SAM Esercito, valorizzare il personale di Soccorso Piste e Meteomont

SAM Esercito, valorizzare il personale di Soccorso Piste e Meteomont

Il SAM Esercito lotta per la valorizzazione economica del personale impiegato nel Soccorso Piste e nel programma Meteomont, trovando tuttavia resistenze.

Proseguono le trattative per il rinnovo contrattuale del comparto Difesa e Sicurezza relativo al triennio 2022-2024 e sono ancora tanti i punti su cui i sindacati militari chiedono maggiore attenzione. In particolare, il SAM Esercito ci ha segnalato un importante problema di disparità avente ad oggetto le specifiche qualifiche dell’Esercito Italiano Soccorso Piste e Meteomont. Militari che svolgono funzioni di particolare rilevanza e rischio, ma che non vengono valorizzati adeguatamente, soprattutto a confronto con il trattamento spettante ai Soccorritori Alpini. Per questa ragione, la sigla intende portare avanti la battaglia sul riconoscimento di un’indennità anche per le qualifiche citate e soprattutto vuole approfondire le motivazioni che portano alle resistenze in merito alle iniziative proposte.

SAM Esercito: perché non valorizzare Soccorso Piste e Meteomont?

Le Truppe Alpine dell’Esercito Italiano hanno da tempo un ruolo cruciale nella sicurezza delle piste da sci nei vari comprensori italiani, effettuando annualmente circa 3.000 interventi. Gli "assistenti militari alle piste da sci", formati attraverso corsi specializzati, non solo garantiscono assistenza in caso di incidenti, ma sono anche coinvolti nella prevenzione delle valanghe e nella gestione delle emergenze in montagna grazie al programma "Meteomont".

Tuttavia, nonostante l’importanza di questi servizi, circa due di essi non ricevono una valorizzazione economica. Solo i Soccorritori Alpini beneficiano di un compenso specifico, mentre gli assistenti alle piste e i membri del servizio Meteomont non vedono riconosciuto il loro contributo, creando così una disparità di trattamento all’interno del comparto.

Antonino Duca, Segretario Generale del Sindacato Autonomo dei Militari (SAM), ha sottolineato l’urgenza di un riconoscimento economico adeguato. “Abbiamo proposto da tempo una specifica indennità per riconoscere a questo personale almeno un segnale di attenzione per il loro impegno al servizio della comunità,” ha dichiarato. Questo riconoscimento è tanto più necessario in un contesto in cui gli assistenti possono trovarsi ad affrontare responsabilità legali durante gli interventi, a fronte dei notevoli rischi connessi al loro lavoro.

Attualmente, presso il dipartimento della Funzione pubblica, sono ancora in corso le trattative per il rinnovo contrattuale del comparto Difesa e Sicurezza per il triennio 2022-2024. Sebbene vi sia la proposta di un incremento di 100 euro netti per il grado base e un aumento del 10% sulla componente accessoria, Duca mette in guardia circa le resistenze che impediscono l’inclusione di un riconoscimento per il personale delle Truppe Alpine, evidenziando uno sbilanciamento delle risorse a loro svantaggio.

“Abbiamo quantificato la norma che non sarebbe onerosa, ma ci sono resistenze ingiustificate da parte di alcune amministrazioni del comparto sicurezza,” ha aggiunto il Segretario generale. Oltre alla valorizzazione degli assistenti alle piste e del servizio Meteomont, il sindacato chiede anche compensi per gli istruttori MCM e per i conduttori con responsabilità specifiche, così come una soluzione per la questione dei comandanti di squadra.

La situazione è complessa e le negoziazioni sono in atto, ma il SAM continua a fare pressione per garantire che il personale dell’Esercito riceva il trattamento equo e il riconoscimento che merita. La battaglia per la parità di trattamento è lontana dalla conclusione, ma il sindacato rimane determinato a far valere i diritti dei propri membri e il loro prezioso servizio alla comunità. Si tratta prima di tutto di una questione di principio ed equità, che deve essere quanto meno chiarita. Il sindacato, infatti, è consapevole che non tutte le iniziative in tutela del personale potranno essere incluse nella contrattazione in corso, ma “non possiamo essere ostaggio di altre amministrazioni del comparto”.

Chiediamo solo parità di trattamento. La partita non è ancora finita. Continuano serrati gli incontri in vista della chiusura delle trattative nelle prossime settimane.

Conclude il SAM.

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