Luca Restivo - 12 dicembre 2022
Forze armate, mini naja volontaria: come funziona e quanto costa
Il presidente del Senato La Russa vuole reintrodurre la mini naja, alzandola a 40 giorni.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha predisposto un disegno di legge per l’introduzione di una breve leva, la cosiddetta “mini naja”.
Torna, quindi, uno dei cavalli di battaglia della destra: quello della reintroduzione del servizio militare di leva, ma riveduto e corretto, in barba a quanto stabilisce la Riforma dello Strumento militare che punta a creare un Esercito di professionisti, in grado di affrontare le sfide che i militari sono chiamati ad affrontare nel futuro.
Con la guerra che imperversa in Ucraina, le minacce che arrivano da più fronti nel mondo, con l’Esercito che deve essere impegnato sempre di più nelle attività addestrative e di warfight, il governo Meloni ripensa alla leva volontaria per un periodo di 40 giorni. Siamo sicuri di essere al passo con i tempi?
Ne è certo La Russa: “A fronte di questa partecipazione noi prevediamo una serie di incentivi, come crediti per la carriera scolastica e per i concorsi pubblici” ha aggiunto nel corso delle celebrazioni organizzate dagli Alpini a Milano per ricordare i caduti.
Non è la prima volta che La Russa cerca di reintrodurre il servizio militare. Già quando era ministro della Difesa (14 anni fa, lontano 2008) introdusse la mini naja: tre settimane volontarie nel corso delle quali ciascuno poteva “avvicinarsi alle Forze armate e poi andare a portare nuova linfa a tutte le associazioni d’arma a seconda di dove avesse passato quelle settimane”.
Mini naja 40 giorni: in cosa consiste
Credendo che il servizio militare sia un modello educativo giusto per i giovani, il centrodestra torna all’attacco con un tema a lei molto caro: la naja. Prima Salvini che auspica un ritorno della leva, ora il presidente del Senato La Russa che è tornato a rispolverare il “suo” cavallo di battaglia, la mini naja.
La mini naja è una sorta di servizio militare volontario della durata massima di 40 giorni. I giovani tra i 16 e i 25 anni che parteciperanno, avranno in cambio una serie di incentivi come punti per la maturità e per la laurea, come un esame in più o un vantaggio a livello di formazione, e punteggio aggiuntivo per i concorsi pubblici.
Ma il vero incentivo, ha aggiunto La Russa “resta la volontà di aiutare la propria patria anche con un breve periodo”.
Il disegno di legge predisposto da La Russa, ma che verrà presentato da un gruppo di senatori, parte da una norma che è ancora in vigore “anche se non viene più finanziata da molto tempo ed è quello della cosiddetta mini naja”.
La Russa ha aggiunto che per venire incontro alle richieste arrivate dalle forze armate e soprattutto dagli Alpini, sia giusto fare una legge che consenta, volontariamente a chi quindi lo desidera, di passare non tre settimane ma 40 giorni nelle Forze armate.
Chi vorrà, potrà partecipare alla vita militare, nel corpo degli Alpini o negli altri corpi per 40 giorni e ricevere un addestramento.
Mini naja 40 giorni: costi
Un tema da non trascurare è quello dei costi. Organizzare la mini naja non è semplice, specie in termini di risorse economiche.
“Oggi come oggi probabilmente costerebbe in termini di risorse più di quanto è possibile oggi ottenere. Ma è un primo passo - ha concluso -. Se riuscissimo a fare in modo che i giovani dai 16 ai 25 anni possano, se lo vogliono, passare un periodo di 40 giorni a imparare cosa è l’amore per l’Italia e il senso civico avremo fatto un grande servizio all’Italia”.
La reazione di Aspmi
“Senza nulla togliere alle buone intenzioni del Presidente La Russa per l’alto valore civico della proposta, indubbiamente romantica, crediamo però che la spesa sarebbe troppo alta, considerate le risorse disponibili”.
È quanto afferma Aspmi (Associazione sindacale professionisti militari) in una nota stampa, rimarcando che le priorità sono altre.
I punti che devono essere messi in atto con urgenza sono:
- Ammodernamento delle Forze armate;
- Miglioramento delle condizioni di vita del personale militare;
- Miglioramento del trattamento economico ormai vetusto;
- Miglioramento del trattamento giuridico;
- Modifiche legislative atte a conciliare la vita familiare con quella lavorativa del personale militare.
Al di là degli incentivi che verrebbero destinati a chi partecipa alla mini naja di 40 giorni, in questo momento, aggiunge Aspmi, le forze devono essere concentrate sul nuovo modello di reclutamento per il quale sarà necessario instaurare protocolli d’intesa con le maggiori industrie nazionali per la formazione e il reclutamento dei giovani che presteranno servizio nelle Forze armate.
Infine, l’appello al ministro della Difesa Guido Crosetto che saprà spiegare al presidente La Russa “le ragioni per cui il buon senso impone di accantonare l’idea di una “leva volontaria” di pochi giorni, inutile per il raggiungimento degli obiettivi formativi di cui l’Esercito ha bisogno”.
Le reazioni dell’opposizione
L’opposizione bolla la proposta di La Russa come “ridicola, non solo perché nessun addestramento militare inizia e finisce in un così ristretto arco di tempo, ma anche perché l’obiettivo da perseguire dovrebbe essere sempre e solo uno: la pace” ha evidenziato il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
“Considerato che in legge di Bilancio non c’è nulla su scuola, cultura, istruzione e che è proprio di questi giorni la proposta di eliminare 18app, diventa chiara l’idea che il governo ha della gioventù: meno cultura, più naja ”, lo afferma la deputata del Pd, Ilenia Malavasi.
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