Luca Restivo - 14 ottobre 2022
Forze armate, in arrivo lo sgravio del 2% sui contributi: ecco di quanto aumenta lo stipendio
Per il 2022 è previsto uno sgravio contributivo del -0,8% nel primo semestre e del -1,2% nel secondo con aumenti in busta paga per un totale del 2% sui cedolini paga del personale militare.
Il bonus contributivo che riduce il cuneo fiscale aumentando l’importo degli stipendi netti è diventato operativo nel 2022.
Lo sgravio riguarda la quota dei contributi IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) trattenuti a carico dei lavoratori e spetta a condizione che la retribuzione imponibile parametrata su base mensile per tredici mensilità non ecceda i 2.692 euro mensili, e riguarda quei lavoratori che hanno uno stipendio annuo lordo inferiore a 35mila euro.
Il bonus si divide in due parti:
- 0,8% per il semestre che va da gennaio a giugno 2022 e finanziato dalla legge di Bilancio 2022 e versato nel cedolino paga di settembre ai militari che rientravano nel tetto di 2.692 euro mensili;
- 1,2% da luglio a dicembre 2022, come stabilito dal decreto Aiuti bis.
NoiPa ha provveduto al pagamento a settembre dello 0,8%. Probabilmente dal mese prossimo si raggiungerà l’1,2%, così da arrivare al 2%.
Partito per compensare i lavoratori per la perdita dell’ex bonus Renzi, lo sgravio contributivo è stato potenziato con il decreto Aiuti bis, al fine di recuperare una parte della perdita del potere di acquisto delle retribuzioni a causa dell’inflazione.
Il bonus contributi non è una misura strutturale, ma è prevista solo per il 2022. Dal 1° gennaio 2023 tornerà ad essere applicata l’aliquota contributiva piena che per il lavoratore dipendente nel pubblico impiego è dell’8,80%.
Cos’è l’IVS
Il contributo IVS è la contribuzione effettuata dal lavoratore ai fini pensionistici dovuta per Invalidità, Vecchiaia e Superstiti e il contributo è stato istituito per finanziare i costi che potrebbero essere sostenuti dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale nei casi tutelati da questa forma previdenziale.
Il contributo IVS è un versamento previdenziale che ha lo scopo di garantire il lavoratore contro l’interruzione dell’attività lavorativa per ragioni legate all’invalidità o all’anzianità, ma anche i superstiti nei casi di morte dei titolari. Tra i motivi che possono causare l’interruzione dell’attività lavorativa vi sono dunque anche quelli a cui si rivolge questo contributo.
Chi versa i contributi del lavoratore
L’Inps spiega che “il calcolo dei contributi previdenziali viene effettuato applicando determinate aliquote alla retribuzione lorda, sempre nel rispetto di determinati minimali di retribuzione imponibile previsti dalla legge”.
Nel caso del pubblico impiego le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici IVS sono pari al 33% e vengono così distribuite:
- 24,40% a carico del datore di lavoro;
- 8,80% a carico del lavoratore.
Bonus contributivo in busta paga
La legge di Bilancio è intervenuta sull’aliquota contributiva a carico del lavoratore che viene ridotta con conseguenze positive per lo stipendio netto.
Nel testo del maxi emendamento viene stabilito che:
“In via eccezionale, per il periodo di paga dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 0,8 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo di 2.692 euro mensile, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al primo periodo del presente comma, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.
Ciò significa che il taglio dell’aliquota contributiva è riconosciuto ai dipendenti con paga mensile lorda fino a 2.692 euro che, considerando la tredicesima, equivale ad un reddito di circa 35.000 euro.
A questa fascia di reddito si rivolge il bonus, proprio quella fascia che ha tratto meno vantaggi dalla revisione dell’Irpef, secondo le proiezioni fatte dai tecnici del Ministero dell’Economia.
Nel testo sopra riportato, si precisa che il taglio contributivo a carico del lavoratore è dello 0,8%, il che significa che l’aliquota contributiva per i dipendenti pubblici scende all’8,0%.
È bene evidenziare però che questo non significa che verranno versati meno contributi (anche perché ciò, visto il funzionamento del sistema contributivo, avrebbe conseguenze negative sulla futura pensione), in quanto sarà lo Stato a farsi carico del restante 0,8%.
Di quanto aumenta lo stipendio nel primo semestre
Il costo della riduzione temporanea dei contribuiti ammonta a 1,5 miliardi di euro. Trattandosi di una quota percentuale, la misura dell’aumento dipenderà dall’importo dello stipendio del lavoratore.
La tabella di seguito riassume i vantaggi dello sgravio contributivo dello 0,8% per il periodo che va da gennaio a giugno 2022, sgravio che verrà introdotto ad ottobre.
STIPENDIO MENSILE LORDO | RISPARMIO MENSILE NETTO PRIMO SEMESTRE 2022 |
1.000 euro | 8 euro |
1.500 euro | 12 euro |
2.000 euro | 16 euro |
2.500 euro | 20 euro |
2.692 euro | 21,5 euro |
Di quanto aumenta lo stipendio nel secondo semestre
A causa dell’inflazione galoppante e della crisi derivata dalla guerra in Ucraina, il governo Draghi ha disposto il bonus 200 euro, la cui platea è stata allargata e dovrebbe ricevere l’una tantum proprio ad ottobre (qui).
In seguito al riconoscimento del bonus 200 euro, l’esecutivo Draghi ha stabilito che lo sgravio contributivo dello 0,8% debba essere portato al 2% nel secondo semestre dell’anno.
Un incremento dell’1,2%, verrà applicato, probabilmente, il mese prossimo e farà sì che l’aliquota contributiva dei lavoratori del pubblico impiego passi dall’8% al 6,8%.
Le cifre che si andranno a percepire sono sintetizzate nella tabella di seguito:
STIPENDIO MENSILE LORDO | RISPARMIO MENSILE NETTO NEL SECONDO SEMESTRE (RISPETTO A GIUGNO 2022) |
1.000 euro | 10 euro |
1.500 euro | 18 euro |
2.000 euro | 20 euro |
2.500 euro | 30euro |
2.692 euro | 32,30 euro |
A questo risparmio vanno aggiunti i vantaggi dello sgravio fiscale dello 0,8%, che vale per tutto il 2022. Quindi, complessivamente, possiamo dire che il 2022 porterà per i lavoratori del pubblico un risparmio complessivo di:
STIPENDIO MENSILE LORDO | RISPARMIO PRIMO SEMESTRE | RISPARMIO SECONDO SEMESTRE | TOTALE PER IL 2022 |
1.000 euro | 48 euro | 108 euro | 156 euro |
1.500 euro | 72 euro | 180 euro | 252 euro |
2.000 euro | 96 euro | 216 euro | 312 euro |
2.500 euro | 120 euro | 300 euro | 420 euro |
2.692 euro | 129 euro | 322,80 euro | 451,80 euro |
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