Paola Gentile - 17 agosto 2022
Kiev attacca la Crimea: la terza guerra mondiale è vicina?
I ripetuti attacchi alla penisola da parte di Kiev potrebbero spingere Mosca a reagire.
La guerra in Ucraina prosegue senza sosta in un contesto internazionale che sembra essersi disinteressato ad essa.
Complice l’estate, la frenesia che c’è in Italia in vista delle imminenti elezioni politiche, gli Stati Uniti d’America alle prese con le loro beghe interne e con un rapporto sempre più logoro con la Cina, l’attenzione mediatica e politica verso il conflitto che ormai da sei mesi si sta consumando nel cuore dell’Europa pare non interessare più a nessuno.
Però, mentre noi siamo presi da altro c’è chi continua a combattere, a morire e a dare fuoco alle armi, con lo spettro della terza guerra mondiale che si fa sempre più una certezza, specie nel momento in cui l’Ucraina ha attaccato per la seconda volta la Crimea, la penisola occupata dai russi nel 2014, nel tentativo di riprendersela.
E suonano quanto mai attuali le parole pronunciate qualche tempo fa dall’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger: i motivi per cui potrebbe scatenarsi una terza guerra mondiale sono tre:
- Assenza di diplomazia: i tavoli negoziali sono stati aperti e chiusi a stretto giro;
- Rapporti sempre più sfilacciati tra Usa e Cina: la visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi a Taiwan non è andata per nulla giù al Dragone;
- I recenti avvenimenti in Crimea.
Terza guerra mondiale: chi siamo quasi?
Gli Stati Uniti e la Cina sono ad un bivio: tornare ad avere rapporti cordiali e diplomatici o farsi la guerra.
Il presidente americano Joe Biden ha annunciato che se Pechino dovesse attaccare Taipei rivendicandone l’egemonia, l’America non starà a guardare come fatto per l’Ucraina, ma scenderà in campo e lì saranno guai seri. Le due superpotenze mondiali arriverebbero allo scontro e l’ipotesi che scoppi una terza guerra mondiale diventerebbe realtà.
Le tensioni tra Usa e Cina, alimentate dalla visita di Pelosi nella “provincia ribelle cinese” non hanno fatto altre che accrescerle, cementando di più l’asse Pechino-Mosca.
Al momento, le tensioni agitano il sottosuolo, senza aver provocato risvolti drammatici. A far scoppiare la terza guerra mondiale potrebbe essere un attore inconsapevole: la Crimea.
Per la seconda volta in pochi giorni ci sono state delle esplosioni in una base militare russa, e migliaia di civili starebbero fuggendo verso la Russia.
Terza guerra mondiale: il ruolo della Crimea
Invasa e conquistata dai russi nel 2014, la Crimea è di fatto un’estensione di Mosca, sebbene la comunità internazionale, tantomeno Kiev, ne abbia mai riconosciuto l’annessione scaturita da elezioni pilotate fatte dai russi.
A maggioranza russofona, la Crimea è strategica per Mosca, in quanto rappresenta lo sbocco al mare, oltre ad essere il primo tassello per la ricostruzione di un impero russo seppellito anni fa.
“La mattinata vicino a Dzhankoi è iniziata con delle esplosioni. Un promemoria: normalmente la Crimea è Mar Nero, montagne, attività ricreative e turismo. Ma la Crimea occupata dai russi riguarda le esplosioni di magazzini e l’alto rischio di morte per gli invasori e i ladri. La demilitarizzazione è in atto”, scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Gli ucraini hanno attaccato un deposito di munizioni russo a Mayskoye, nel nord della Crimea, con missili a lungo raggio.
Come riporta il Corriere della Sera sono due le versioni ufficiose: la prima ha dato la colpa ad un trasformatore che avrebbe innescato un incendio provocando poi la deflagrazione; successivamente hanno parlato di sabotatori, forse con l’aiuto di droni dotati di granate. La seconda ricostruzione è stata confermata al New York Times da un funzionario (anonimo) ucraino secondo il quale ad agire sarebbe stato un team di forze speciali.
Altri attacchi sono stati registrati a Simoferopol e in una pista dell’aviazione a Gvardeyskoye, con colonne di fumo a marcare i danni.
Del resto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo aveva detto:
“Questa guerra russa contro l’Ucraina, contro tutta l’Europa libera, è iniziata con la Crimea e deve finire con la Crimea, con la sua liberazione”.
Terza guerra mondiale: la situazione in Crimea
Il presidente Zelensky fa fatto un annuncio alla gente di Crimea e di altre regioni del sud dell’Ucraina, alle aree occupate del Donbass e della regione di Kharkiv, dicendolo loro “di prestare molta attenzione. Per favore, non avvicinatevi alle installazioni militari dell’esercito russo e a tutti quei luoghi dove immagazzinano munizioni e attrezzature e dove tengono il loro quartier generale”.
Queste parole potrebbero far intendere che un attacco ucraino alla Crimea è possibile e a quel punto la Russia farà quanto promesso dall’ex presidente russo Dmitry Medvedev? Sarà davvero la fine del mondo?
Toni apocalittici a parte, il rischio di un’escalation del conflitto c’è. Inutile nasconderlo. Se Kiev dovesse continuare ad attaccare ripetutamente il territorio russo (i russi considerano la Crimea tale), allora Mosca alzerebbe il tiro e userebbe le armi nucleari che ha a disposizione. A quel punto, la Nato non potrebbe più stare a guardare e sarebbe tirata dentro il conflitto suo malgrado.
Con questi presupposti, la terza guerra mondiale è uno scenario che si concretizzerà a breve, specie se la diplomazia continuerà a languire, lasciando a Kiev e Mosca la loro resa dei conti.
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