Paola Gentile - 27 maggio 2022
Posto di blocco: cosa fare, come comportarsi e quali regole rispettare
Guida pratica per affrontare un posto di blocco. Regola numero uno: tranquillità.
Quando le Forze dell’Ordine ci chiedono di fermarci ad un posto di blocco dobbiamo farlo. Se siamo alla guida di un’auto o di un ciclomotore, non bisogna avere paura, a maggior ragione se abbiamo i documenti in regola, vale a dire patente di guida e libretto di circolazione.
Va segnalato che molto spesso alcuni guidatori forzano il posto di blocco e non si fermano all’Alt dei Carabinieri o della Polizia perché timorosi che le Autorità possano rendersi conto che non si hanno i documenti per circolare, ci facciamo la multa e ci sequestrino il mezzo. Delle volte non ci si ferma al posto di blocco perché si è assunto alcool in dosi al di sopra del consentito o si è fatto uso di stupefacenti.
Ebbene, non fermarsi ad un posto di blocco è un atto che va contro la legge e se non lo si rispetta si va incontro a sanzioni. Perciò, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e fare il nostro dovere.
Bisogna ricordare che questi servizi di controllo sono utili per la tutela della sicurezza di tutti i cittadini e per la prevenzione dei reati. I Carabinieri e gli altri componenti delle Forze dell’Ordine, infatti, effettuano controlli di routine su persone soprattutto per finalità di prevenzione piuttosto che repressive e punitive.
Posto di blocco: cosa fare
Quando ci troviamo davanti ad un posto di blocco e il personale delle Forze dell’Ordine alza la paletta indicando di fermarci, dobbiamo farlo. Senza temere nulla e mantenendo la calma.
Si tratta di normali controlli di routine per garantire la tutela della sicurezza e la prevenzione dei reati e se siamo in regola non abbiamo nulla da temere. Se non lo siamo, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e affrontare le conseguenze che ne deriveranno.
In caso di posto di blocco, le cose da fare sono stabilite dall’art. 192 del Codice della Strada e consistono in:
- Stare tranquilli;
- Fare quello che gli agenti chiedono di fare;
- Tenere a portata di mano, soprattutto quando si è in coda, in attesa del proprio turno, i documenti personali e del veicolo (patente, libretto, assicurazione, ecc.);
- Restare in auto, a meno che non ci venga richiesto dagli agenti di scendere;
- Se ci viene chiesto di ispezionare il bagagliaio non opporsi (è una richiesta lecita) ed aprirlo personalmente (gli agenti non possono farlo);
- Non opporsi alla ispezione esterna (gomme, fari, ecc.) ed interna del veicolo (porta oggetti, tasche, ecc.);
- Se vengono rilevati elementi tali da sospettare che si possano nascondere armi o stupefacenti, possono procedere anche ad una perquisizione personale (gli agenti dovranno stilare un verbale sul posto, riportando le motivazioni della perquisizione).
Non ottemperando all’ordine di fermarsi di un operatore di Polizia ci si espone a ben più gravi conseguenze e si possono generare situazioni di pericolo anche sotto il profilo dell’incolumità personale, propria e degli altri.
Cosa si rischia guida sotto effetto di alcool e stupefacenti
La guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche è tra le principali cause degli incidenti stradali gravi e mortali, in particolare fra i giovani. Si stima che almeno il 35% degli incidenti stradali sia causato da guida in stato di ebrezza alcolica e che 3 giovani su 4 fanno uso di bevande alcoliche.
L’alcool è pericoloso in quanto provoca un effetto sedativo e riduce la vigilanza, creando euforia e facilitando l’assunzione di comportamenti imprudenti, compresa l’eccessiva fiducia nelle proprie abilità, abbassando sensibilmente la soglia di attenzione e di pericolo. Come per l’alcool, anche l’uso di sostanze stupefacenti è un altro fattore che influenza negativamente la capacità di guida del conducente generando situazioni di pericolo per sé e per gli altri.
L’assunzione di sostanze stupefacenti provoca una modificazione delle funzioni del sistema nervoso centrale ed un’alterazione dello stato di coscienza. Guidare sotto l’effetto di queste sostanze significa mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri, oltre che rischiare di incorrere nell’arresto o in sanzioni amministrative (di natura pecuniaria e di sospensione della patente).
Posto di blocco e di controllo: qual è la differenza
Molto spesso si tende a fare confusione tra posto di blocco e di controllo.
Il primo è formato da più pattuglie delle Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri, ecc), con lo scopo di veicolare il traffico in modo che tutti possano rispettare l’ALT. Gli agenti, solitamente, creano una corsia di canalizzazione, preceduta dal segnale (ben visibile) ALT - POLIZIA.
Il secondo, invece, è quello creato da una singola pattuglia di Forze dell’Ordine (almeno due agenti). Questi devono essere facilmente visibili anche a distanza e devono segnalare lo STOP con la paletta. Il fermato è tenuto ad accostare e restare sul proprio mezzo.
Posto di blocco e controllo: le sanzioni
Se si elude un posto di blocco si va in contro alla decurtazione di 10 punti dalla patente, alla denuncia all’autorità giudiziaria e ad una multa compresa tra 1.256 e 5.030 euro.
Se si elude un posto di controllo si rischia, oltre al fermo, di incorrere nella decurtazione di 3 punti dalla patente e in sanzioni tra gli 80 e 318 euro.
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