Redazione - 26 febbraio 2022
Pensione Polizia di Stato, requisiti 2022-2024: età e contributi per cessare il servizio
Polizia di Stato: a quanti anni si va in pensione? Quanti contributi bisogna avere? Ecco una guida completa.
Per il personale delle Forze di Polizia di Stato si applicano delle regole differenti in materia di accesso alla pensione rispetto agli altri lavoratori. Vista la specificità del ruolo, infatti, gli appartenenti alle Forze armate e di polizia non sono stati inclusi in quanto previsto dalla riforma Fornero del 2011, e dunque per questi i requisiti di pensionamento - sia per quel che riguarda età e contributi, come pure per le finestre mobili - sono diversi da quanto generalmente previsto per pensione di vecchiaia e anticipata.
È importante sottolineare, però, che anche la pensione per la Polizia di Stato è soggetta all’adeguamento con le speranze di vita, secondo le stesse modalità previste per la generalità dei lavoratori. A tal proposito, l’ultimo adeguamento c’è stato il 1° gennaio 2019, quando è scattato un incremento di altri 5 mesi. In totale, considerando i tre adeguamenti attuati negli ultimi anni, i requisiti per l’accesso alla pensione sono saliti di 12 mesi rispetto a quanto previsto dalla normativa ordinaria.
Il prossimo appuntamento è in programma per il 1° gennaio 2023: tuttavia, come già ha avuto modo di spiegare l’Inps, in quell’occasione non sono previsti incrementi visto che la pandemia da Covid ha abbassato le aspettative di vita, non rendendo necessario alcun adeguamento.
Almeno fino al 31 dicembre 2024, dunque, per andare in pensione bisognerà fare riferimento a quanto indicato nella seguente guida.
Pensione di vecchiaia Polizia di Stato
Anche per la Polizia di Stato, nonché per la Penitenziaria e il resto delle Forze Armate, ci sono due strade per il pensionamento: la pensione di vecchiaia e quella anticipata di anzianità.
Come anticipato il limite di età previsto per la pensione di vecchiaia è inferiore rispetto a quello del personale civile (per i quali dal 1° gennaio 2019 il requisito anagrafico è salito a 67 anni); nel dettaglio, per accedere a questa misura per il pensionamento è richiesto comunque un minimo contributivo di 20 anni, ma l’età è più bassa e varia a seconda del grado e del ruolo ricoperto.
Per la maggior parte del personale il limite di età ordinamentale è di 60 anni che per effetto degli adeguamenti del 2013, 2016 e 2019 è stato incrementato di 12 mesi.
Possono andare in pensione a 61 anni di età - più 20 anni di contributi - gli agenti di Polizia, nonché sovrintendenti, ispettori, commissari e questori. Lo stesso vale per chi ricopre la qualifica di Primo Dirigente.
L’età ordinamentale cambia per il Dirigente Superiore per il quale ai 63 anni previsti inizialmente vanno aggiunti i 12 mesi degli adeguamenti con le speranze di vita. Questi, quindi, raggiungono il diritto alla pensione a 64 anni.
Per il Dirigente Generale, invece, l’età pensionabile è di 65 anni (+12 mesi) e 20 di contributi.
Pensione di anzianità Polizia di Stato
C’è una strada alternativa che consente al personale della Polizia di Stato di andare in pensione prima del raggiungimento del suddetto limite ordinamentale.
Stiamo parlando della pensione di anzianità, alla quale può accedere chi soddisfa una delle seguenti opzioni:
- età anagrafica pari a 58 anni più 35 anni di contributi;
- indipendentemente dall’età anagrafica basta avere 41 anni di contributi.
Per quanto riguarda questa seconda opzione, però, c’è da dire che la finestra mobile non è di 12 mesi come per le altre strade per il pensionamento, bensì di 15 mesi.
Abbiamo infine una terza strada per il pensionamento anticipato nella Polizia di Stato; al personale che ha raggiunto la massima anzianità contributiva prevista - con aliquota massima di pensione pari all’80% della retribuzione pensionabile - viene concesso di accedere alla pensione di anzianità all’età di 54 anni.
A tal proposito, ecco una tabella dove sono riassunti i requisiti per la pensione della Polizia di Stato per il periodo che va dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2024.
Opzione per il pensionamento | Età | Contributi |
Pensione di vecchiaia | A seconda del ruolo:
– 61 anni (Agente, Sovrintendente, Ispettore/Commissario, Questore, Primo Dirigente) – 64 anni (Dirigente superiore) – 66 anni (Dirigente generale) |
20 anni |
Pensione anzianità | 58 anni | 35 anni |
Pensione anzianità | Non prevista | 41 anni |
Pensione anzianità | 54 anni | Massima anzianità contributiva prevista |
Pensione Polizia di Stato: quando non si applicano gli incrementi
Prima di concludere, però, è bene ricordare che in alcuni casi il personale della Polizia di Stato può andare in pensione al netto degli incrementi previsti con gli adeguamenti alle speranze di vita.
L’aumento dell’età pensionabile, infatti, non si applica qualora il personale in servizio abbia raggiunto il limite ordinamentale (senza contare gli adeguamenti del 2013, 2016 e del 2019) qualora nel contempo abbia maturato il requisito contributivo obbligatorio per la pensione di anzianità, ossia 35 anni di contributi.
Ad esempio, un ispettore può andare in pensione comunque a 60 anni (e non a 61 come sarà necessario dal 1° gennaio prossimo) qualora al compimento del sessantesimo anno di età abbia maturato almeno 35 anni di contributi.
Ovviamente, anche in questo caso dovrà attendere l’apertura della finestra mobile di 12 mesi. Ciò significa che:
- può andare immediatamente in pensione se ha maturato i 35 anni di contributi almeno un anno prima;
- può andare in pensione comunque all’età di 60 anni, ma per il pensionamento effettivo dovrà attendere il trascorrere dei 12 mesi dal raggiungimento dei 35 anni di contributi.
Per maggiori informazioni in merito, ovvero per fare chiarezza su quando gli adeguamenti con le aspettative di vita non si applicano al personale delle Forze di Polizia, vi consigliamo di leggere la nostra guida dedicata.
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