Luca Restivo - 7 giugno 2022
Forze armate: aumenta lo stipendio per i dirigenti, ecco quando
In arrivo arretrati e adeguamenti stipendiali per il personale dirigente. Vediamo quanto bisognerà attendere.
Il personale dirigente delle Forze armate potrà godere di una busta paga più cospicua, grazie all’emissione di un cedolino straordinario che conterrà gli arretrati riferiti all’adeguamento stipendiale pari allo 0,9%. In più, potrà beneficiare anche del relativo aumento delle voci stipendiali.
Lo ha reso noto ASPMI (Associazione Sindacale Professionisti Militare) che, in una nota stampa, ha evidenziato il lavoro svolto in questi ultimi tempi per far sì che il personale dirigente potesse godere degli emolumenti nell’esatto periodo in cui li avrebbe ricevuti il personale non dirigente, destinatario del rinnovo contrattuale 2019-2021.
“ASPMI ha chiesto che il pagamento dell’adeguamento stipendiale doveva avvenire insieme al personale contrattualizzato al fine di dimostrare che nella Forza armata non esiste la “casta”, così è avvenuto”.
Vediamo quando i dirigenti beneficeranno degli arretrati e come verranno erogati.
Arretrati e aumento stipendiale per i dirigenti: ecco quando
Nel mese di giugno, tramite un cedolino straordinario, il personale Dirigente della Forza armata potrà beneficiare degli arretrati riferiti all’adeguamento stipendiale pari allo 0,9% con relativo adeguamento delle voci stipendiali nel mese di luglio.
A decorrere dal 1° gennaio 2021, e in vigore dal 1° gennaio 2020, per il personale Dirigente è previsto un incremento dello 0,9% per ciò che riguarda:
- Stipendi;
- Indennità integrativa speciale;
- Assegni fissi e continuativi dei docenti e dei ricercatori universitari, degli ufficiali superiori e degli ufficiali generali, ammiragli della Forze armate e del personale con gradi e qualifiche corrispondenti dei Corpi di Polizia civili e militari.
ASPMI precisa che:
“l’adeguamento stipendiale è l’applicazione del contenuto dell’art. 24, comma 1, della legge del 23 dicembre 1998, n. 448, secondo il quale la retribuzione delle categorie di personale non contrattualizzato è adeguata di diritto annualmente in ragione degli incrementi medi, utilizzati dall’ISTAT per l’elaborazione degli indici delle retribuzioni contrattuali”.
L’adeguamento, però è avvenuto con 12 mesi di ritardo rispetto ai tempi canonici previsti. Infatti, la disposizione doveva essere attuata già a maggio dello scorso anno.
L’Associazione sindacale imputa il ritardo al cosiddetto ““fondino” per i Maggiori e Tenenti Colonnelli ma in questo ammonta a ben due anni”. ASPMI ricorda come “abbia già denunciato tale accaduto e farà tutte le rivendicazioni del caso affinché si evitino tali mancanze nei confronti del personale militare”.
Ora, quello che è importante festeggiare è il risultato, definito da ASPMI “un piccolo passo in avanti”.
Con l’avvento dei sindacati militari (vedi qui approfondimento sulla legge), spiegano dal Direttivo dell’Associazione, si potrà “accrescere la forza rivendicativa di tutto il personale militare per riempire di contenuti la specificità militare”.
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