Luca Restivo - 9 febbraio 2023
L’Italia ha i missili ma non li vuole dare all’Ucraina: il rischio è di restare indifesi in caso di guerra mondiale
Inviare in Ucraina anche un solo sistema di difesa aerea può esporre l’Italia a un rischio sicurezza.
Qual è il rischio che corre l’Italia a dare i missili Samp-T all’Ucraina?
È una domanda che ha tenuto banco per parecchio tempo. L’Italia ha i missili ma non li vuole dare a Zelensky, il quale chiede da tempo che vengano forniti armi e strumenti più efficaci e tecnologicamente avanzati per fronteggiare l’attacco missilistico russo.
Dopo una serie di tira e molla, complici anche le insistenze degli Stati Uniti, l’Italia si è decisa e consegnerà il sistema di difesa antiaerea Samp-T di fabbricazione italo-francese all’Ucraina “ nella primavera 2023 ”.
Lo ha annunciato con una nota il Ministero della Difesa, successivamente al colloquio telefonico avvenuto tra il Ministro della Difesa Guido Crosetto e il Ministro delle Forze armate francese Sébastiene Lecornu.
Nel corso del colloquio sono stati definiti i dettagli tecnici per l’invio del sistema missilistico “che consentirà all’Ucraina di difendersi dagli attacchi dei droni, missili e aerei russi”.
Inoltre, da parte sua, l’Ucraina ha anche acquisito un sistema radar dalla Francia, al fine di rafforzare l’efficacia del sistema antiaereo SAMP/T che Roma e Parigi forniranno congiuntamente.
Ma quanto rischia l’Italia a restare sguarnita del suo sistema di difesa più importante e di ultima generazione? In caso di una guerra mondiale, saremmo in grado di difenderci?
Quale rischio corre l’Italia a dare i Samp-T all’Ucraina
In un’intervista rilasciata qualche tempo fa a Fanpage.it, il Generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, ha spiegato il motivo tale per cui sarebbe incauto fornire i sistemi di difesa aerea Samp-T all’Ucraina.
Il Generale ha affermato che il nostro Paese ha gravi fragilità proprio per quel che riguarda il sistema di difesa aerea.
Dal momento che, nel corso degli anni, i programmi di ammodernamento non sono stati rispettati con la necessaria diligenza e sollecitudine, spiega Tricarico a Fanpage.it, “ oggi privarsi di una sola batteria di Samp/T significa indebolire la nostra difesa ”.
Il Generale è stato ancora più chiaro: “Quello che le sto dicendo (riferendosi al giornalista di Fanpage.it ndr) dovrebbe far saltare sulla sedia tutti i lettori: questo argomento dovrebbe essere oggetto di un serio approfondimento anche parlamentare”.
Alla luce di quanto detto da un uomo delle Forze armate e di un settore, come quello dell’Aeronautica, che guarda proprio da vicino i problemi di difesa aerea, e sulla base delle decisioni prese dal governo Meloni di inviare i Samp-T in Ucraina in primavera: quale rischio corre l’Italia?
“La consegna di questo sistema integra il sostegno già fornito da Italia e Francia per quanto riguarda la difesa aerea e ambiti ad essa correlati. I ministri, italiano e francese, hanno inoltre ribadito la loro determinazione a proseguire il sostegno all’Ucraina a favore della difesa della sua sovranità e della sua integrità territoriale di fronte all’aggressione russa” si legge nella nota del Ministero della Difesa.
L’Italia sarebbe in grado di difendersi da un attacco?
Alla domanda del giornalista di Fanpage.it se l’Italia dovrebbe rispondere di no alla richiesta di Zelensky sui Samp-T, il Generale Tricarico ha detto: “io fornirei all’Ucraina una batteria di Samp/T italiani, ma se questa decisione impoverisce la nostra capacità di proteggerci da eventuali minacce aeree sarebbe oggettivamente un problema”.
Fermo restando il massimo impegno a fornire all’Ucraina tutto quello di cui ha bisogno, tuttavia, “ dobbiamo pensare anche a noi ”.
Il governo Meloni ha dato l’ok all’invio di Samp-T che, ricordiamo essere solo cinque batterie, che, tra l’altro, hanno un costo davvero imponente (qui approfondimento).
I Samp/T verranno inviati tutti o solo alcuni? Come abbiamo appurato dalle parole del Generale inviarne anche uno solo potrebbe compromettere la nostra sicurezza.
Sicuramente, Meloni e Co. avranno fatto tutte le valutazioni del caso prima di giungere a questa decisione.
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