Guido Scavazzin - 15 luglio 2024
Flessibilità dell’orario di servizio, nuovi chiarimenti da parte dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano
Flessibilità dell’orario di servizio, i chiarimenti dello Stato Maggiore dell’Esercito non lasciano spazio a ulteriori dubbi.
Si apprende che lo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano - I Reparto Reclutamento, Affari Giuridici ed Economici del Personale - ha inviato a tutti i Comandanti le linee di indirizzo in merito alla flessibilità dell’orario di servizio del personale militare, in riferimento a quanto disposto dalla normativa vigente (Direttiva n. 8002 sull’istituto dello straordinario e compensi connessi all’orario di servizio).
Il suddetto provvedimento risponde a una crescente necessità di conciliare gli impegni professionali con le esigenze personali e familiari dei militari, un tema di grande attualità che si inserisce nel contesto della vita moderna.
Flessibilità, la circolare dello Stato Maggiore dell’Esercito
La circolare mette in evidenza come le Forze Armate siano chiamate a svolgere compiti che comportano obblighi e limitazioni particolari. Infatti, il personale militare è spesso coinvolto in operazioni sia a livello nazionale che internazionale, il che richiede un impegno continuativo e, talvolta, il sacrificio di tempo che potrebbe essere dedicato alla vita privata.
Questa realtà rende ancora più urgente la necessità di trovare un equilibrio tra le esigenze professionali e il benessere personale.
A tal proposito, nel documento viene sottolineato il ruolo cruciale del Comandante, il quale non solo deve organizzare le attività dell’unità per raggiungere gli obiettivi istituzionali, ma deve anche cercare di bilanciare tali impegni con i bisogni dei propri sottoposti.
La flessibilità diventa quindi uno strumento utile non solo per garantire la produttività, ma anche per promuovere un ambiente di lavoro sano e sostenibile.
Le novità
In questo contesto, la nuova direttiva offre un ampio ventaglio di opzioni per conferire flessibilità all’orario di lavoro, mantenendo come priorità l’efficienza dello strumento militare. Tra le misure previste, i Comandanti possono ora riarticolare l’orario delle attività quotidiane dell’unità, modificando il numero di giornate lavorative in base a particolari esigenze operative, addestrative, logistiche o ambientali.
Questo potrebbe comportare un aumento fino a sei giorni di lavoro oppure una riduzione a quattro, garantendo comunque la continuità dei servizi essenziali.
In aggiunta, è stata prevista una flessibilità individuale che tiene conto delle specifiche esigenze del personale, come il pendolarismo o le responsabilità legate alla genitorialità. Questa misura è particolarmente significativa in un’epoca in cui molti militari devono gestire le proprie vite familiari insieme agli impegni di servizio, spesso con orari e ritmi molto incalzanti.
La reazione dei sindacati
ASPMI, l’Associazione Sindacale Professionisti Militari, ha accolto con entusiasmo queste novità, esprimendo la propria soddisfazione per l’atto di sollecito e chiarimento fornito dallo Stato Maggiore a tutti i reparti. D’altronde, era stata proprio questa Associazione a richiedere, durante l’incontro con il Capo di SME, chiarimenti sulla flessibilità dell’orario di servizio, sottolineando l’importanza di tali misure per il benessere complessivo del personale.
L’assegnazione di priorità al bilanciamento tra vita professionale e personale è vista come un passo fondamentale per il miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore militare.
Una circolare che d’altronde conferma anche quanto ASPMI sostiene da tempo in merito alla settimana corta. Una tale possibilità è già parte delle Forze Armate, in quanto grazie alla maggiore flessibilità riconosciuta si può lavorare per un giorno in meno senza necessità di rivedere l’orario di lavoro (con possibili conseguenze negative per lo stipendio del personale).
L’emanazione di queste nuove direttive rappresenta dunque un importante avanzamento verso una maggiore attenzione alle necessità del personale militare.
Questo provvedimento non solo mira a rendere più efficiente l’operatività delle Forze Armate, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro che favorisca il benessere e la soddisfazione del personale, elementi essenziali per mantenere un corpo militare motivato e pronto a rispondere alle sfide contemporanee.
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