell’ambito delle interlocuzioni con il Comando Truppe Alpine, questa problematica sia posta al centro e sarà oggetto di prossimi confronti.

Il personale militare necessita di condizioni dignitose e non dovrebbe essere penalizzato nell’adempimento della propria professione. I militari delle Truppe Alpine, che svolgono un prezioso compito e da tempo si dedicano anche alla sicurezza delle piste da sci, sono al contrario spesso svantaggiati. Le condizioni delle infrastrutture e degli alloggi non sono delle migliori, senza contare che il costo della vita, aumentato copiosamente in tutta Italia, è particolarmente elevato nella sede di servizio.

Basti pensare che la recente classifica resa nota dall’Unione nazionale consumatori in base ai dati aggiornati Istat posiziona proprio il Trentino Alto Adige in cima alla classifica delle Regioni più care d’Italia. Un tasso di inflazione annua del + 1,8%, con un aggravio medio di 512 euro ogni anno. Bolzano è invece in testa alla classifica delle città, Trento al settimo posto. Insomma, è evidente che a parità di retribuzione i militari delle Truppe Alpine devono sopportare spese maggiori, con le relative conseguenze sul bilancio familiare. Se si considerano anche gli spostamenti, poi, il disagio è evidente. Si ritornerebbe, così, sul tema della specificità e sull’idea di un diverso riconoscimento dell’assegnazione alle sedi di servizio, che tenga appunto conto dell’eterogeneità del territorio italiano.

Il SAM Esercito pare comunque fiducioso del confronto con le istituzioni che sta portando avanti, determinato alla tutela del personale.